1° Corso G.M. d’introduzione all’Arrampicata Sportiva

(Le lezioni teoriche e le aree di arrampicata)
(la nostra prima esperienza di condivisione del piacere di arrampicare con i soci G.M.)


Ombra di arrampicatore su parete salendo la
via -Diedri Paralleli (4+)- alle Torri di Leano
(1936 bytes) Andrea sulla via -Golia (6A)-
alla Cava di Ciampino
(9848 bytes) Aldo sulla via -Paolo e Enrico (4+)-
alle Torri di Leano
(14291 bytes) Enea prova una salita in artificiale
su scalette alla Cava di Ciampino
(11260 bytes) Dario sulla via -Fuori dalla calca (5C)-
a Sperlonga
(5798 bytes) Lorenzo discende in corda doppia dal ponte
del viadotto sotto le pareti di Sperlonga
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1° Corso d’introduzione all’Arrampicata Sportiva e all’Alpinismo
dell’Associazione Giovane Montagna - Sezione di Roma
Gennaio - Settembre 2000

Nel quadro delle nuove iniziative per il 2000, la nostra Sezione ha organizzato un corso d’introduzione all’arrampicata sportiva (su roccia) e all’alpinismo.
E’ stato deciso, cioè, di non proporre solo un giorno all’anno dedicato alle attività arrampicatorie, ma di organizzare un vero e proprio corso.
Si tratta del 1° Corso, organizzato dalla G.M. di Roma, che è basato su lezioni teoriche e su prove pratiche in falesia seguendo un metodo di apprendimento ormai collaudato, sull’onda delle esperienze di altre sezioni G.M. del Nord, dove questa attività viene svolta da più anni.
Per quanto riguarda l’aspetto tecnico, si è deciso di adottare il metodo Caruso ("Progressione su Roccia") che, oltre a essere il sistema di addestramento più innovativo, rappresenta anche quello più completo, in quanto cura tutti gli aspetti dell’arrampicata, compreso quello psicologico/mentale. Aldo e Enea i due conduttori del 1° Corso di Roccia
della G.M. di Roma, fotografati a Ciampino   
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Le peculiarità di questo metodo sono quelle di favorire la sicurezza, di utilizzare meglio la spinta delle gambe, di diminuire lo sforzo e di sviluppare l’intelligenza motoria.  Per questi motivi è stato adottato anche dal Collegio Nazionale delle Guide Alpine Italiane.
Il Corso, attualmente in pieno svolgimento, è frequentato da 16 allievi, tutti Soci G.M., ed è diretto dai nostri Soci: Enea Fiorentini e Aldo Beccaria, che vantano una buona esperienza, sia nel campo dell’Arrampicata, che in quello dell’Alpinismo.
Il Corso si articola in:
- 10 lezioni teorico-pratiche in palestra;
-   9 uscite di pratica su roccia.
Le lezioni "teorico-pratiche" si svolgono presso una palestra di Roma, in un locale dove sono installati scale svedesi e pannelli (costruiti ad-hoc) che fungono da pareti attrezzate.   Durante le lezioni, il programma viene svolto anche con l’aiuto della proiezione di audiovisivi riguardanti il metodo Caruso: "L'Arte di Arrampicare" I° e II° parte. Enea e Lorenzo all’attacco della via
-Fuori dalla calca (5C)- a Sperlonga   
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Dopo un accurato studio dei concetti di base dell’Arrampicata Sportiva, si è passati allo studio di quelli relativi alla Progressione Fondamentale; si sono analizzate quindi le quattro Posizioni Base con le relative Progressioni.   Man mano che il Corso procede, si sta passando ad esaminare le Progressioni più evolute, cercando di ripeterle più volte, fino ad averle assimilate tutte.
Verranno anche considerati gli aspetti dell’allenamento e dell’alimentazione.
Durante due, delle nove uscite su roccia, si tratterrà esclusivamente l’argomento che riguarda materiali ed attrezzature e relative modalità d’uso; si metteranno in pratica le tecniche del monotiro e della cordata, sia per la falesia che per l’Alta Montagna (tecniche alpinistiche).
Queste esercitazioni si effettueranno presso la palestra di roccia ricavata nella vecchia Cava di Ciampino, in una zona vicina all’omonimo aeroporto romano, nei pressi della via Appia Antica. Aldo sulla bella Dulfer della via -Diedro
le quinde (4C)- alla Cava di Ciampino   
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La Cava offre una vasta parete rocciosa semicircolare, posta al di sotto del piano stradale, ed ha uno sviluppo in lunghezza di circa 150 metri per una altezza media di 15 metri.  Su questa parete sono oggi disponibili una trentina di vie attrezzate.
La roccia è di tipo lavico (leucite nefritica), è lo stesso materiale che gli antichi Romani usavano per pavimentare le Vie Consolari (il famoso basolato); per arrampicare su questo tipo di roccia, viene prevalentemente utilizzata la tecnica di aderenza (come si usa anche per le arrampicate sul granito), oppure quella d’incastro.
La zona è caratterizzata da ampi spazi con verdi prati, pini secolari, ruderi di acquedotti romani e greggi di ovini (insomma un tranquillo e piacevole ambiente bucolico).
Le altre uscite sono programmate in prevalenza sulle falesie di Sperlonga e poi su quelle di Norma e di Monte Guadagnolo (questo fino al periodo primaverile).
In estate è prevista un’uscita di due giorni (luglio) al Gran Sasso, dove si arrampicherà in stile Alpinistico sulle pareti del Corno Piccolo (Campanile Livia e Fiamme di Pietra). Roberta prova la tenuta delle sicurezze nella
preparazione della calata in corda doppia   
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E’ prevista anche un’altra uscita di un giorno (settembre) a Gaeta, dove si arrampicherà sulle sue belle falesie strapiombanti sul mare (le nostre Calanques).  Qui è prevista la salita lungo la Via dei Camini (110 metri a picco sul mare).
Ad esclusione di Ciampino, le rocce che compongono tutte le altre falesie sono composte di calcare compatto, dove è possibile mettere in pratica tutte le tecniche di progressione studiate. Filippo sulla via -Graham il pirata (5C)-
a Sperlonga   
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Le falesie di Sperlonga si distinguono in Rocca Scarpona e Monte Moneta e sono molto vicine tra loro (circa 1 km. di distanza / h. 0,20); qui si possono contare più di 200 vie attrezzate, di tutte le difficoltà.
La località è certamente la più bella e vasta di tutto il Centro-Sud d’Italia, esposta sul mare, con la vegetazione a bassa macchia mediterranea.
Le pareti si affacciano su un ampio golfo e godono di un panorama che va dalle Isole Ponziane fino a Ischia e Capri, Vesuvio compreso. Enea fa sicura e segue l’arrampicata
di un allievo a Sperlonga   
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Questo luogo, grazie all’esposizione Sud-Ovest, gode di un micro-clima mite che permette, anche in pieno inverno, di arrampicare in tenuta semi-estiva.
Le pareti dominano la via Flacca e la Piana di S.Agostino, con relativa spiaggia.
Da un viadotto, che degrada verso il piano, è possibile provare l’emozione della calata a "corda doppia", nel vuoto assoluto, da un’altezza di circa 22 metri scendendo direttamente sulla spiaggia.
Nella Piana, c’è un Bar-Ristoro-Parcheggio, divenuto il campo-base di tutti gli arrampicatori della zona, dove oltre che parlare di arrampicata, si possono degustare le specialità locali, come le mozzarelle di bufala e le olive di Gaeta. Roberto sulla via -L’Y di Porfirio (5A)-
a Sperlonga   
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A poca distanza dalle falesie, verso Roma, sorge l’antico paesino di Sperlonga che, arroccato su un promontorio a picco sul mare, conserva il caratteristico stile moresco di molti paesi di pescatori che si affacciano sul versante Sud del mar Tirreno (vedi Positano).   Tra l’altro, in una piazzetta di Sperlonga, in riva al mare, sono state attrezzate sul muro in pietra che la cinge, alcune facili vie di arrampicata: una simpatica iniziativa per promuovere l’Arrampicata Sportiva.
Per quanto riguarda la conclusione del Corso, abbiamo previsto di effettuare in autunno (in linea di massima) ancora una serie di lezioni e di uscite pratiche in parete (5 lezioni teoriche in palestra e 4 uscite in falesia), come rifinitura e specializzazione.

(Testo a cura di Aldo Beccaria)


ECCO UNA GALLERIA DI FOTO DEI PARTECIPANTI...


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Aggiornamento - 10/12/2003