Il Silenzio del vento

di Jon Krakauer


Il Silenzio del vento

Titolo:  Il Silenzio del vento
Sottotitolo:  (Titolo Originale: Eiger Dreams)
Autore:  Jon Krakauer
Casa editrice:  Casa Editrice Corbaccio srl - Milano
Anno prima pubblicazione:  1990 in America - 1999 in Italia
1° edizione Corbaccio:  Collana Exploits - 1999
Traduzione di:  Pietro Ferrari

Prezzo indicativo:  Lire 30.000
Pagine:  pp. 214
Formato:  cm. 14,5 x 21


Commento del 18/4/2002 di Enea Fiorentini

Trama:
Jon Krakauer, il famoso autore di "Aria Sottile" nel 1997 (vedi relativa recensione) si era già cimentato nel 1990 nella produzione di un libro: "Eiger Dreams" (titolo tradotto in "Il Silenzio del vento" nella versione italiana edita da Corbaccio nel 1999) che è la raccolta di racconti che erano già apparsi precedentemente su alcune riviste americane.
In effetti, il racconto "Eiger Dreams" che dà il titolo al libro era già apparso sulla rivista "Outside" nel marzo del 1985 ed altri racconti sulla stessa rivista e su "New Age Journal" e "Smithsonian" con apparizioni negli anni successivi fino al 1989.
Poi nel 1990, Jon Krakauer scrive l’ultimo racconto (il 12°): "Il Devils Thumb", forse per compensare con una strepitosa riuscita di una arrampicata estrema su una cima "incredibile" in Alaska (il Devils Thumb appunto), il disastroso tentativo dell’arrampicata sulla parete Nord dell’Eiger, descritto nel 1° racconto che apre il libro.
In questa raccolta di articoli, Krakauer descrive esperienze mozzafiato proprie ed altrui sulle pareti delle più ambite e difficili montagne del mondo.
I capitoli del libro che raccolgono i vari racconti hanno il seguente titolo:

- Sogni sull’Eiger
- Gill
- Il ghiaccio di Valdez
- Prigionieri in tenda
- I ragazzi volanti di talkeetna
- Club Denali
- Chamonix
- Nei canyon
- Una montagna più alta dell’Everest?
- I gemelli Burgess
- Una brutta estate sul K2
- Il Devils Thumb

E’ una lettura interessante e coinvolgente che è la premessa a quelle delle sue ultime opere: "Nelle terre estreme" e "Aria sottile".
"Il Silenzio del vento" è attualmente in testa alle classifiche di vendita di molti paesi europei.

Commento:
Già da questa opera, Jon Krakauer dimostra una grande capacità descrittiva degli ambienti e delle situazioni dell’arrampicata estrema e fa intuire, oltre alla bravura dello scrittore/giornalista, anche quella dell’alpinista che conosce a fondo le emozioni che descrive.
La sua attenzione è spesso rivolta più all’analisi della passione per il rischio che non ai risultati.   Scopo del libro è sfrondare la mistica che circonda l’alpinismo e dimostrare che:

"...di fatto gli scalatori non sono, per la maggior parte, degli squilibrati (sic!!), ma solo persone soggette ad una forma particolarmente acuta della -Condizione Umana-...".

Alla fine di questo libro, il lettore capirà meglio non solo perchè gli alpinisti scalino, ma perchè tendano ad essere così ossessionati dalle scalate.
Lo stesso Jon Krakauer, dopo aver apportato un’aggiunta alla -Nota dell’Autore- sulla nuova edizione del libro, dice:

"Oggi, a quarantacinque anni (siamo nel 1999), confesso di aver continuato ad arrampicare, ancora di più di quando ne avevo venti.
Anche questa mattina appena alzato, prima di sedermi al computer ad affrontare la mia dose quotidiana di parole, sono salito per tre ore sulla meravigliosa arenaria rossa dell’Eldorado Canyon in Colorado.
L’inesorabile verità è che l’alpinismo è parte fondamentale di ciò che sono.
E ho il sospetto che, nel bene e nel male, lo sarà finchè vivrò.
Forse questo libro potrà aiutarvi a capire perchè...
".

Jon Krakauer
Boulder, Colorado
Giugno 1999


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Aggiornamenti: 18/10/2003 - 26/12/2015