 Carta geografica svizzera della Val d’Illiez
 Ubicazione Ferrata di Tière
 Cartina della Val d’Illiez e di Champéry
 Sezioni della Via Ferrata di Tière
 Denominazione delle sezioni della Via Ferrata di Tière
 Segnaletica ferrata a Sous-Sex
 Segnaletica sulla sicurezza della ferrata
 Segnale della Ferrata a inizio del bosco
 Le pont du Vuargno 1° passerella sul torrente Tière
 Scorcio sulle pareti della Via Ferrata
 Attacco della Via Ferrata sulla 1° cengia
 La parte bassa della cascata del torrente Tière
| Cantone: - Vallese (Svizzera)
Distretto: - Chablais - Champéry
Gruppo: - Alpi Graie - Alpi Pennine
Sottogruppo: - Dents du Midi - Dents Blanches
Cartografia: Carte Nationale de la Suisse (CNS): - 1:100.000 - Le Léman - n.40 - Col du Pillon - n.41
Topo-Carta: Carte Nationale de la Suisse (CNS): - 1:25.000 - Val-d’Illiez - n.1304
Accesso: La "Via Ferrata di Tière" è stata realizzata sulle pareti calcaree strapiombanti poste di fronte alla località turistica di Champéry, nella parte alta della Val d’Illiez, un vallone secondario del Vallese ai confini con Francia e Italia, a poca distanza dal Lago di Ginevra (Lago Lemano oppure Lac Léman), sotto le cime dei Dents du Midi (m 3257 slm), tra le Alpi Graie e le Alpi Pennine sul versante svizzero. Per chi parte dal nord-ovest dell’Italia, il percorso più breve è quello che utilizza il traforo del Gran San Bernardo, oppure il Colle omonimo (in Valle d’Aosta), per scendere in territorio svizzero sulla strada nazionale N.21, lungo la Vallée d’Entremont fino a raggiungere Sembrancher, importante snodo per la Vallée de Bagnes. Seguendo la stessa statale, si raggiunge Martigny, nella Valle del Rodano, altro luogo importante e snodo per la direzione est verso Sion e Brig. A Martigny si può continuare sulla N.21 fino a Monthey, oppure prendere l’autostrada N.18 per Lausanne, uscendo a Saint-Triphon, che si trova a poca distanza da Monthey. Si raggiunge l’abitato di Monthey piegando a sinistra e abbandonando la direttrice per il Lago di Ginevra. Si attraversa la cittadina e si imbocca la Val-d’Illiez seguendo la strada nazionale N.24. Si raggiungono e si superano in sequenza le località turistiche di questa zona: Troistorrents (dove c’è il bivio per il Pas de Morgins, al confine con la Francia, in direzione della località di Abondance, famosa per altre Vie Ferrate francesi), Val-d’Illiez e Champéry (m 1050 slm); quest’ultima località turistica (una delle più antiche della Svizzera) è posizionata sotto le belle e ardite guglie dei Dents du Midi. Per chi parte dal nord-est, dal centro o da altre parti dell’Italia, il percorso più breve è quello che utilizza il Passo del Sempione, per scendere in territorio svizzero a Brig, procedendo poi in autostrada o su strada nazionale verso ovest in direzione di Sion e quindi di Martigny. Da Martigny in poi vale il percorso descritto qui sopra. Raggiunta Champéry, si attraversa il borgo fino a raggiungere i campi da tennis, adiacenti alla stazione di partenza della funivia Champéry-Planachaux. Nei pressi, una stradina asfaltata scende ripidamente, contorna a sinistra i campi da tennis e raggiunge il fondo valle lungo il "Chemin du Tavis" finendo vicino il bordo del torrente Viexe della Val-d’Illiez al Pont du Sous-Sex (m 913 slm), dove si può parcheggiare l’auto in uno spiazzo.
Percorso stradale di ritorno: Se non si devono salire altre ferrate in zona, conviene seguire lo stesso percorso dell’andata.
Considerazioni generali sul percorso: Le pareti su cui si innalza questa ferrata sono alquanto verticali, in particolare nella parte centrale della stessa e, anche se la via ferrata è ancorata a rocce di ottimo calcare, la sua salita è consigliata a persone con una buona esperienza di queste salite. Superato il ponte sul torrente Viexe di fondo valle, si prende a sinistra un sentiero che transita inizialmente sul bordo del torrente e che poi si innalza ripidamente e con svolte nel bosco di pini. Si risale un vallone tagliato dal torrente Tière, che dà il nome alla Via Ferrata. In trenta minuti di cammino, si raggiunge il ponte di legno di Vuargno, formato da tronchi uniti, dove c’è l’attacco della Via Ferrata a quota di m 1048 slm. Questa Via Ferrata è suddivisa in 15 sezioni che sono indicate con targhette esplicative ancorate alle rocce. La consuetudine di identificare i singoli spezzoni di ferrate è molto diffusa in Francia e in Svizzera. Si possono vedere la loro posizione e il loro nome (scritto nel patois locale) sulle foto presentate qui a sinistra.
Breve descrizione della Via Ferrata: Dopo le Pont du Vuargno, la Via Ferrata inizia ad alzarsi con un primo risalto sulla roccia che permette l’accesso ad una facile cengia (La Vire du Dzenavro), una delle diverse che si seguono, prima di raggiungere la parte intermedia di rocce verticali. La cengia obliqua, ascendente da sinistra verso destra, segue a ritroso il corso del torrente Tière che forma caratteristiche cascate più in alto e conduce a le Mur de l’Aragne Blantze, molto bagnato per la vicinanza alla parte bassa della cascata. Si risale la parete verticale bagnata e si raggiunge l’attacco della 1° passerella in legno (la Passerelle du Bourthiõ), che si attraversa, da sinistra a destra, ritornando all’interno del bosco. Si risale nel bosco, seguendo le protezioni con i cavi metallici che trapassano i tronchi dei pini, con una modalità di ancoraggio che non ho visto realizzato in nessuna altra Via Ferrata. Si raggiunge così l’attacco della 2° passerella sulla cascata (la Passerelle des Grandes Cascades). Si attraversa la lunga passerella, da destra verso sinistra, e si raggiunge di nuovo la parete rocciosa iniziale. Su questo lato, si percorre, da destra a sinistra, una nuova cengia (la Vire à l’Ours) facile e divertente poichè, in falsopiano, transita davanti al "Buco dell’Orso" (le Pertoé à l’Ours): un foro nella roccia in cui sono stati collocati dei pupazzi di orso in pelouche. Dopo questa cengia, la Via Ferrata raggiunge la parte intermedia, alla quota di circa 1135 m, dove ci sono le pareti più verticali e strapiombanti. Infatti, termina qui la parte di Via Ferrata con difficoltà PD-AD e inizia la parte aerea e strapiombante. Si inizia con la salita dello Strapiombo di Pénévoi (Le Dévers du Pénévoi) che sale per una decina di metri fino a quota di 1145 m, dove si raggiunge la base della parete più verticale. Qui si attacca la parete con una traversata ascendente da destra verso sinistra su (la Vire de la Bêkette), che porta sotto la falesia strapiombante. Segue un bel risalto verticale (la Linda dé Pioques) che porta all’attacco dello Strapiombo di Râtoulive (le Surplomb de la Râtoulive). Superato lo strapiombo, si prosegue in una traversata aerea, da sinistra a destra, che supera un tetto sovrastante una spaccatura sottostante e che porta alla liscia placca (la Dalle où Zizé), alla quota di circa 1150 m. Qui inizia il tratto obliquo di Fremoé (l’Oblique de Fremoé) che ascende diagonalmente verso destra, per raggiungere il Passo della Placca (le Pas de la Daille). Si riprende a salire verticalmente sull’ultimo muro della Via Ferrata fino a raggiungere il punto più alto a (Lou Rathé à l’Ano). Da questo punto si ritorna nel bosco di pino dove c’è il cartello di termine della Via Ferrata di Tière a quota di circa 1185 metri, e dove inizia un sentiero che conduce sulla strada asfaltata in località di La Frâche (m 1226 slm). Da qui inizia il percorso di ritorno. Si scende, verso destra, lungo la strada asfaltata per un buon tratto, avendo uno splendido panorama sul paese di Champéry e sui suoi innumerevoli chalet in legno e pietra. Si raggiunge in breve la località Les Rives (m 1178 slm), dove c’è un piccolo ristorante e bar in cui si può fare uno spuntino.
Percorso di ritorno: Di fronte al ristorante Les Rives, c’è l’avvio del percorso di ritorno lungo la lunga balconata aerea delle Galeries Défago, che sovrastano, inizialmente da oltre 200 metri, la valle sottostante attraversata dal torrente Viexe. Si scende ripidamente nel bosco, seguendo alcuni tornanti e poi ci si immette in una lunga cengia (les Galeries) rocciosa protetta da una staccionata in legno. Si cammina su questa cengia, da destra verso sinistra per oltre un km e si perde quota gradualmente dirigendosi verso la parte alta del vallone che anch’essa si avvicina alla cengia. In alcuni punti, il percorso è spettacolare: a volte occorre abbassarsi sotto tetti bassi e in altri la cengia diventa stretta e strapiombante, mentre lo spettacolo è sempre eccezionale. Finalmente si raggiunge il bosco nella parte alta della valle, proprio nella zona del bel Parco Avventura, posizionato tra grandi alberi. Si segue, a ritroso verso destra, la valle che riporta al Pont du Sous-Sex lungo un sentiero che transita di nuovo vicino al torrente Viexe. In alcuni punti del bosco ci sono deviazioni, come in località Le Progré (m 960 slm), con altrettanti sentieri che risalgono la valle e che si dirigono direttamente in varie zone di Champéry. Nella località Rangeuse, a pochi minuti dal Pont du Sous-Sex, si incontra il bar Chez Rosalie, attorniato da laghetti per la pesca sportiva, dove si può fare una piacevole sosta e assaggiare panini e dolci buonissimi. Da qui, in cinque minuti di cammino, si ritorna al ponte sulla Viexe e quindi all’auto nel parcheggio vicino.
Dislivello e lunghezza: Il dislivello totale da superare in ferrata è di c. 300 metri, a cui occorre aggiungere i circa 150 metri di avvicinamento nel bosco per l’attacco alla Via Ferrata. Lo sviluppo di tutto il percorso della ferrata è di circa 460 metri e, se si considerano anche i tratti di sentiero e le Galeries Défago, la lunghezza complessiva dell’escursione diventa di circa 3 km.
Difficoltà Escursione: E (sul sentiero e sulle Galeries Défago)
Difficoltà del tratto di Via Ferrata: PD e D+
Tempi totali A/R: circa 3 h
Data di effettuazione dell’escursione: 13 settembre 2010
Fotografie di: Enea Fiorentini
Altre informazioni dettagliate: Sulla guida: "Le Vie Ferrate - volume 2" di Dario Gardiol - Edizioni L’Arciere 2006 - pagg. 166-167
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