(insieme con i partecipanti ai Corsi della Università della Terza Età di Aosta)
VISITA ALL’ABBAZIA DI SAINT-MAURICE-EN-AGAUNE E AL CASTELLO E ABBAZIA DI VALÈRE A SION (SVIZZERA) insieme con i partecipanti ai Corsi della Università della Terza Età di Aosta e guidati da uno storico valdostano Venerdì 31 maggio 2024 |
![]() 31-05-2024 (Foto di E.Fiorentini) |
Due visite in Vallese (Svizzera) (31-05-2024) |
![]() dell’Abbazia di St-Maurice-en-Agaune 31-05-2024 (Foto di E.Fiorentini) ![]() dell’Abbazia di St-Maurice-en-Agaune, mentre c’è la distribuzione degli auricolari 31-05-2024 (Foto di E.Fiorentini) ![]() incisione di Manhäus Mertan del 1653, nella Chiesa dell’Abbazia di St-Maurice-en-Agaune 31-05-2024 (Foto di E.Fiorentini) ![]() Basilica di Saint-Maurice-en-Agaune 31-05-2024 (Foto da WEB) ![]() all’ingresso dell’ufficio turistico dell’Abbazia di St-Maurice-en-Agaune 31-05-2024 (Foto di E.Fiorentini) ![]() e italiano) della Via Francigena sulla parete dell’ufficio turistico dell’Abbazia di St-Maurice-en-Agaune 31-05-2024 (Foto di E.Fiorentini) ![]() 31-05-2024 (Foto di E.Fiorentini) ![]() dell’Abbazia di Saint-Maurice-en-Agaune 31-05-2024 (Foto di E.Fiorentini) ![]() della Chiesa nell’Abbazia di St-Maurice-en-Agaune 31-05-2024 (Foto di E.Fiorentini) ![]() dell’Abbazia di Saint-Maurice-en-Agaune 31-05-2024 (Foto di E.Fiorentini) ![]() dell’Abbazia di Saint-Maurice-en-Agaune 31-05-2024 (Foto di E.Fiorentini) | Una premessa Alla fine del mese di maggio 2024, siamo di nuovo impegnati nell’esecuzione del nostro programma. In questa data, l’attività prevista è una interessante visita a due luoghi svizzeri famosi per la storia e per la religiosità non solo per la Svizzera, ma per l’intera Europa. Si tratta della Abbazia di Saint-Maurice-en-Agaune [1] , e del Castello e Abbazia di Valère a Sion [2] , in Vallese (Svizzera). Al termine della prima visita (alla Abbazia di Saint-Mautrice), ci siamo fermati per la sosta pranzo al sacco in una grande sala polivalente sull’autostrada nelle vicinanze di Martigny. Nel pomeriggio, proseguiamo per Sion per visitare la città e per salire sulla vicina collina e visitare il Castello e Basilica di Valère [2] . Queste visite erano previste nel programma proposto agli amici della Università della Terza Età di Aosta (UNI3) e presentato sul Calendario del 2024, illustrato nella Biblioteca Regionale "Bruno Salvadori" di Aosta il 15 gennaio 2024. In questa sesta e ultima uscita del 2024, hanno aderito molte persone della UNI3 VDA, che hanno già partecipato alle uscite degli anni scorsi. Tra i partecipanti di questa uscita, ricordo: Dopo la spiegazione preliminare di Joseph Rivolin, ci dividiamo in due gruppi e seguiamo le guide locali dentro la chiesa abbaziale. ![]() L’interno della chiesa è ampio, suddiviso in tre navate da possenti colonne. L’ambiente è scuro, illuminato da poche luci e dai grandi finestroni con vetri intarsiati che ricordano le vicende leggendarie della Legione Tebana (o Tebea) e del suo capo: Maurizio che fu martirizzato con i suoi compagni in queste zone. Mentre iniziamo la visita ammirando i grandi finestroni, sentiamo un suono diffuso a bassa intensità che contribuisce a creare un’aria sacrale in tutte le aree adiacenti. Jean-Paul inizia a raccontare la storia e la leggenda dell’arrivo in zona delle legioni romane, tra cui quella Tebana, inviate qui per sedare le frequenti ribellioni delle popolazioni locali, in particolare delle tribù galliche dei Veragri e dei Bagaudi. San Maurizio (in latino Mauritius; in altre lingue Moritz, Morris, Maurice, Mauricio) nacque a Tebe, in Egitto nel III secolo, e morì ad Agaunum ai confini occidentali di quel territorio di conquista romana che si chiamava Raetia, nel 287 d.C. circa. È stato un generale romano, capo della leggendaria "Legione Tebana" e venerato come santo dalla Chiesa cattolica. Tuttavia, non esistono prove dell’esistenza storica né di Maurizio né della sua legione. Secondo le agiografie, Maurizio sarebbe stato un dux dell’impero romano, a capo della leggendaria Legione Tebana egizio-romana (normalmente composta da 6.600 soldati), che avrebbe operato nella Mesopotamia nel corso del III secolo e che, successivamente verso la fine di questo secolo, fu trasferita nell’Europa centrale romana, a Colonia e a nord delle Alpi. Il compito della legione era di assistere militarmente il generale e co-imperatore Massimiano (Sirmio [attuale Sremska Mitrovica in Serbia] 250 d.C. - Massilia [attuale Marsiglia] 310 d.C.), nella difesa contro le tribù dei Quadi e Marcomanni, barbari che dal fiume Reno stavano dilagando nella Gallia, e di sottomettere le popolazioni ribelli locali (che in parte si sentivano abbandonate dall’impero romano). In seguito al rifiuto di intraprendere azioni punitive contro i cristiani sarebbe stato martirizzato durante la decima persecuzione di Diocleziano (Salona [l’attuale Spalato] nel 243 d.C. - Salona nel 313 d.C.), imperatore dal 284 al 305 d.C. Tutte le vicende leggendarie della legione di Maurizio, dal loro arrivo da paesi lontani in queste zone e fino alla loro fine tragica, sono raccontate, in una maniera efficace e capace di produrre emozione e commozione, sulle grandi finestre istoriate a grandi colori che la guida Jean-Paul ci descrive man mano che ce le presenta passando accanto ad ognuna. Nelle zone centrali e ai bordi della chiesa ci sono dei supporti luminosi con testi e foto che aiutano a far conoscere ai visitatori la storia di questo monumento. Sopra l’altare principale, nei pressi dell’abside della navata centrale, c’è un grande quadro che rappresenta Saint-Maurice. Già nel terzo quarto del IV secolo, i pellegrini giungevano numerosi nel luogo in cui erano custodite le reliquie di San Maurizio e di altri soldati della legione tebana, martirizzati ad Agaunum tra il 280 e il 290, recuperate dal vescovo di Octodurum, San Teodoro, tra il 370 e il 380. Qui, nel corso del V secolo, nacque una comunità cenobitica. Fondato nel 515 dal futuro re dei Burgundi: San Sigismondo (516-523), il monastero di Saint-Maurice divenne rapidamente uno dei più importanti insediamenti religiosi dell’arco alpino. Guerre, incendi e cadute di rocce hanno distrutto a più riprese gli oratori a destinazione funeraria, le chiese e gli edifici monastici costruiti nel IV secolo ai piedi della falesia che domina il sito. Scavate una prima volta tra il 1896 e il 1920 dal canonico Pierre Bourban (1916-1919), poi dal 1944 al 1948 dall’archeologo Louis Blondel, le antiche basiliche sono attualmente oggetto di una campagna di indagini archeologiche. |
Altre foto della visita alla Basilica di Saint-Maurice-en-Agaune |
![]() 31-05-2024 (Foto da WEB) | Sosta pranzo al Relais du Saint-Bernard di Martigny (CH) ![]() Saliamo e lasciamo Saint-Maurice mentre ha appena smesso di piovere. Ci dirigiamo verso sud, attraversando la cittadina di Saint-Maurice. In breve risaliamo sulla autostrada Autoroute du Rhône che seguiamo, superando i piccoli centri di Evionnaz, Collonges, Vernayaz, costeggiando il fiume Rodano sulla sua sinistra idrografica. Dopo questo ultimo centro, ormai alle porte di Martigny, fermiamo il pullman sul grande piazzale antistante il Relais du Saint-Bernard, un grande complesso che include un ristorante, un bar, un supermercato di alimentari, di vini e di varia oggettistica, tra cui libri, riviste, mappe cartografiche, ecc... Non mancano i servizi igienici, numerosi, pulitissimi e a pagamento. Entriamo tutti in questo grande edificio, mentre il tempo rimane inclemente e fa freddo. |
Stabiliamo un orario per il fine pasto per ritrovarci al pullman e poi il nostro gruppo si suddivide e si mescola con i molti avventori già presenti nelle varie sale. Ognuno sceglie il proprio menù tra le liste presenti alla tavola calda o al ristorante, oppure qualche bevanda per accompagnare ciò che ha portato da casa. Infatti nel programma di queste visite era previsto il pranzo al sacco. All’interno di questo edificio l’atmosfera è accogliente e tutti si trovano bene. Oltre a consumare il proprio pranzo, molti trovano il tempo di girare nelle varie sale e nel supermercato per curiosare sulle offerte della zona e non solo sui cibi e sui vini. Al termine della sosta, abbandoniamo il Relais e ritorniamo al pullman. Dopo una breve pausa per verificare la presenza di tutti i componenti del gruppo, ripartiamo sempre sulla Autoroute du Rhône. Raggiungiamo e superiamo Martigny e allo snodo autostradale proseguiamo verso est in direzione di Sion. |
![]() di Notre-Dame du Glarier a Sion, col campanile "clocher-porche" 31-05-2024 (Foto di E.Fiorentini) ![]() 31-05-2024 (Foto da WEB) ![]() 31-05-2024 (Foto di E.Fiorentini) ![]() 31-05-2024 (Foto di E.Fiorentini) ![]() 31-05-2024 (Foto di E.Fiorentini) ![]() 31-05-2024 (Foto da WEB) ![]() 31-05-2024 (Foto di E.Fiorentini) ![]() finestrone dedicato nella Chiesa di San Teodulo 31-05-2024 (Foto di E.Fiorentini) ![]() 31-05-2024 (Foto di E.Fiorentini) | Visita a Sion e al Castello e Basilica di Valère (CH) ![]() Raggiungiamo rapidamente la città di Sion e ci fermiamo nel centro, nella zona della Place de la Planta. Scendiamo dal pullman e camminiamo in mezzo ai giardini alberati della Place de la Planta. Li attraversiamo e raggiungiamo la piazza antistante la chiesa cattedrale di Sion, dedicata a Notre-Dame du Glarier. La Cattedrale è una imponente costruzione in stile sia romanico sia gotico. Il campanile è del tipo a clocher-porche attraverso il quale si accede alla chiesa. Nel timpano del portale principale c’è un affresco nello stile del Trecento italiano settentrionale: mostra la Madre di Dio circondata da due santi vescovi e figure di donatori. Oggi il portale è chiuso e accediamo alla chiesa attraverso una porta laterale. Verso la fine del V secolo la sede vescovile fu trasferita da Martigny (Octodurum) a Sion. Tuttavia, non si conosce nemmeno l’esatta ubicazione di una chiesa vescovile di Sion prima del secolo VIII. A cavallo del IX secolo fu costruita una chiesa carolingia come primo edificio su quest’area, chiesa che fu distrutta da un incendio nel 1010. Poi fu costruita la cattedrale romanica, che durò fino al XV secolo con poche modifiche. Il nucleo del campanile, tuttora esistente, fu edificato a cavallo del XIII secolo. In cima alla torre campanaria sono collocati sgargianti orologi. Entriamo per effettuare una veloce visita. Sull’altare principale è collocato un trittico dorato che rappresenta l’albero di Jesse. L’albero di Jesse (o Iesse) è un motivo frequente nell’arte cristiana tra l’ XI e il XV secolo: rappresenta una schematizzazione dell’albero genealogico di Gesù. |
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Altre foto della visita a Sion |
![]() 31-05-2024 (Foto di E.Fiorentini) |
![]() 31-05-2024 (Foto da WEB) |
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