Il castello di Verrès 16-09-08 - (Foto di E.Fiorentini)
Panorama su Issogne e sul suo Castello 16-09-08 - (Foto di E.Fiorentini)
Gruppo in cammino verso Arnad lungo la Dora, dopo il ponte per Issogne 16-09-08 - (Foto di B.Romanelli)
Panoramica sulla Dora Baltea 16-09-08 - (Foto di E.Fiorentini)
Panorama sulla piana di Arnad 16-09-08 - (Foto di E.Fiorentini) | Partenza da Verrès (m 391 slm) alle 8,15. Percorriamo ampi prati verdissimi, con vigneti, lungo la Dora Baltea, transitando nei pressi del paese di Issogne (famoso per una delle più belle abitazioni signorili degli Challant); prima breve sosta ad Arnad, famosa per il suo lardo: mezzo chilo di peso in più nello zaino non è, poi un gran male... Poi, sempre ad Arnad, sosta per una preghiera vicino alla bellissima chiesetta (VIII - XI secolo) di San Martino. Attraversiamo un bel borgo antico, in vista dei due castelli dei Vallaise; molto apprezzata la segnaletica stradale in aiuto dei pellegrini...! Scendiamo verso la Dora Baltea, attraversando dei sottopassi fangosi, fino al Ponte di Echallod, ricostruito nel ’700 e poi, ultimamente, dopo i disastrosi allagamenti e rovine provocati dall’inondazione della Dora nell’ottobre del 2000. Attraversiamo il ponte, riportandoci sulla riva destra della Dora. A Hône, breve sosta per fotografarci nella loggia del banditore; in fondo alla valle compare, imponente, la Fortezza di Bard. Sosta per pranzo su un bellissimo terrazzino a fianco del ponte medioevale sotto la Fortezza; stavolta grazie a Mario c’è vino in abbondanza e tanta allegria. Alla fine del picnic si esibisce anche il famoso coro piemontardo de "I senza vergogna" guidato da Giuseppe!! Si riparte dopo un’ora, attraversando il borgo di Bard, con le sue bellissime case affrescate del ’500. Rimangono ancora su alcuni muri i segni delle fucilate sparate dalle truppe napoleoniche e da quelle austriaco-piemontesi ! Visita all’archeoparco con roccioni lisciati dall’antico ghiacciaio Balteo; divertente lo "Scivolo delle donne", memoria di un antico rito propiziatore della fertilità. Grazie al sindaco di Bard che ha chiuso il tracciato originario, ci sciroppiamo - con il nostro Duce Enea che sventola una bandiera rossa - un tratto di strada statale molto trafficata. Ma ne vale la pena perché arriviamo rapidamente ad uno dei punti più interessanti trovati sul nostro cammino: un lungo tratto della "Strada Romana delle Gallie", intagliata interamente nella roccia viva e con una colonna miliare (XXXVI miglia romane da Augusta Praetoria = 54 km da Aosta) scolpita nella pietra e perfettamente conservata; ancora perfetto anche l’arco, scavato anch’esso nella viva roccia! Camminare su questa strada vecchia di 2000 anni ci dona veramente un’emozione straordinaria! Attraversiamo il borgo antico di Donnas, superando l’antica porta orientale; per motivi di tempo (alcuni amici devono prendere un treno nel primo pomeriggio) non possiamo percorrere il più lungo e faticoso sentiero a mezza costa tra i vigneti e dirigiamo su Pont-Saint-Martin camminando sulla strada asfaltata (fortunatamente su un marciapiede); i famosi vigneti piantati su arditi terrazzamenti li vediamo dal basso, con i loro caratteristici "tupiun" ("pilun" in piemontese). Arriviamo al centro di Pont-Saint-Martin (m 345 slm) e restiamo di nuovo stupiti ed ammirati di fronte all’arditissimo ponte romano, con la sua elegante e ardita campata larga ben 34 metri, che dà il nome alla cittadina. Raggiungiamo quindi la "Maison de Boulodrome" (alla periferia est di Pont-Saint-Martin), ostello polifunzionale di recente costruzione; molti amici sono in partenza stasera: li salutiamo con affetto, augurandoci di rivederli presto su un altro sentiero. Rimaniamo in 10; tre di questi (Maurizio, Giovanni e Leonardo) riprenderanno domattina il cammino sulla Via Francigena in direzione di Ivrea e oltre. Poi, Maurizio proseguirà da solo e riuscirà ad arrivare fino a Vercelli... Noi li invidiamo un po’. Alle 18,30 ci attende in centro di Pont-Saint-Martin la dott.sa Luciana Pramotton (una storica locale), che ci accompagna sul ponte (il famoso ponte romano sul torrente Lys, chiamato localmente "Ponte del Diavolo") e in centro raccontandoci garbatamente un po’ di storia della città; poi si va a cena e quindi a riposare. Domattina si torna a casa. Abbiamo proprio vissuto una bella avventura, guidati magistralmente dal nostro Virgilio-Enea!!!
Bruno Romanelli (sez. GM di Venezia) |