Incontro con la guida Luciano Gandez e con gli asini in Val Canali 14-06-14 - (Foto di E.Fiorentini)
Incontro con gli asini in Val Canali 14-06-14 - (Foto di E.Fiorentini)
L’Albergo Ritonda sotto il Sass Maor (m 2814, versante est) in Val Canali, nei pressi del Ristorante Cant del Gal 14-06-14 - (Foto di E.Fiorentini)
Panorama sulla testata della Val Pradidali, da sx: Sass Maor (tra le nuvole), Cima di Ball, Campanile Pradidali, e più a dx: Torre Pradidali e Pala Canali 14-06-14 - (Foto di E.Fiorentini)
Segnaletiche in Val Pradidali 14-06-14 - (Foto di E.Fiorentini)
Salendo in Val Pradidali 14-06-14 - (Foto di E.Fiorentini)
Al guado in Val Pradidali 14-06-14 - (Foto di E.Fiorentini)
Arrivo ai Ruderi di Malga Pradidali 14-06-14 - (Foto di E.Fiorentini)
Sosta ai Ruderi di Malga Pradidali 14-06-14 - (Foto di E.Fiorentini)
Scarpette della Madonna (Cypripedium calceolus) a Malga Pradidali 14-06-14 - (Foto di E.Fiorentini) | Sabato 14-06-2014 - Escursione in Val Canali Il gruppo dei più piccoli escursionisti si alza un poco più tardi permettendo anche ai propri accompagnatori di approfittare di un’ora in più di riposo. La giornata è splendida e senza nuvole e ciò ci mette allegria e voglia di partire. Formiamo una bella carovana di auto e scendiamo lungo la Val Cismon (SS. 50) fino a Fiera di Primiero (m 710). Insieme con gli altri due amici valdostani, Aldo e Benedetto seguiamo in auto la carovana; ci siamo detti disponibili per accompagnare i più piccoli nella escursione studiata per loro in Val Pradidali e in Val Canali, insieme con Beppe e con la guida alpina Luciano, proprietario degli asinelli, e alcuni genitori. Da Fiera di Primiero, lasciamo la Val Cismon e svoltiamo verso nord-est entrando nella bellissima Val Canali che penetra in un altro settore delle Pale di San Martino. Seguendo a ritroso il senso della corrente del Torrente Canali, percorriamo la strada (SP 347) che permette di inoltrarci in questa bella valle boscosa. Raggiungiamo e superiamo il paese di Tonadico (m 760), poi la strada si impenna in alcuni tornanti fino a arrivare ad un importante bivio con la strada che piega decisamente a destra (est) in direzione di Passo Cereda (m 1350), che permette quindi l’accesso verso l’Agordino. Al bivio, proseguiamo diritti, sulla strada divenuta più stretta, superiamo il laghetto Welsperg (m 1021) e poco più avanti Villa Welsperg (m 1038). Seguiamo la strada, che ora sale diritta e senza tornanti, con leggera pendenza, e ci fermiamo vicino all’Hotel Ristorante Cant del Gal (m 1180), proprio alla biforcazione tra la Val Pradidali che si fa largo tra le Pale con direzione nord-ovest, e la parte superiore della Val Canali che si dirige invece a nord-est. Parcheggiamo le auto in un piazzale vicino alla biforcazione e ci prepariamo per l’escursione. Poco più avanti, la guida alpina Luciano Gandez ci sta aspettando, attorniato dai suoi 4 asini, tre "femmine", già pronte con il basto, costruito in una strana forma che lo stesso Luciano ha preparato per i propri animali. Il quarto asino, molto più giovane degli altri, e figlio di uno degli altri, è lasciato libero e senza basto e ci seguirà per fare "addestramento" e per "allenamento". Dopo le presentazioni, i ragazzi caricano i propri zainetti sugli asini e si parte per l’escursione. Iniziamo il cammino piegando a sinistra e imboccando la Val Pradidali. Transitiamo di fronte all’Hotel Ristorante Ritonda (m 1186), su una strada inizialmente asfaltata. Siamo proprio sotto le bellissime bastionate orientali del Cimerlo (m 2503), di Cima della Madonna (m 2752), e del Sass Maor (m 2814), che ci sovrastano alla nostra sinistra. Di fronte, chiudono il panorama la Cima di Ball (m 2802), il Campanile Pradidali (m 2733), la Cima Pradidali (m 2774) e la Torre Pradidali (m 2553). Sulla nostra destra, a chiudere da questo lato la valle, c’è la bastionata formata dalla Cima Canali (m 2900), dalla Pala Canali (m 2720), dal Sasso delle Lede (m 2580) e dal Campanile d’Ostio (m 2405). Seguiamo la strada che, nei pressi della Baita Don Bosco, diventa sterrata assumendo la numerazione sentieristica 709, e camminiamo vicino al bordo del torrente che solca questa valle. L’obiettivo dell’escursione con gli asini, studiata da Beppe per i più giovani, è di compiere un percorso ad anello, camminando prima in questa valle e poi raggiungendo, a mezza costa, la Val Canali per ritornare alla base di partenza. Man mano che proseguiamo nella valle, il panorama diventa sempre più grandioso ed interessante. Sullo sfondo della valle si alzano il Campanile Pradidali e la Cima Pradidali, mentre sulla nostra destra, quasi di fronte al Sass Maor si erge la svettante Cima Canali, la più alta di questa zona, ma che rimane un po’ nascosta dalla più vicina Pala Canali. Alla nostra sinistra, vediamo il bivio per il sentiero verso il famoso Rifugio Pradidali (m 2278), segnalato da appositi cartelli. Proseguiamo su un terreno divenuto sassoso, superiamo il torrente in un guado con poca acqua e cominciamo a piegare verso destra (est) e a prendere decisamente quota. Attraversiamo praterie ma, in breve, entriamo nel folto di boschi di pini e larici. Infine raggiungiamo i ruderi della Malga Pradidali (m 1428) dove facciamo sosta per riposarci e per uno spuntino. Mentre tutti sono in sosta, mangiando un panino o giocando con gli asini, io e Aldo ci infiliamo in un valloncello dove scorre impetuoso il piccolo torrente che scende dal soprastante Campanile d’Ostio. L’ambiente è fascinoso, verdeggiante, ricco di felci che ci indicano di trovarci in una zona estremamente umida. Facendo molta attenzione, risaliamo il vallone fino a dove il torrente forma una piccola cascata uscendo da sotto dei roccioni. Scattiamo qualche foto, tentiamo di salire ancora sulla sinistra dove notiamo la presenza di un altro ramo del torrente. Ma il terreno, tra un sasso e l’altro in mezzo all’acqua, diventa troppo scivoloso e pericoloso e allora torniamo sui nostri passi, con molta cautela. Ritorniamo alla Malga Pradidali, quando il gruppo è già pronto per riprendere il cammino. Camminiamo in mezzo ad una pineta con alberi molto alti e con sottobosco ricco di vegetazione e di fiori endemici, come una particolare "orchidea" e bellissime "scarpette della madonna". Il percorso è ondulato ma piacevole. In pieno bosco, raggiungiamo un bivio: a destra si scende direttamente alla zona del Cant del Gal, mentre a sinistra si entra in Val Canali. In questo punto, Luciano scende con gli asini alla zona degli alberghi, mentre noi proseguiamo sul sentiero verso la Val Canali, in direzione di Malga Canali (m 1302), dove diamo un nuovo appuntamento a Luciano e ai suoi asini. Proseguiamo il nostro cammino, ancora per un tratto nel bosco, poi mentre il sentiero perde quota e si dirige verso nord-est, usciamo su aperte praterie con la vista sempre più ampia sulle cime della Val Canali. Il cammino su tracce di sentiero, in mezzo all’erba morbida, diventa facile e divertente. Cominciamo a intravedere la Malga Canali (m 1302), che si innalza in mezzo ad una prateria leggermente inclinata verso il fondo valle. Con un veloce e breve cammino, siamo alla Malga, dove incontriamo i padroni, un po’ di turisti e una moltitudine di animali, i quali scatenano la gioia dei più piccoli. Qui facciamo un’altra sosta per un ricco spuntino, aspettando l’arrivo di Luciano. La Malga offre ospitalità per pranzi e per il pernottamento, dispone anche di un bar e molti ne approfittano per gustare i cibi e le bevande che rendono famosa questa casa. La sosta si prolunga un bel po’, poi giunge Luciano e allora abbandoniamo la Malga e scendiamo su sentiero alla strada asfaltata di fondo valle, in mezzo ad un gruppo di mucche e ad un gregge di pecore. Raggiunta la strada asfaltata della Val Canali, pieghiamo a destra (sud-ovest) per chiudere il percorso ad anello e per ritornare alla base di partenza. Sulla sinistra, dalle bastionate rocciose di Le Rocchette (m 2305) e del Monte Feltraio (m 2295), scendono dei ripidi e stretti valloni: i vari Boal.. in fondo ai quali resistono enormi nevai carichi di neve. È un’attrazione a cui i giovani non resistono e, attraversato il letto del torrente, molti risalgono i nevai per raggiungere l’imboccatura degli alti valloni. La neve è dura, non si sprofonda, e allora alcuni si divertono a scendere scivolando sugli scarponi come se fossero degli sci. Bisogna riprendere il cammino e i genitori si sgolano per chiamare e per radunare i ragazzi che si stanno divertendo. Finalmente riprendiamo il cammino sulla strada asfaltata e la percorriamo in discesa fino a raggiungere la zona del Cant del Gal. L’escursione è finita con soddisfazione di tutti i partecipanti piccoli e adulti, ma Luciano ci offre un caffè al suo Maso, situato in una valletta poco distante. Ci togliamo scarponi e zaini e poi, chi a piedi e chi in auto, lo seguiamo fino a casa sua, mentre lui riporta i bravi asinelli al loro recinto, situato nei pressi del maso. Sui terreni attorno alla sua casa, vediamo altri animali, tra cui capre e pecore ma, soprattutto, un gruppo di bovini particolari: sono di una robusta razza inglese, con grandi corna, con pelo lungo e di colore rossiccio, che Luciano ha acquistato perché molto adatti a questo ambiente severo. Ci sistemiamo nel dehors del suo maso, mentre Luciano ci offre un caffé e ci racconta alcune storie capitate nella sua zona, tra cui la presenza dell’orso bruno che gli ha sbranato alcune pecore in un agguato notturno. È bello sostare in questa valletta isolata ad ascoltare i racconti di Luciano, ma si fa tardi e dobbiamo ancora scendere a Fiera di Primiero prima di risalire un bel tratto di Val Cismon per raggiungere San Martino di Castrozza ed essere puntuali per la cena alla Casa della Forestale. Ringraziamo e salutiamo Luciano e poi risaliamo sulle nostre auto e riprendiamo a percorrere, a ritroso, le strade seguite in mattinata. Arriviamo a San Martino di Castrozza e lasciamo il gruppo alla Forestale mentre noi torniamo in albergo per una bella doccia. All’ora stabilita, tutti ci ritroviamo nuovamente alla Casa della Forestale, dove le signore della sez. di Vicenza ci hanno preparato una buona cena. Si susseguono i commenti incrociati tra i ragazzi sulle loro escursioni, una più bella dell’altra ed è difficile stabilire una graduatoria. Dopo cena vengono organizzati dei giochi a premi e,... guarda un po’... tutti i premi sono vinti dai ragazzi, mentre agli adulti non resta che battere le mani e applaudire.. |