 La zona della Via Ferrata di Tende
 Box della biglietteria sul piazzale dove parte il sentiero d’accesso alla Via Ferrata di Tende
 Segnaletica al bivio per l’accesso alla partenza della Via Ferrata di Tende
 Cartello esplicativo della Via Ferrata di Tende
 Panorama su Tende dal sentiero di accesso alla Via Ferrata
 Panorama sulle prime pareti della Via Ferrata di Tende
 Persone sul 1° ponte himalayano
Il 1° pilastro della Via Ferrata
 Dario sul ponte himalayano verso le rocce del primo pilastro
 Bianca sul ponte himalayano
 Paolo sul ponte himalayano
 Dario sul 1° pilastro della Via Ferrata
 Bianca sul 1° pilastro della Via Ferrata
| Gruppo: - Alpes Maritimes
Sottogruppo: - Rochers Saint-Sauveur
Cartografia: Carte Routière et Touristique Michelin: - 1:100.000 - n. 115 Zoom - Côte d’Azur - Massif de l’Esterel
Topo-Carta: Cartes de randonnée IGN - Vallée de la Roya - 1:25.000-TOP 25-3841 OT
Accesso: La "Via Ferrata di Tende" è stata realizzata all’interno del Vallone dei "Rochers Saint-Sauveur" alle spalle del paese di Tende nella parte alta della Val Roya, in Francia (Alpes Maritimes - Provence-Côte d’Azur), a poca distanza dal confine italiano. Per chi parte dal nord-ovest dell’Italia, il percorso più breve è quello che utilizza l’Autostrada A6 Torino-Savona, uscendo a Mondovì. Da qui conviene seguire la strada statale n. 564, verso ovest, fino a Beinette ma senza entrare in Cuneo, per poi prendere le strade locali per Peveragno, Boves e Roccavione. Da Roccavione si segue la statale n. 20 che proviene da Cuneo e che si dirige, a sud, verso il confine francese attraversando le località di Robilante, Vernante, Limone Piemonte fino a raggiungere il tunnel stradale del Colle di Tenda. All’uscita del tunnel ci si trova in Francia e si scende lungo la strada nazionale N. 204 nella Valle Roya bordeggiando l’omonimo fiume, fino a raggiungere, dopo piccole frazioni, il paese di Tende (c. m 800 slm). Per chi proviene da altre zone italiane, il percorso più breve è quello che utilizza l’Autostrada dei Fiori A10 Genova-Ventimiglia, uscendo a Ventimiglia, per dirigersi verso nord nella Val Roya sulla strada statale n. 20 che diventa la strada nazionale francese N. 204, dopo Fanghetto, ultimo paese italiano della Val Roya. Si prosegue in territorio francese lungo la stessa strada e la stessa valle verso nord, fino a raggiungere il paese di Tende. Al centro del paese di Tende, una stradina asfaltata sale ripidamente, in direzione ovest, verso il cimitero che è posto in quota rispetto al paese (a c. m 900 slm). Davanti all’ingresso alto del cimitero, sotto i resti di una torre (un donjon) di un antico castello, c’è un piccolo piazzale sul quale si parcheggia l’auto. Sul lato ovest del piazzale, vicino al cimitero, c’è una fontana di acqua fresca e da qui inizia il sentiero n. 66 che conduce all’accesso della Via Ferrata.
Percorso stradale di ritorno: Se non si devono salire altre ferrate in zona, conviene seguire lo stesso percorso dell’andata.
Considerazioni generali sul percorso: Le pareti su cui si inerpica questa ferrata sono alquanto verticali e, anche se la via ferrata è ancorata a rocce di ottimo calcare, la sua salita è consigliata a persone con una buona esperienza di queste salite. Ciò a causa non solo della verticalità e dell’altezza delle pareti ma, soprattutto, perchè occorre superare un ponte himalayano (o tibetano) all’inizio della ferrata, poi tre ponti delle scimmie in sequenza, ancorati a crestoni verticali che contornano altrettanti valloni sospesi. Successivamente, nella parte finale della prima parte della via ferrata, occorre lanciarsi nel vuoto su due teleferiche (o tyroliennes) lunghe entrambe circa 120 metri e alte dal suolo circa 60 metri la prima e 30 metri la seconda. Questa nuova linea della Via Ferrata è stata inaugurata nel 2004, aggiungendo i cavi dei nuovi ponti delle scimmie e delle tyroliennes, facendola diventare molto più sportiva della vecchia Via Ferrata del Castello, che ancora esiste e che contorna il grande pilastro iniziale senza salirne la faccia verticale iniziale. Questa vecchia "Via" raggiunge la Chapelle de Saint-Sauveur, dopo aver contornato il grande pilastro sul versante est, attraverso una passerella aerea e non utilizzando la 1° teleferica. Alla data della presente escursione, la seconda parte della via ferrata, oltre la Chapelle, è vietata (come dice il cartello posto al box della biglietteria), a causa di alcuni gradini fusi da un fulmine e non più sicuri. Coloro che affrontano questa via ferrata devono possedere, oltre all’attrezzatura standard di ferrata, anche una puleggia per cavi d’acciaio su ferrata (come il modello TANDEM CABLE giallo della Petzl) e un maillon rapide per ancorare i 2 moschettoni della longe sul secondo cavo della tyrolienne. Si tratta quindi di una via ferrata che mette sotto test le proprie capacità e che permette una verifica personale all’esposizione al vuoto e agli strapiombi. La via ferrata di Tende è a pagamento (c. 3 Euro, anche se abbiamo trovato la biglietteria chiusa al momento della nostra salita) ed è vietata ai minori di 12 anni. A questa ferrata, proprio per i suoi differenti aspetti, è stata attribuita una difficoltà di D e D+.
Breve descrizione della Via Ferrata: Si segue il sentiero n. 66 che parte dalla piccola piazza del cimitero e in salita si comincia ad entrare nel Vallone dei Rochers de Saint-Sauveur. All’altezza del cartello segnaletico della via ferrata, si devìa verso destra e si segue un nuovo sentiero (col n. 67) che sale seguendo alcuni tornanti. Si transita sotto i cavi del 1° ponte himalayano e in breve si raggiunge la zona di attacco della via ferrata sopra un cocuzzolo, proprio dove sono ancorati i cavi del lato iniziale di questo ponte (in c. 30 min.). Si tralascia il sentiero verso destra (est) che porta all’attacco della vecchia Via Ferrata del Castello: ferrata che raggiunge e supera i ruderi del castello del XI sec. della famiglia bizantina dei Conti di Lascaris (a cui sono dedicate tutte le Vie Ferrate della zona), per poi raggiungere la Chapelle de Saint-Sauveur attraverso un’aerea passerella. Si parte invece dal cocuzzolo salendo direttamente sui cavi del ponte himalayano, lungo circa 30 metri, e lo si supera fino a raggiungere la base del primo pilastro verticale. Sfruttando gradini e corde, si sale sulle rocce verticali del pilastro e si prende quota. Raggiunta una buona altezza sul pilastro, si comincia a eseguire un traverso ascendente verso sinistra che conduce verso uno spigolo del pilastro e sulle pareti che si affacciano sull’interno del vallone. Si sale un tratto verticale strapiombante e poi si continua su un traverso aereo a sinistra. Ci si avvicina così ad un primo costolone verticale su cui sono ancorati i cavi del 1° ponte delle scimmie lungo c. 25 metri che supera un vallone sospeso nel vuoto. Al di là di questo, si prosegue in salita verso un nuovo crestone sul quale si incontrano i cavi del 2° ponte delle scimmie lungo c. 20 metri. Anche questi cavi superano un vallone verticale concavo e si collegano alle rocce di un terzo crestone. In breve, si raggiungono i cavi del 3° ponte delle scimmie lungo c. 20 metri, che superano un ultimo vallone verticale e portano verso uno spigolo di questa enorme e complessa parete. Ancora un tratto di salita su rocce verticali e su un traverso ascendente verso sinistra e si arriva alla pedana di partenza della prima teleferica (1° tyrolienne), lunga c. 120 metri, i cui cavi, alti da terra circa 50-60 metri, sono ancorati, all’arrivo, alle rocce di un altro pilastro appena al di sotto e al di là del roccione su cui è costruita la Chapelle Saint-Sauveur. Si sale, uno alla volta e con cautela, sulla pedana della tyrolienne e qui occorre posizionare correttamente la puleggia personale sul 1° cavo d’acciaio (puleggia che viene poi ancorata direttamente all’imbracatura con un moschettone) e il maillon rapide personale sul 2° cavo d’acciaio (sul maillon rapide - anch’esso d’acciaio - vengono poi connessi i moschettoni della longe). Dopo un controllo che tutti gli ancoraggi siano a posto, si "vola" sui cavi a gran velocità verso la parete di fronte, che si raggiunge in 3-4 secondi. Si raggiunge così la pedana di arrivo della tyrolienne e, dopo aver recuperato le attrezzature utilizzate per la discesa, si riprende a salire ancora un tratto di via ferrata su una paretina che porta in cima al cocuzzolo dove si erge la Chapelle Saint-Sauveur. Come già detto, la zona della Cappella è raggiungibile anche dal percorso della vechia ferrata. È possibile terminare qui la salita della via ferrata, scendendo lungo un sentiero che si innesta su quello di fondo valle che qui ha il n. 68. Si continua a salire verso il pilastro di fronte alla Cappella, prima su sentiero e poi su un nuovo tratto di ferrata che porta ad uno spigolo della parete. Pochi metri al di là di questo spigolo e si incontrano i cavi e la pedana della 2° tyrolienne. La lunghezza dei cavi è simile a quella della precedente tyrolienne mentre l’altezza da terra è meno elevata (c. 30 metri). Si eseguono, in sicurezza, le stesse operazioni per ancorarsi sui cavi e ci si lancia in "volo" anche su questi, atterrando sulla pedana d’arrivo in pochi secondi. Al termine del recupero delle proprie attrezzature dai cavi della tyrolienne, si prosegue sulla ferrata che da qui scende un po’ ripidamente, raggiungendo il sentiero che si dirige sotto la Grotte des Hérétiques (la Grotta degli Eretici, utilizzata nel XVI sec. dai protestanti come rifugio e luogo di culto), dove partono i cavi della seconda parte di via ferrata, oggi chiusa a causa dei danni alle protezioni metalliche provocati da un fulmine. Su sentiero si raggiunge il bivio da cui parte il nuovo tratto di ferrata. Vista l’odierna interdizione, si scende - a sinistra - sul sentiero n. 68 verso Tende. Si raggiunge nuovamente il parcheggio dell’auto al cimitero di Tende con una defaticante camminata di circa 40 min.
Dislivello e lunghezza: Il dislivello totale da superare in ferrata è di c. 200 metri, a cui occorre aggiungere altrettanti metri in discesa lungo i sentieri n. 66 e n.67 che conducono al suo attacco. Lo sviluppo di tutto il percorso della ferrata è di circa 1000 metri e, se si considerano anche i tratti di sentiero, la lunghezza complessiva dell’escursione diventa di circa 2 km.
Difficoltà Escursione: E sul sentiero
Difficoltà del tratto di Via Ferrata: D e D+
Tempi totali: da c. 1 h 30 min a c. 3 h
Data di effettuazione dell’escursione: 19 agosto 2010
Fotografie di: Enea Fiorentini
Altre informazioni dettagliate: Sulla guida: "Le Vie Ferrate - volume 1" - di Dario Gardiol - Edizioni L’Arciere 2003-pagg.68-70
|