Gruppo della GM di Roma a Etroubles, davanti al palazzo delle Poste 28-08-2019 (Foto di E.Fiorentini)
Gruppo della GM di Roma a Etroubles, davanti al palazzo delle Poste 28-08-2019 (Foto di E.Fiorentini)
Palazzo delle Poste nella Place E. Chanoux a Etroubles 28-08-2019 (Foto di E.Fiorentini)
Particolare dell’affresco sul Palazzo delle Poste a Place E.Chanoux a Etroubles 28-08-2019 (Foto di E.Fiorentini)
Affresco Mon Courti a Place Ida Viglino a Etroubles, opera di Chicco Margaroli 28-08-2019 (Foto di E.Fiorentini)
Il viandante o Pellegrino, opera di Sergio Zanni, a Etroubles 28-08-2019 (Foto di E.Fiorentini)
Gruppo della G.M. di Roma davanti la Landzetta a Etroubles 28-08-2019 (Foto di E.Fiorentini)
In cammino lungo il sentiero del RU Neuf 28-08-2019 (Foto di E.Fiorentini)
Chiesa e Dortoir di Echevennoz 28-08-2019 (Foto di E.Fiorentini)
Fattoria Chez-Les-Blancs 28-08-2019 (Foto di E.Fiorentini)
Passerelle sul sentiero lungo il RU 28-08-2019 (Foto di E.Fiorentini)
Grotta -Je te salue- sul Ru Neuf 28-08-2019 (Foto di E.Fiorentini)
Il sentiero di servizio del Ru Neuf 28-08-2019 (Foto di E.Fiorentini)
Il gruppo in cammino lungo il sentiero del RU Neuf 28-08-2019 (Foto di E.Fiorentini)
Fiori sul RU Neuf 28-08-2019 (Foto di E.Pepino)
| L’escursione sulla Via Francigena, lungo la tappa: Etroubles -> Aosta (c. 16 km) - Mercoledì 28 agosto 2019
Come previsto, la mattinata di mercoledì 28 agosto si presenta grigia e umida. Vado a prendere Aldo a casa sua e, attorno le ore 8,15, parcheggiamo l’auto sul piazzale delle funivie di Pila in attesa dell’arrivo del gruppo di partecipanti provenienti dallo Chapy d’Entreves o da Courmayeur. Questi arrivano alla spicciolata su varie auto e alle ore 8,30 circa siamo tutti riuniti sul piazzale e ci prepariamo per l’escursione. Poi, ci incamminiamo a piedi verso la vicina stazione FFSS, utilizziamo il sottopasso e raggiungiamo il Piazzale I.Manzetti della stazione ferroviaria e quindi arriviamo alla quasi adiacente stazione dei pullman di linea. Le persone prendono il biglietto (di sola andata), per il percorso fino ad Etroubles. Alle ore 9 precise arriva il nostro pullman e tutto il gruppo sale all’interno e si sistema. Dopo qualche minuto, il pullman parte e imbocca la strada della valle del Gran San Bernardo.

Il viaggio è breve e, alle ore 9,35 circa, scendiamo a Etroubles, alla fermata davanti al Bar / Ristorante Croix Blanche. Fa freddo e minaccia pioggia, entriamo nel bar per prendere qualcosa di caldo. Dopo questa sosta al bar, iniziamo una breve visita al paese di Etroubles e al suo Museo a cielo aperto, dal titolo: À Étroubles, avant toi sont passé..., ricco di quadri, affreschi e monumenti di molti artisti italiani e stranieri. Comincia a piovere e allora apriamo gli ombrelli mentre alcuni indossano le mantelline. Giriamo tra le vie del paese, dichiarato uno tra i 200 paesi più belli d’Italia, ammirando queste opere esposte all’aperto. Seguiamo la via principale Rue Albert Deffeyes e facciamo sosta in Place Emile Chanoux dove c’è il palazzo delle Poste con affreschi dedicati alla Via Francigena. Questa è un’opera del 6 agosto 2010 dell’artista aostana Chicco Margaroli che ha realizzato altre opere nel paese e in altre località della valle del Gran San Bernardo. Scattiamo foto alla facciata di questo palazzo e ai dettagli delle figure e dei personaggi rappresentati. Proseguiamo in fondo al paese, nei pressi della Chiesa e del Municipio e saliamo fino al monumento che simboleggia il percorso della Via Francigena. Questa è un’opera del 23 settembre 2006 dell’artista Italo Baliano, nativo dell’Isola d’Elba. Essa è un muro in pietra inclinato (verso la salita al Colle del Gran San Bernardo) con piastrelle in terracotta che mostrano impronte di piedi incastonate nella facciata a vista. L’opera vuole significare la fatica dei pellegrini durante il cammino in salita verso il Colle. Ci mettiamo in posa dietro questo monumento e scattiamo qualche foto al gruppo. Poi torniamo verso il centro del paese, lo attraversiamo per ammirare la statua in bronzo del pellegrino (con piccola testa e grandi piedi) opera del 2005 dell’artista ferrarese Sergio Zanni. Torniamo quindi alla parte nord-ovest del paese, all’altezza della grande curva a gomito della strada statale SS.27, per fare un'ultima foto davanti alla grande statua in legno, opera dell’artista valdostano Siro Viérin, che ricorda la figura della Landzetta, il personaggio più importante del carnevale storico della Valle del Gran San Bernardo (della Coumba Freida). In discesa, raggiungiamo il ponte in legno sul torrente Artanavaz che ci conduce al piazzale antistante l’Hôtel Beau Séjour e, piegando a sinistra, ci immettiamo sulla stradina asfaltata che giunge all’ingresso del cimitero. Sulla destra dello stesso inizia, in leggera salita, il percorso della Via Francigena che si dirige verso la valle centrale valdostana. Iniziamo il cammino su una sterrata che raggiunge e segue il corso del Ru Neuf (canale artificiale per l’irrigazione voluto da un’ordinanza signorile del 1327) che si inoltra tra boschi e praterie mantenendo una pendenza per lo più costante, procedendo su un lungo tratto in leggera discesa verso la valle centrale. Si tratta dello stesso itinerario utilizzato dal percorso escursionistico TAM (Tour Aosta Martigny) che ora viene sfruttato dalla Via Francigena (con segnaletica n.103). Camminiamo su questo tracciato e ci allontaniamo progressivamente da Etroubles. A circa 1,5 km dal centro di quest’ultimo paese, raggiungiamo la stazione di pompaggio della Praoil Oleodotti Italiani nei pressi della frazione di Échevennoz. Scendiamo leggermente lungo la sterrata e transitiamo a fianco della stazione ai bordi della statale SS.27. Dopo pochi passi, prendiamo a destra un piccolo sentiero che ci conduce nella parte più alta della frazione di Échevennoz Dessus (c. m 1264). Dopo circa 500 metri di cammino, attraversiamo e superiamo questa frazione per raggiungere il ponte in legno sul torrente Arsy (c. m 1250). Oltre il ponte, proseguiamo il cammino sul sentiero di servizio del Ru Neuf tra praterie e pinete. Dopo 1 km c. da Échevennoz arriviamo alle case e alla grande fattoria di Chez-Les-Blancs (c. m 1245). Attraversiamo questa frazione e costeggiamo la lunga costruzione della stalla per riprendere leggermente più a valle il sentiero del RU. Continuiamo lungo il sentiero con leggeri saliscendi e raggiungiamo una larga sterrata, con paletti neri per l’illuminazione, che si trova al di sopra della frazione di La Clusaz, sulla quale è possibile fare una passeggiata serale. Tra gli alberi, in basso, si intravede la struttura dell’attuale Locanda Ristorante La Clusaz (c. m 1209) che fu un luogo di sosta e di ristoro di pellegrini, come attestano alcuni documenti del 1140. I grandi affreschi sui muri esterni, anch’essi opera di Chicco Margaroli, ricordano ai viandanti l’antica e moderna ospitalità della locanda. Procedendo in leggera discesa, raggiungiamo un innesto di sentieri: a sinistra alcuni tornanti conducono alla statale SS.27 e al piazzale della Locanda. Dopo la prima discesa, risaliamo a destra sulla sterrata che segue il percorso francigeno. Continuiamo all’interno del bosco fino alla grande curva del sentiero che permette di superare, su un nuovo ponte, il Torrente Val Buthier (il ponte vecchio è stato travolto da una piena del torrente e sostituito per lungo tempo da un guado su grandi massi). Questo torrente, imponente in caso di pioggia e di piena, scende in un grande avvallamento della montagna. Il sentiero di servizio costeggia il "Ru Neuf" e lo segue in tutte le sue svolte, in uno dei punti più affascinanti di questa tappa. A tratti, sull’altro versante della valle riusciamo a scorgere la grande apertura della Valpelline (valle secondaria ma importante sulla sinistra orografica della Valle del Gran San Bernardo), e tutte le grandi montagne che la contornano e che la chiudono, tra cui la Dent d’Hérens (m 4171), mentre a nord ci domina continuamente il grandioso gruppo del Grand Combin (m 4314). Raggiungiamo una piccola grotta con una statua della Madonna col bambino che ha una dedica: "Je te Salue Source du Pardon", dove facciamo la sosta pranzo su alcune panchine in pietra. La sosta si protrae lungamente, piacevolmente e scattiamo diverse foto alla zona. Dopo un momento di meditazione, proseguiamo il cammino sul bel sentiero di servizio del Ru. Più avanti, raggiungiamo la strada asfaltata (c. m 1229), che sale alle frazioni Petit e Grand Buthier.

Qui, il tracciato ufficiale della Via Francigena non attraversa la strada asfaltata ma segue il sentiero di sinistra, in forte discesa, segnalato da molti cartelli tra cui quello ufficiale col n.103. Questo sentiero conduce direttamente al paese di Gignod e alle sue frazioni sovrastanti e sottostanti. Oggi però, insieme col gruppo di amici della G.M. di Roma, seguiamo la nostra variante di Excenex che ci permetterà di non calpestare il pericoloso asfalto della statale SS.27, obbligatorio se si procede sul percorso ufficiale a sud di Gignod. Attraversiamo la strada asfaltata e proseguiamo lungo il Ru Neuf in direzione di Planet (una frazione sopra Gignod) ma, inizialmente, verso le pareti rocciose della palestra di roccia di Montquitay (con vie aperte negli anni ’80, ma richiodate in modalità moderna nel 2004). La palestra è dedicata a Joe Mazza (forte arrampicatore caduto in montagna diversi anni fa). Raggiungiamo e superiamo le pareti della palestra di roccia, camminando sul sentiero di servizio del Ru Neuf per un lungo tratto, sempre verso sud in direzione della valle centrale. Attraversiamo ancora alcune strade asfaltate che salgono verso frazioni e villaggi di questa montagna ma continuiamo a seguire il sentiero del Ru. Passiamo accanto ad alcune costruzioni, tra cui alcuni manufatti dell’acquedotto che raccolgono le acque di alcune sorgenti di queste zone. Superiamo diverse case che si intravedono più in basso, sulla sinistra della nostra sterrata e, poco più avanti prima di proseguire per Arpuilles, incontriamo a sinistra un bivio con un sentiero che scende decisamente. In questo punto, abbandoniamo la sterrata e il Ru Neuf che abbiamo seguito per molti chilometri e che, per noi, è diventata una variante interessante del percorso storico. Pieghiamo a sinistra e camminiamo su questo sentiero sassoso che attraversa alcuni boschetti e praterie. In breve, raggiungiamo le costruzioni dell’agriturismo Les Charriots, attraversiamo la strada asfaltata e, leggermente a sinistra, riprendiamo a scendere su un altro sentiero col fondo ancor più sassoso. Arriviamo così alla parte alta della frazione di Excenex (m 1049), che ormai appartiene al Comune di Aosta.

Superiamo molte case con muratura in pietra, ristrutturate recentemente e abbellite da fioriere con fiori colorati, e passiamo accanto al Bed & Breakfast Maison du Noyer. Arriviamo alla piazza principale dove c’è, oltre alla Chiesa Parrocchiale, anche l’unico caffé e una grande fontana con acqua freschissima. Troviamo il Bar chiuso (apre solo nei giorni festivi) ma facciamo comunque una sosta per approfittare dell’acqua della fontana per rinfrescarci. Rinfrancati, riprendiamo il cammino e transitiamo davanti la facciata della Chiesa seguendo per un breve tratto la strada provinciale SR38. Al bivio su cui si erge una grossa croce in legno, abbandoniamo la strada asfaltata e proseguiamo diritti su una sterrata. Arriviamo così all’entrata nord del Parco di Entrebin: Arboretum, (Lo Parque d’Euntrebeun, in lingua francoprovenzale), a m. 971 slm. Entriamo nel parco e seguiamo in discesa i suoi viali, camminando in mezzo a piante di diverse tipologie, ma con i cartelli esplicativi in parte rovinati. Questo breve cammino, sotto le folte chiome degli alberi, ci regala un po’ d’ombra, prima di uscire dal Parco attraverso il varco a sud e ritrovarci su una piccola strada asfaltata. Attraversiamo i vialetti in mezzo alle case di Entrebin e raggiungiamo un piccolo sentiero che ci porta sui bordi del bacino artificiale che raccoglie l’acqua utilizzata, in caduta, per il movimento delle turbine nella centrale sottostante di Signayes. Aggiriamo il bacino e abbandoniamo rapidamente l’asfalto mentre imbocchiamo un nuovo sentiero che scende decisamente a valle. Ormai ci avviciniamo ad Aosta, non vediamo ancora la città più in basso, ma abbiamo tutte attorno a noi, ben in mostra, le cime più importanti che la circondano, a partire da quelle della Becca di Nona e dell’Emilius. La discesa lungo questo sentiero è piacevole e ci offre un bel panorama circostante. Raggiungiamo la vasta zona coltivata prevalentemente a vigneto, di proprietà dello IAR (Institut Agricole Régional) della Valle d’Aosta che organizza Corsi specializzati sullo studio dell’agricoltura di montagna ed effettua direttamente coltivazioni e test di nuove specie vegetali. Incontriamo il bivio nel quale arriva il percorso francigeno ufficiale (n.103) e quindi lo seguiamo scendendo gli ultimi chilometri con percorso unificato. Arriviamo alla frazione di Saraillon dove ritroviamo la strada statale SS.27 che attraversiamo per raggiungere la vicina Rue Edelweiss piccola strada aslfaltata che porta nel cuore di Aosta. Seguiamo quest’ultima stradina in discesa e raggiungiamo finalmente il centro di Aosta, all’altezza della rotonda stradale dell’Ospedale Umberto Parini e sulla direttrice dell’antico Cardo Massimo della città romana. Qui, ci dividiamo in diversi gruppetti. Alcuni vanno di fretta e camminano veloci verso il parcheggio delle auto. Vogliono andare alle Terme di Pré-Saint-Didier, prima della chiusura. Con maggior calma, accompagniamo il gruppo di amici verso l’ingresso nord dell’antica città, in Piazza Roncas, attraverso la Porta Principalis Sinistra delle mura che dava accesso al Cardo Massimo. Seguiamo le strade che penetrano nel tessuto della città: Via Croix de Ville, Via Jean Baptiste de Tillier, Place E.Chanoux, Viale Conseil des Commis per giungere infine alla stazione FFSS in Piazza Innocenzo Manzetti, dove ritroviamo il sottopasso che ci riporta a Via Paravera e, su questa, al parcheggio delle auto. Salutiamo gli amici che si preparano a tornare a Courmayeur e facciamo loro gli auguri per il proseguo del soggiorno. Anche io e Aldo facciamo rapidamente ritorno alle nostre abitazioni. Speriamo che questa escursione abbia fornito ai partecipanti uno stimolo per conoscere maggiormente il percorso francigeno valdostano, immerso in un ambiente spettacolare dal punto di vista storico, archeologico, geologico e ambientale.
Enea Fiorentini Socio CAI (sezione di Roma) e Socio della Associazione "Giovane Montagna" (sezione di Roma) Membro accademico del GISM [Gruppo Italiano Scrittori di Montagna], residente ad Aosta |