Cronaca dell’escursione sulle ultime tre tappe della Via Francigena in Valle d’Aosta,
insieme con i soci della Sezione di Cuneo dell’Associazione "Giovane Montagna"
(dal 3/5 al 5/5/2019)

( da Nus [m 529 slm] a Pont-Saint-Martin [m 345 slm] per circa 50 km)

Cronaca della 4° Tappa sulla VF in VDA (Nus->Châtillon)


Logo Francigena

In cammino insieme con i soci della
Associazione G.M. ("Giovane Montagna")
Sezione di Cuneo


( sulle ultime tre tappe della Via Francigena in Valle d’Aosta )
(da Nus a Pont-Saint-Martin)

Escursione organizzata dai responsabili della sezione G.M. di Cuneo

Cronaca a cura di Enea Fiorentini (G.M. di Roma)
(3 - 5 Maggio 2019)

 
 
Gruppo dei soci della GM di Cuneo a Nus alla consegna del -baculum- prima della partenza
 03/05/2019 - (Foto di E.Fiorentini)


Venerdì 3 maggio 2019
Cronaca: 4° Tappa sulla Via Francigena in Valle d’Aosta con i soci della G.M. di Cuneo
Nus (m 529 slm) --> Châtillon (m 549 slm) (c. 14 km)

 
Enea consegna il "baculum" a Mario a Nus, come prima guida per questa tappa
 03/05/2019 - (Foto di A.Testa/E.Pepino)

Panorama sulla Chiesa di Sant’Ilario dal Castello di Pilato a Nus
 03/05/2019 - (Foto di E.Fiorentini)

Gruppo alla Chiesa di Sant’Ilario a Nus
 03/05/2019 - (Foto di E.Fiorentini)

Monumento ai vignaioli a Nus
 03/05/2019 - (Foto di E.Fiorentini)

Particolare del monumento ai vignaioli a Nus
 03/05/2019 - (Foto di E.Fiorentini)

In cammino tra le frazioni collinari di Nus
 03/05/2019 - (Foto di A.Testa/E.Pepino)

Chiesa di San Martino e Santa Lucia a Diemoz
 03/05/2019 - (Foto di E.Fiorentini)

Particolare degli affreschi della Chiesa di Diemoz
 03/05/2019 - (Foto di B.Romanelli)

Sosta pranzo a Chambave
 03/05/2019 - (Foto di E.Fiorentini)

Sosta pranzo a Chambave
 03/05/2019 - (Foto di E.Fiorentini)

Simbolo del Pellegrino a Chambave sulla parete della Crotta di Végnerons
 03/05/2019 - (Foto di A.Testa/E.Pepino)

Targa di Benvenuto su una casa di Chandianaz lungo la Via Francigena
 03/05/2019 - (Foto di E.Fiorentini)

Casa con cartelli a Chandianaz, dopo Chambave, lungo la Via Francigena
 03/05/2019 - (Foto di E.Fiorentini)

In cammino tra i prati dopo Chandianaz
 03/05/2019 - (Foto di A.Testa/E.Pepino)

I ruderi delle case di Barmaz dall’alto
 03/05/2019 - (Foto di E.Fiorentini)

Panorama sui castelli Gamba e Ussel arrivando a Châtillon
 03/05/2019 - (Foto di E.Fiorentini)

Resti del ponte romano a Châtillon, in località "Tre Ponti"
 03/05/2019 - (Foto di E.Fiorentini)

Schema del ponte romano di Châtillon
 03/05/2019 - (Foto di E.Fiorentini)

Venerdì 3 maggio 2019, attorno alle ore 9,30, il pullman noleggiato dai soci ed amici della sezione G.M. ("Associazione Giovane Montagna") di Cuneo raggiunge il piazzale sotto le scuole di Nus, luogo dell’appuntamento per iniziare il nuovo cammino sulla Via Francigena che ci condurrà, in tre tappe, al confine tra Valle d’Aosta e Piemonte.  Un cielo sereno e una temperatura fresca accoglie i 24 partecipanti, guidati dalla presidente della sezione G.M. Anna Testa, che conosco ormai da diversi anni, avendo condiviso con lei molti altri eventi.  Come previsto, prima di raggiungere Nus, il pullman ha effettuato una sosta all’albergo di Châtillon (il Rendez-Vous) per permettere ai partecipanti di depositare i propri bagagli extra.  A Nus, quando tutti i partecipanti sono scesi dopo aver recuperato gli zaini e le attrezzature, il pullman ci lascia e tornerà a raccogliere gli amici di Cuneo solo a Pont-Saint-Martin, al termine della camminata di tre giorni.  Sul piazzale, prima della partenza, effettuiamo la cerimonia del passaggio del "baculum" al primo pellegrino che simbolicamente ci guiderà nel cammino.  Tale antica cerimonia, che la G.M. effettua da anni all’inizio di ogni camminata sui sentieri storici, in particolare sulla Via Francigena, sarà replicata ad ogni tappa anche quest’anno, consegnando il "baculum" (il "bastone della guida" ad un personaggio significativo del gruppo.
Quest’anno 2019, il "baculum" è stato consegnato a Mario come nostra guida per questa tappa.  Iniziamo a camminare e, in breve, raggiungiamo il piazzale davanti la Chiesa parrocchiale di Sant’Ilario che è il vero punto di partenza di questa tappa.  In epoca romana, al posto dell’attuale chiesa di Nus (dove probabilmente esisteva una edicola pagana), era posizionata la 9° pietra miliare.  Infatti, in questo punto, ci troviamo sull’antico tracciato della Strada romana delle Gallie al suo nono miglio (c. 13,3 km) da Aosta (la romana Augusta Praetoria), anche se non vediamo sue tracce evidenti in superficie ma, sicuramente, alcuni suoi resti sono sotto i nostri piedi e sotto quelli della stessa Chiesa.  Lo stesso nome di Nus, che deriva dal termine latino: ad nonum lapidem ab Augusta Praetoria e la distanza da Aosta, chiariscono l’esattezza della sua posizione sul territorio.  Qui, scattiamo qualche foto al gruppo e riprendiamo il cammino.  Poi, abbandoniamo la zona della Chiesa e pieghiamo a sinistra camminando, per poche decine di metri in salita, sulla strada regionale che collega Nus alla Valle di Saint-Barthélemy.  Sulla destra della strada regionale, incontriamo una sterrata che prosegue in falsopiano per un breve tratto.  Proseguiamo il cammino sulla sterrata per pochi metri fino a notare, poco più in alto, ai bordi della strada regionale, un grande monumento ai vignaioli locali: una struttura di acciaio e legno che presenta grappoli d’uva e botti per il vino.  Pochi metri più avanti, notiamo l’arrivo del sentiero (con segnale 103), proveniente dalla zona del Castello Superiore: è il raccordo sul tracciato della Via Francigena principale per chi ha effettuato il giro dei vigneti o è salito al Castello.  Seguiamo la sterrata per alcune centinaia di metri, poi scendiamo lungo una gradinata creata con tronchi di legno e raggiungiamo i sottostanti prati della fraz. Plantayes Dessous (m 535 slm).  Il sentiero diventa più largo e poi asfaltato mentre contorna a nord le case della frazione.  Ad un bivio si piega a destra (sud) e in pochi passi ci si innesta sulla strada asfaltata che collega le frazioni della bassa collina di Nus.  Pieghiamo a sinistra e seguiamo la strada asfaltata che inizia a salire.  In breve superiamo la piccola frazione di Perrinaz e raggiungiamo quella di Roattes (o Roatte) (m 560 slm) dove cade il 10° miglio (della Strada Romana delle Gallie) da Aosta (c. 14,5 km).  Continuiamo il cammino sulla strada asfaltata principale che ha molte svolte, trascurando deviazioni e bivii, fino a raggiungere la fraz. di Rovarey (m 590 slm).  Ancora in salita, superiamo quest’ultima frazione e, dopo alcune centinaia di metri, prendiamo una sterrata sulla destra (c. m 618 slm) che si dirige verso la fraz. Ronchettes.  Camminiamo sulla sterrata, pressochè in falsopiano, vicino a piccoli canali e con scorci di belle visioni sui monti e sulla valle centrale.  Più avanti la sterrata ridiventa una piccola stradina asfaltata quando arriviamo alla fraz. di Chevence Dessous (m 570 slm).  Raggiungiamo quindi la strada asfaltata regionale che conduce al paese di Verrayes, proprio dove forma un tornante verso destra, la attraversiamo e ci dirigiamo verso la Chiesa di Diemoz.  Facciamo sosta al piazzale della Chiesa dedicata a San Martino e a Santa Lucia (m 582 slm), dove ci riposiamo su alcune panchine.  Questa antica Chiesa è del XII sec., ma è stata anch’essa rifatta in molte parti, incluso il campanile, nei primi anni del 1800.  Interessante la raffigurazione dei Santi Martino e Maurizio in un affresco della metà del XV sec. presente sulla facciata nord della casa parrocchiale.  Le figure dei santi sono poste ai lati del Trigramma di San Bernardino da Siena, sotto il quale appare lo stemma dei Savoia e il disegno del nodo "Savoia" (o nodo a "8").  Sulla piazza dell’attuale chiesa, in epoca romana, accanto ad un’edicola pagana era sicuramente posizionata la 12° pietra miliare della Strada romana delle Gallie che corrisponde, metro più o metro meno, alla distanza di c. 17,3 km da Aosta.  Tale posizione geografica e la corrispondente distanza dall’antica Aosta, tendono a confermare la derivazione del toponimo del paese di Diemoz da "ad duodecimum lapidem ab Augusta Praetoria" e non al decimo miglio come indicato spesso su diverse carte e da diverse persone.  Dopo la sosta davanti alla chiesa, ripartiamo seguendo una nuova variante rispetto ai percorsi di alcuni anni fa.  Al posto di prendere, a sinistra, la strada asfaltata che sale a tornanti verso la fraz. Grossaix, giriamo attorno alla Chiesa sul suo lato est e vediamo le nuove segnaletiche francigene che conducono verso un varco nella recinzione e permettono la discesa lungo un sentierino.  Scendiamo lungo il sentiero, che presenta alcuni tornanti, e raggiungiamo una strada asfaltata poderale che attraversa alcuni campi.  La seguiamo verso sinistra, raggiungiamo alcune case della frazione Diemoz e transitiamo vicino al B&B Le Coeur.
Abbandoniamo questo primo gruppo di case e in leggera salita seguiamo, per alcune centinaia di metri, una sterrata che si dirige verso est e che raggiunge un più ampio gruppo di case della frazione Oley Dessus, dove ritroviamo la strada asfaltata che termina sulla strada regionale SR42 di Verrayes.  Attraversiamo la SR42 e imbocchiamo un’altra strada asfaltata che prosegue verso est entrando nella località Croux della frazione Champlan.  Si cammina a mezza costa, praticamente in falso piano e superiamo piccole frazioni della collina di Chambave, come Tercy e La Poya (m 505 slm).  In quest’ultima frazione, all’altezza della Cappella di St. Grat e St. Laurent, si ritorna sul percorso ufficiale della Via Francigena.  In breve e sempre in leggera discesa si sbuca sulla strada regionale SR11 in una curva di questa strada.  Ci immettiamo su questa strada che cambia nome in Rue des Vignerons.  Poco più in basso, dopo alcune curve, la strada cambia ancora nome e diventa Rue de Cly.  Infine raggiungiamo la parte ovest del paese di Chambave (m 488 slm).  Ci fermiamo in un’area verde, dotata di panchine e di una fontanella d’acqua, per consumare il pasto al sacco.  Siamo di fronte a Piazza Roncas dove c’è la Crotta di Végneron divenuta famosa tra noi per le tante soste, durante il cammino in queste zone, per degustare il famoso vino locale Muscat de Chambave.  Conclusa una buona sosta, continuiamo il cammino, verso est, attraversando tutto il paese sulla via principale: Rue E. Chanoux.  Dopo poche decine di passi, sulla sinistra, sotto un arco che si affaccia sulla strada da cui parte una stradina: Passage du Barmet, c’era la segnaletica 103 (ora eliminata) che indicava di proseguire a sinistra (nord) nel vicoletto sotto l’arco, in direzione del monte, verso i vigneti pregiati del Muscat di Chambave, sul "Sentiero del Muscat".  Trascuriamo il passaggio sotto l’arco e proseguiamo diritti.  Transitiamo davanti alla Chiesa di Chambave, dedicata a Saint-Laurent, in Piazza Felix Orsières, dove anticamente era collocata la 14° pietra miliare da Aosta (la romana Augusta Praetoria).  All’ingresso del Presbiterio della Chiesa, c’è una colonna che assomiglia molto a quella della cripta di Sant’Orso in Aosta, anche se è leggermente più bassa, e che potrebbe essere proprio quella del miglio di Chambave, anche se ora viene usata come porta-fiori.  Superiamo la piazza della Chiesa e continuiamo il cammino sulla strada che è in leggera discesa.  In breve, transitiamo a fianco, sulla destra, di un’antica casa del ’500: Casa Guidonis, con porte e finestre tipiche dell’epoca.  Sulla porta tardo-gotica, ora murata, si trova il trigramma (IHS) di San Bernardino da Siena in lettere capitali con croce sopra la lettera H e presente anche sulla modanatura della porta stessa, che ne indica la data posteriore al 1550 circa.  Questa data è anche indicata sull’architrave di un’alta finestra di questa casa.  La Rue E. Chanoux termina in un largo spiazzo al termine est di Chambave, dove sulla sinistra c’è una grande segheria.  Sulla destra una strada: la Circonvallazione, si collega alla strada statale SS26.  Noi continuiamo diritto e arriviamo davanti alla ex-stazione FFSS di Chambave (m 462 slm), ora non più in uso come stazione ferroviaria (qui non si ferma più il treno), ma che ospita le sedi di varie associazioni locali.  Oltre la stazione, verso sinistra e sempre in direzione est, una strada asfaltata di minori dimensioni inizia ad alzarsi a ridosso delle rocce verticali che sovrastano questa zona.  Seguiamo questa strada in salita raggiungendo prima la fraz. Pilliolet (a c. 1 km dal centro di Chambave, a c. m 490 slm), e poi la più grande frazione di Chandianaz (m 531 slm), con una bella fontana d’acqua fresca.  La strada romana in questa zona doveva risalire necessariamente di quota per distanziarsi dalla Dora Baltea che transitava troppo vicino all’antico tracciato stradale.  Vicino alla piccola cappella di Chandianaz era situata la 15° pietra miliare della Strada romana delle Gallie.  Attraversiamo la frazione, al suo interno, seguendo stradine caratteristiche e transitando sotto piccoli archi in pietra.  Sulle pareti di una casa di questa zona troviamo esposti, ogni anno sempre di più, cartelli e quadri di varie fogge che salutano i pellegrini in transitano.  Usciamo velocemente da questo piccolo abitato fino a ritrovare una sterrata, un po’ più ampia, che continua in salita.  Seguiamo il primo tratto fino al primo tornante verso sinistra.  Se continuassimo sulla sterrata, seguendo i tornanti in salita (in direzione nord) e attraversando la fraz. Cret e quindi la fraz. Cellier, allora raggiungeremmo la fraz. Farys (m 640 slm), dove c’è la vite monumentale (di 300 anni) del Petit Rouge.  Da Farys, lungo un altro sentiero con segnaletica 103, potremmo ritornare a valle.  In questa occasione, tiriamo diritto e, al primo tornante a sinistra della sterrata dopo Chandianaz (a c. m 545 slm), pieghiamo a destra (est), oltre una staccionata in legno, e proseguiamo diritti su un piccolo sentiero comunale per circa 60 metri, dove incontriamo il sentiero che scende da Farys.  Continuiamo la discesa su questo sentiero raggiungendo rapidamente la parte alta della fraz. Bedeugaz che ha la curiosità di avere una galleria della ferrovia al centro dell’abitato sotto cui transitano i treni.  Un sentiero ci conduce alla parte alta di questa frazione e superiamo un ponticello (c. m 488 slm) con indicazione di "Via Francigena Deviazione".  Attraversiamo alcuni campi, su tracce tra l’erba, e raggiungiamo un sentiero che supera la fraz. Bedeugaz da una quota leggermente più alta.  Camminiamo su questo sentiero piuttosto rotto e sassoso che ci conduce, in leggera salita, verso il caratteristico borgo abbandonato di Barmaz.  Dopo qualche centinaio di metri, raggiungiamo le sue prime case deserte, forse abbandonate a causa di frane, ed ora quasi tutte in rovina.  Senza entrare nel borgo, pericoloso per possibili crolli, raggiungiamo lo spigolo della prima casa e svoltiamo a sinistra (nord) risalendo un ripido sentiero, per guadagnare la sommità di un piccolo poggio erboso (c. m 524 slm) che domina dall’alto le costruzioni.  Questa zona permette di godere un vasto panorama sui paesi nella valle centrale, in particolare su Pontey, e sulle vette delle montagne di fronte.  Dal dosso erboso iniziamo a scendere lungo un evidente sentiero e lo seguiamo verso est.  Dopo alcune centinaia di metri il sentiero risale e ci permette di raggiungere, ad una curva, una strada asfaltata che, da destra, va in salita verso sinistra.  Si tratta della strada che, dalla statale SS26, collega le frazioni di Cret de Gilles e Pecca.  Seguiamo la strada asfaltata in salita per un breve tratto di circa 200 metri, fino a raggiungere un nuovo bivio su un’altra curva a sinistra, in località Cret de Gilles, dove inizia una sterrata che prosegue anch’essa in salita.  Abbandoniamo la strada asfaltata e proseguiamo diritti sulla sterrata, fino a raggiungere una piccola frazione semi-abbandonata.  Si tratta della fraz. Grand Frayan (m 560 slm) che contiene orti, giardini e diverse case ancora in buone condizioni.  Normalmente non si vedono molte persone in giro, ma soprattutto molti gatti.  Una processione periodica molto sentita un tempo, veniva effettuata da Châtillon alla bianca Cappella di San Francesco presente al centro di questa frazione.  Facciamo una breve sosta qui per rinfrescarci presso alcune fontanelle situate nelle viuzze tra le case.  Poi ripartiamo sul sentiero che scende, con un’ampia curva a sinistra, contornando l’abitato, transitando sotto la Cappella e, poco più a valle (sud), a fianco della piccola frazione di Petit Frayant.
Continuiamo il nostro cammino in discesa e raggiungiamo la parte alta della fraz. Gros Breil.  Poco più avanti, la sterrata diventa una piccola strada asfaltata che supera, su un piccolo ponte, due tubazioni di una condotta forzata.  Superato il ponte e le tubazioni, arriviamo alla piccola fraz. di Setoret, (m 534 slm, a c. 500 metri dalla fraz. Frayan e a c. 24,5 km da Aosta), dove c’è un’altra bella fontana d’acqua fresca.  Seguiamo questa strada che, quasi in piano, prosegue diritta verso est, e raggiungiamo la fraz. Petit Breil, dove esisteva la 16° pietra miliare della Strada romana delle Gallie.

Al termine della stradina, giriamo a destra in una curva a gomito e, in pochi passi, sbuchiamo su Rue L. F. Menabrea, una strada asfaltata più larga che proviene da un bivio sulla strada statale SS26.
Raggiunta Rue L. F. Menabrea, pieghiamo a sinistra (est) e proseguiamo diritti, in leggera salita, sfruttando il marciapiede di sinistra, e attraversando la fraz. Cret de Breil.
Transitiamo davanti all’ingresso del Parco del Castello del Baron Gamba, che è raggiungibile a destra, sulla Via Italo Mus nella frazione Grange de Barme.  Continuiamo lungamente su Rue L.F. Menabrea fino a raggiungere la grande rotonda stradale del lato ovest di Châtillon, dove c’è l’innesto, a sinistra, della strada statale SS406 per Valtournenche e Cervinia, l’imbocco della seconda galleria di Châtillon (Chameran) lungo la strada statale SS26 e, più a destra, la prosecuzione di Rue L.F. Menabrea in direzione del centro di Châtillon.  La rotonda è ben riconoscibile poiché, al suo centro, è stata collocata una grande sagoma del Cervino.  Prima di raggiungere la rotonda stradale, pieghiamo leggermente a sinistra, per imboccare Via XXVI Febbraio che ci permette di raggiungere il sottopasso stradale.  Dopo averlo superato riprendiamo il cammino sempre su Rue L. F. Menabrea verso il centro di Châtillon.  La strada sale leggermente fino a raggiungere il bordo della forra del torrente Marmore, dove c’è l’inizio, a sinistra, dell’antica strada (Via Martiri di Chezod) che sale verso Valtournenche.  Transitiamo davanti ad un arco in pietra che, a sinistra, permette di scendere nella forra delle ex-ferriere Gervasone, mentre compiamo un’ampia curva verso destra.
Continuiamo ancora per qualche decina di metri fino al termine di Rue L. F. Menabrea che confluisce in un trivio: a destra (sud), inizia Via Martiri della Libertà che conduce verso la sede della Comunità Montana Monte Cervino e verso la parte sud-ovest del paese, nel quartiere di Chaméran.  A sinistra (est), inizia Via E. Chanoux, la via principale di Châtillon, che attraversa il paese longitudinalmente, da ovest a est, in direzione di Saint-Vincent.  All’inizio della Via E. Chanoux, proprio sul nuovo ponte sul torrente Marmore, nella zona Tre Ponti (m 549 slm), possiamo ammirare il profondo alveo del torrente e l’unico arco esistente del ponte romano che sorreggeva la Strada romana delle Gallie, la quale transitava poco più in basso dalla nostra posizione.  Continuiamo a camminare verso est su questa arteria principale, attraversando tutto il paese.  Appena al di là del ponte, a sinistra, visitiamo il cortile interno della grande costruzione che ospita oggi gli uffici della Agenzia delle Entrate e del Municipio di Châtillon ma che un tempo, come Hôtel Londres, aveva ospitato famosi alpinisti, tra cui Edward Whymper, che si recavano a Valtournenche e al Breuil per tentare la scalata del Cervino.  Proseguiamo ancora e raggiungiamo la scalinata del Convento dei Cappuccini, proprio dove era posizionata un’edicola romana e la 18° pietra miliare, ancora presente fino alla metà del XVII sec.  Scendiamo le scale e raggiungiamo l’ingresso del Convento, e suoniamo per farci raggiungere da un religioso.  Tranquillizziamo il religioso che ci viene incontro (il più giovane dei tre che risiedono in questo convento) assicurando che non chiediamo ospitalità qui, infatti sappiamo che ci sono solo due letti disponibili in una cameretta adiacente.
Chiediamo solo di timbrare le nostre credenziali con il bel simbolo del convento.  Facciamo due chiacchiere col religioso, lo ringraziamo e salutiamo, poi proseguiamo ancora il cammino sulla lunga Via E. Chanoux.  Usciamo da Châtillon dal suo lato est, transitiamo davanti alla rotonda dove sostano i pullman di linea e proseguiamo in direzione di Saint-Vincent.  Dopo alcune centinaia di metri, raggiungiamo l’Hôtel Rendez-Vous luogo di sosta e pernottamento per il gruppo.  Saluto gli amici e dò loro l’arrivederci per il giorno dopo, fissando l’appuntamento nella piazza sottostante la Cattedrale di Châtillon dedicata ai SS. Pietro e Paolo, praticamente al centro del paese.  Poi torno sui miei passi per raggiungere la rotonda dei pullman e attendere il mio che mi riporti a Nus dove, recuperata I’auto, ritornerò a casa ad Aosta.  Il viaggio di ritorno a casa è stato rapido e senza storia.  Devo solo preparare di nuovo le attrezzature e il bagaglio per domani, quando è prevista una tappa un po’ più lunga e impegnativa.


Enea Fiorentini
(sez. GM di Roma,
residente ad Aosta [Valle d’Aosta])

 
Panorama su Châtillon
 03/05/2019 - (Foto di E.Fiorentini)
 


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