VIA "E.L. 2001" AL MONTE MORRA

(La descrizione dell’accesso e delle difficoltà)


Schizzo di rocciatore
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Via "E.L. 2001" al Monte Morra (fascia superiore)
aperta da Soci esperti per permettere una diffusione
di questa attività sportiva nell’ambito dell’Associazione
Giovane Montagna - Sezione di Roma

Gruppo dei Monti Lucretili (Sottogruppo Monti Sabini)
Monte Morra (mt.1036) - Lazio
Pareti di arrampicata attorno ai 700 mt. slm


Nome Via: E.L. 2001
Primi Salitori: Enea Fiorentini e Lorenzo Neroni
Data: 13 Gennaio 2001
Dislivello: mt. 55
Difficoltà: 3°+, 6°-, 5°+, 4°+
Materiale: normale dotazione alpinistica; utili: 4 nuts piccoli-medi, 4 fettucce, 5 chiodi, 2 staffe.

Accesso:
Da Roma, si prende il G.R.A. (Grande Raccordo Anulare) e si esce sulla statale Tiburtina, in direzione di Tivoli (uscita 13 del GRA).   Su questa, si percorrono circa 2 km. e poi si gira a sinistra, sulla Via di Settecamini in direzione di Guidonia.   Si contorna questo paese a Sud, su una nuova circonvallazione, seguendo la direzione di Palombara Sabina e si raggiunge la strada Palombarese ad un bivio per Palombara e Marcellina.   Al bivio, si prende a destra e si entra nel paese di Marcellina.   Si supera tutto il paese seguendo la strada che, in salita e con molti tornanti, collega questo paese a quello di S.Polo de’ Cavalieri.
Da S.Polo de’ Cavalieri, occorre seguire la strada che inizia all’uscita dal paese verso Tivoli (bivio a sinistra con indicazioni per il M.Morra).   Si segue la strada per circa 4 km. e si raggiunge un campo sportivo.   Si parcheggia l’auto nel parcheggio di fronte al campo sportivo.   Si supera poi il recinto in legno, attraverso un apposito varco pedonale e si segue un sentierino che costeggia la recinzione (in parte rotta) del campo sportivo.   Poi, piegando a sinistra si scende leggermente in un nuovo sentiero, racchiuso in una staccionata con filo spinato.   Si raggiunge così l’estremità Est della fascia superiore (la zona della "Lapide", con l’omonima Via...).   Dal posteggio dell’auto alla prima fascia di pareti, occorrono circa 15 minuti di cammino.
Dall’estremità Est della fascia superiore, si scende lungo tracce di sentiero nelle vicinanze delle pareti e si prosegue verso Ovest, entrando in una boscaglia di leccio.   Si supera il pendìo sassoso che divide in due parti la fascia superiore (conosciuto in zona come: Trascenna de Frat’Anto’) e si raggiunge una conca erbosa proprio a ridosso di vie storiche di questa fascia: "Camino Jannetta" e "Zero".
Sulla sinistra della prima conca erbosa, dove c’è la Via "Camino Jannetta", c’è l’indicazione della Via: "E.L. 2001", scolpita sulla roccia basale.


Salita:

1° Tiro:
A circa 50 metri a sinistra della Via "Camino Jannetta", appena a sinistra degli strapiombi gialli (con due grossi nicchioni), c’è uno spigolo che racchiude questo lato dell’ampia conca erbosa sotto le pareti.   Quasi sul filo dello spigolo, si inizia a salire una paretina di calcare grigio molto lavorato e con diversi ciuffi di vegetazione. Enea all’attacco del
2° tiro della Via E.L.2001
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  Nei pressi di un alberello, sotto una parete gialla verticale, si raggiunge la prima sosta su una piazzola abbastanza comoda (S1, 20 mt., 3°+, 1 ch.).   In questa sosta, si può fare una buona sicurezza utilizzando una grande clessidra presente in una piccola nicchia, proprio sotto la parete verticale.   Questa protezione può essere utilizzata anche per una discesa in corda doppia.

2° Tiro:
Dalla 1° sosta, si sale diritti una paretina verticale di calcare chiaro (giallo), con poche protezioni.   Ci si innalza il più possibile sfruttando piccoli appoggi per i piedi e prese verticali (o buchi) del calcare per le mani, fino a quando è possibile entrare nel diedro svasato verticale che si apre a destra, al disopra del tetto di un piccolo strapiombo. Enea sulle staffe sul 2°
tiro della Via E.L.2001
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  Sfruttando alcuni buoni appoggi per i piedi e alcune buone prese in Dülfer nella fessura di fondo del diedro, si risale interamente quest’ultimo fino ad arrivare alla seconda sosta, in un piccolo spiazzo, sopra un altro alberello (S2, 10 mt., 6°- , 3 ch. e 4 nuts medio/piccoli).

3° Tiro:
Sopra la 2° sosta, si apre un diedro di 5 mt., chiuso da uno spigolo verticale sulla destra, terminante ad un altro alberello.   Si può salire il diedro o lo spigolo di destra a scelta, verificando con cura la qualità della roccia che, in questa parte, non è molto solida e presenta fratture.   Noi abbiamo tentato di salire il diedro, cosa alquanto naturale poichè sembrava offrirci maggior protezione ma, arrivati ai due terzi, abbiamo dovuto desistere poichè la roccia si rompeva in grossi blocchi, appena veniva sollecitata.   Si consiglia quindi la salita dello spigolo e, appena sotto l’alberello soprastante, si deve girare lo spigolo sulla destra e salire una paretina strapiombante (proprio sopra ai grandi nicchioni gialli), fino ad uscire dallo spigolo e dalla parete e raggiungere, con pochi metri di facile salita, un grande spiazzo con erba e giovani alberi, che rappresenta la terza sosta (S3, 8 mt., 5°+ -oppure A0-, 3 nuts medio/piccoli).

4° Tiro:
Dallo spiazzo della 3° sosta, si segue un facile ed evidente spigolone sulla sinistra che porta all’uscita della Via e della fascia superiore di pareti (S4, 17 mt., 4°+, 2 nuts piccoli).


Discesa:
Raggiunto il pianoro sommitale, sopra la fascia verticale di rocce, si percorrono poche decine di metri verso destra (Est) fino ad incontrare il pendìo sassoso che divide la fascia superiore di pareti.  Si scende questo ripido pendìo facendo molta attenzione e si raggiunge rapidamente la base delle pareti. Lorenzo alla base della Via
E.L.2001, con la pietra caduta
durante l’apertura del 3° tiro
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  Quando si vuole terminare l’arrampicata, si seguono a ritroso le tracce di sentiero che riportano all’estremità destra delle pareti (Est) fino alla "Via della Lapide".   Da qui si raggiunge il sentiero dell’andata e lo si segue fino al posteggio auto.


Note:
La Via "E.L. 2001", alta 55 metri, è di media difficoltà e ha impegnato i primi salitori per molte ore, obbligandoli all’uso di molte protezioni per la progressione (chiodi, nuts, fettucce e staffe).   Tutte le protezioni utilizzate sono state tolte.
Per una eventuale ripetizione, occorre riposizionare le protezioni indicate.   Comunicazioni su questa Via sono già apparse sul Notiziario Sezionale: N.1 del 27/2/2001.

Scheda tecnica di E.Fiorentini
(29 gennaio 2001)


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Aggiornamento - 10/12/2003