Targa in legno a Saint-Jacques all’inizio del Sentiero Frassati della Valle d’Aosta in Val d’Ayas(Foto di E. Fiorentini)
Lidia e Giancarlo Maura e i coniugi Meccia all’inizio del Sentiero Frassati a Saint-Jacques in Val d’Ayas(Foto di E. Fiorentini)
Cippo dedicato a Pier Giorgio Frassati, salendo da Saint-Jacques al rif. Ferraro in Val d’Ayas(Foto di E. Fiorentini)
Davide Torri (Presidente Ass. GDM di Bergamo) al rifugio Guide di Frachey a Resy(Foto di E. Fiorentini)
Arrivando al rifugio Guide di Frachey a Resy(Foto di E. Fiorentini)
La nostra guida e Davide Torri al rifugio Ferraro(Foto di E. Fiorentini)
Foto di gruppo al rifugio Ferraro a Resy(Foto di E. Fiorentini)
Antonello Sica (Socio CAI e G.M.), ideatore e coordinatore nazionale dei "Sentieri Frassati" del CAI, al rifugio Ferraro a Resy(Foto di E. Fiorentini)
Antonello Sica e Enea al rifugio Ferraro a Resy(Foto di D. Torri)
Il Monte Rosa dal sentiero verso i Piani di Verra(Foto di E. Fiorentini)
Monte Rosa dal Piano di Verra Inferiore(Foto di E. Fiorentini)
Panorama dalla morena nei pressi del Pian di Verra Superiore(Foto di D. Torri)
Segnaletica al Piano di Verra Inferiore(Foto di E. Fiorentini)
Segnaletica al bivio per Vardaz(Foto di E. Fiorentini)
Gruppo al bivio per Vardaz, insieme con l’operatore e il giornalista RAI(Foto di E. Fiorentini)
Cascata del torrente Céré risalendo il vallone omonimo(Foto di E. Fiorentini)
Sul sentiero vicino alla Cascata del torrente Céré(Foto di E. Fiorentini)
Entrando nell’altopiano di Céré in mezzo ai nevai(Foto di E. Fiorentini)
Sull’altopiano di Céré(Foto di E. Fiorentini) | Dopo una levataccia, parto da Aosta di buon’ora. Poco dopo le ore 7, raggiungo il grande piazzale nella località di Frachey, posta quasi alla testata della Val d’Ayas, dove c’è il parcheggio obbligatorio di auto e pullman. L’organizzazione della manifestazione è in piena attività: si vedono vigili municipali, carabinieri, finanzieri, personale del Soccorso alpino e della Protezione civile, guide alpine, accompagnatori d’escursionismo, ecc... per le strade, negli incroci e nei punti di raccolta dei partecipanti. Si sale a gruppetti sui "bus-navetta" messi a disposizione dall’organizzazione per il trasporto degli escursionisti fino al punto di partenza del Sentiero Frassati a Saint-Jacques. Sulla navetta, incontro subito Lidia Maura (la presidentessa della sezione di Roma della "Giovane Montagna" (G.M.), associazione di cui sono socio), insieme con il marito Giancarlo e con i loro amici (i coniugi Meccia) con i quali sono arrivati fin qui da Roma. Sulla stessa navetta, incontro anche alcune amiche di Ivrea, con le quali ho partecipato recentemente a conferenze "francigene" nel Canavese; oggi camminerò con loro fino a Resy, poi i nostri percorsi divergeranno. Arriviamo in fretta a Saint-Jacques e ci raduniamo in uno slargo dove è già pronto un enorme capannone che accoglierà i partecipanti per il pranzo sociale al termine dell’escursione e della cerimonia ufficiale. Alcuni amministratori locali sono già sul posto per dare il benvenuto alle autorità e ai partecipanti; nello stesso tempo si assegnano le guide ai vari gruppi di escursionisti che si stanno formando. Alle ore 8 circa, cominciamo a camminare e seguiamo una delle guide del CAI di Verrès, che è stata messa a disposizione del nostro gruppo. Per ragioni legate all’orario della cerimonia ufficiale, si segue il percorso proposto - al contrario - e quindi ci dirigiamo subito verso la località di Resy e verso i rifugi Ferraro e Guide di Frachey. Il gruppo di escursionisti è numeroso (alla cerimonia saranno presenti circa 500 persone) ma qui, in cammino sui sentieri della montagna, è difficile calcolare il numero dei partecipanti. Scopriremo in seguito che molte persone (tra cui diverse autorità locali) sono partite prima di noi, per effettuare anch’esse l’escursione sul nuovo sentiero e per essere puntuali per la cerimonia a Fiéry. Dopo un breve tratto di cammino, si forma subito una lunga coda di escursionisti e intravedo, di tanto in tanto, altri visi noti: sono i soci della "G.M." di altre sezioni e del CAI che conosco da anni. Anche loro sono qui per non mancare a questa inaugurazione. So che ci sono anche i presidenti nazionali delle associazioni alpinistiche del CAI (Annibale Salsa), della "Giovane Montagna" (Luciano Caprile) e di altri Enti, ma è stato difficile individuarli, incontrarli e salutarli. Si risalgono diversi tornanti su un bel sentiero in mezzo a foreste di larici e, ogni tanto incontro altri amici, ci scambiamo strette di mano e qualche parola di saluto. Tra un saluto e un altro, si arriva in fretta al piccolo pianoro sul quale c’è il cippo dedicato a Pier Giorgio Frassati (amante delle montagne di queste zone), posto in questo luogo nel 2001, in occasione del centenario della sua nascita. Una sua foto, applicata sul cippo (una grande pietra a forma di montagna), lo ritrae su una cima di un’alta montagna. Facciamo qui una prima sosta, per ammirare il cippo, la bella zona nel bosco dove è stato collocato e per radunare e far tirare un po’ il fiato alle persone. Si riparte e, con la risalita di alcuni nuovi tornanti, raggiungiamo il pianoro dove sono ubicati, uno vicino all’altro, i rifugi Ferraro e Guide di Frachey. Fuori e dentro i rifugi c’è una grande animazione: molte persone entrano per bere un caffè o una bibita e si mescolano con quelle che escono e che hanno dormito qui. Nei pressi del rifugio Ferraro incontro Davide Torri (Presidente della Associazione Gente di Montagna [GDM] di Bergamo) che conosco da alcuni anni, avendo partecipato insieme ad altre interessanti riunioni in montagna.. Ci scambiamo saluti e strette di mano e insieme andiamo a salutare Antonello Sica (anche lui socio CAI e "Giovane Montagna", come me), grande ideatore e organizzatore dei Sentieri Frassati del CAI in tutte le regioni italiane. Ci salutiamo, scambiamo qualche parola, e poi Antonello (che oggi è il personaggio più richiesto) viene catturato da altri gruppi di escursionisti di altre associazioni. Dopo una bella sosta, riprendo il cammino con il mio gruppo, in compagnia di Davide Torri con il quale scambio informazioni sulle recenti esperienze reciproche e sui progetti delle nostre associazioni. Camminiamo su una larga sterrata che si snoda nella foresta di abeti e larici, prevalentemente in falso piano, e arriviamo velocemente nella conca di Pian di Verra, nei pressi delle baite di Pian di Verra Inferiore (m 2069 slm). In questa zona si goderebbe già un’ampia vista sulle cime del Monte Rosa e su alcuni suoi ghiacciai, ma oggi il panorama è ridotto a causa della presenza di nuvole basse, anche se l’ambiente è sempre suggestivo. Davide decide di continuare il cammino verso la parte superiore di questo vallone per visitare il piccolo Lac Bleu e il ripiano superiore occupato dalle baite di Pian di Verra Superiore (m 2394 slm). Ci salutiamo qui, dandoci appuntamento alla cerimonia, poiché desidero completare l’escursione sul lungo anello completo del Sentiero Frassati. Si sta formando un grande assembramento di persone al Pian di Verra. Quasi tutte le persone arrivate qui, scenderanno direttamente a Fiéry per la cerimonia, completando così l’anello medio (l’ anello rosso) del percorso proposto per il Sentiero Frassati. Io non voglio perdere altro tempo e abbandono il grande assembramento di persone, proseguendo il cammino insieme con una nuova guida e un ridotto numero di escursionisti decisi, come me, a fare il giro completo. Si cammina per un breve tratto in discesa, sul sentiero n.7 in direzione di Fiéry nel vallone del torrente di Verra. Raggiungiamo in breve il bivio di quota 2023 metri, che separa questo sentiero da quello col n.8E che risale il vallone del torrente Céré verso il quale siamo diretti. In pochi, pieghiamo a destra, verso nord-ovest, e riprendiamo la salita. Camminiamo molto vicino al torrente e alle sue belle cascate, in una zona solitaria che ancora non conoscevo poiché si trova più a ridosso delle bastionate rocciose più a est e in quota rispetto al più famoso vallone di Courtod. Seguendo alcuni tornanti col fondo in lastre di pietra, si supera il salto della cascata e si entra nella bellissima conca di Plan de Céré (m 2178) solcato da vari ruscelli e dove notiamo alcuni ruderi di baite. La guida si ferma qui per attendere un altro gruppetto di escursionisti che ci segue. Io proseguo il cammino in compagnia di Roberto, che ho conosciuto proprio su questo tratto di percorso e, attraversato un ponte sulla parte finale del pianoro, riprendiamo la salita lungo un costone roccioso. In alto, verso la bastionata rocciosa della Gobba di Rollin, notiamo il Bivacco Città di Mariano (m 2844 slm) che si erge isolato tra colate di neve e di acqua. Sbuchiamo infine sulla sommità del costone roccioso che racchiude a nord il pianoro di Céré e arriviamo all’incrocio con il sentiero n.6 che prosegue verso nord, in direzione del Colle Superiore (o Nord) delle Cime Bianche. Siamo arrivati a pochi passi dalle baite della frazione di Vardaz (m 2336 slm), che non raggiungiamo, per accelerare la nostra discesa verso valle. Altre persone stanno salendo e si fermano in questo punto. Stanno effettuando l’anello completo al contrario rispetto a noi, cioè nel senso giusto, così come è stato indicato nel programma originale. Forniamo loro qualche spiegazione sul percorso già fatto da noi e iniziamo a scendere a valle sul sentiero n.6. Il sentiero scende, inizialmente, su pendii scoperti e scoscesi. Dall’alto, notiamo alcune baite di cui una, proprio sotto di noi nel pianoro di Aventine a circa 2180 metri di quota, ridotta ad un cumulo di pietre da una recente valanga. Scendendo lungo alcuni ripidi tornanti, raggiungiamo velocemente il pianoro di Aventine, dove incontriamo le baite viste dall’alto; poi lo attraversiamo rientrando nel fitto bosco. Man mano che scendiamo, aumenta il volume delle voci delle persone radunate più in basso, anche se le stesse non sono ancora in vista. Dobbiamo camminare ancora un po’, e scendere diversi tornanti del sentiero, prima di raggiungere la piccola radura nel bosco di larici, situata davanti alle poche case della frazione di Fiéry, dove c’è il luogo del raduno per la cerimonia ufficiale della inaugurazione del Sentiero Frassati. Raggiungiamo la zona già occupata da un gran numero di persone (qualcuno ha detto che eravamo in 500..), quando la SS.Messa è ancora in corso, presieduta dal vescovo di Aosta Mons. Giuseppe Anfossi e da molti altri prelati giunti fin qui per questo evento. Sono le ore 12 circa e ho impiegato circa 4 ore per effettuare il giro dell’anello completo, e forse ciò è dovuto al fatto che eravamo in pochi. Un gruppo più numeroso avrebbe sicuramente impiegato le 5 ore e 35 minuti, indicati sul programma. Ringrazio Roberto per la compagnia durante l’escursione appena conclusa, lo saluto e mi allontano per avvicinarmi ai soci della mia associazione "G.M.". Mi avvicino agli amici della G.M. di Torino, di Ivrea, di Genova, e li saluto mentre la SS. Messa volge al termine. Raggiungo quindi Lidia (la presidente della nostra sez. G.M. di Roma), Giancarlo e gli altri soci G.M. per assistere alla cerimonia della inaugurazione del Sentiero. Si susseguono vari discorsi dei rappresentanti delle varie associazioni cui Pier Giorgio Frassati era in qualche modo legato oppure ne era stato un co-fondatore (come nel caso della "Giovane Montagna"). Tra le personalità e gli amministratori valdostani presenti, ricordo: - il Presidente della Regione Valle d’Aosta (Augusto Rollandin); - l’Assessore regionale all’Agricoltura e Risorse Naturali (Giuseppe Isabellon); - l’Assessore regionale al Turismo, Sport, Commercio e Trasporti (Aurelio Marguerettaz); - il Sindaco di Ayas (Giorgio Munari). In rappresentanza delle Associazioni alpinistiche e/o Enti vari erano presenti: - il Presidente generale del CAI (Annibale Salsa); - il Presidente del CAI Valle d’Aosta (Sergio Gaioni); - il Presidente nazionale della "Giovane Montagna" (Luciano Caprile); - l’ideatore e il Coordinatore nazionale del Progetto "Sentieri Frassati" del CAI (Antonello Sica); - i rappresentanti e le delegazioni di tutti gli altri "Sentieri Frassati" d’Italia; - moltissimi soci del CAI, della G.M., della FUCI, dell’Azione Cattolica; - molti rappresentanti delle guide alpine, di "truppe alpine" e di personaggi legati al mondo della montagna; - tanti alpinisti, escursionisti e appassionati di montagna. Mentre una Corale intona canti tradizionali e di montagna, i presidenti nazionali CAI e G.M. vengono chiamati a scoprire la nuova targa in bronzo, che è stata fissata alla stessa pietra che sorregge la precedente targa dedicata a Pier Giorgio Frassati. Questa nuova targa ricorda che questo nuovo Sentiero valdostano si aggiunge, come 15°, a quelli italiani già esistenti. I vari Assessori regionali e il sindaco di Ayas sono invece chiamati a tagliare il nastro, con i colori valdostani rosso e nero, posto all’inizio del tratto di Sentiero che parte da Fiéry verso la montagna... in direzione di Vardaz. Tra canti e suoni, la cerimonia termina e, gradatamente, la massa di escursionisti scende a valle, lungo un breve sentiero selciato che si snoda accanto al torrente di Verra, che ha già raccolto le acque dei vari affluenti che lo raggiungono dai valloni vicini, tra cui anche quelle del vallone di Céré, appena percorso. In breve si raggiunge di nuovo Saint-Jacques, le sue belle case e i rascard immersi nel verde. Già la folla si mette in coda per entrare nel grande padiglione per consumare il pranzo sociale. Io, invece, mi metto in disparte per salutare gli amici che riesco ad intravedere tra la folla, poi con Lidia e Giancarlo salgo sul primo bus-navetta disponibile per ritornare al parcheggio auto di Frachey. Loro due scendono prima di me, presso un hotel dove hanno trovato posto per il pernottamento, ci salutiamo così sulla navetta, dandoci l’appuntamento a Roma, per l’Assemblea generale della G.M. di ottobre 2009. Raggiunto il parcheggio auto, riprendo la mia vettura e ritorno ad Aosta, dove mi aspetta una doccia e un po’ di riposo. Sono stato molto contento di aver partecipato alla cerimonia ufficiale ma, soprattutto, di aver potuto effettuare l’escursione sull’anello completo del Sentiero Frassati della Valle d’Aosta. Da queste righe, ringrazio gli organizzatori per la perfetta conduzione dell’evento e saluto gli amici che non ho potuto salutare personalmente, al termine della manifestazione, a causa dell’enorme confusione.. Consiglio i lettori di questa pagina di andare a percorrere questo Sentiero per verificare di persona la bellezza dell’itinerario e dei posti attraversati. Qui a fianco e di seguito, pubblico un po’ di foto a ricordo di questa escursione. |