Escursione su un tratto della Via Francigena
in Piemonte con i soci del CAI
(Club Alpino Italiano) di Aosta (19/03/2017)

(Per ripercorrere insieme uno dei sentieri storici tra Canavese e Biellese in Piemonte)


Logo Francigena

ESCURSIONE SULLA "VIA FRANCIGENA"
IN PIEMONTE


Un cammino su uno dei tratti piemontesi del tracciato della Via Francigena,
lungo la tappa: Ivrea -> Viverone,
per una conoscenza diretta dei percorsi e delle
emergenze geografiche e geologiche dei luoghi attraversati


Domenica 19 marzo 2017

 
Foto del gruppo CAI al Lago di San Michele nel Parco della Polveriera di Ivrea (Piemonte - Canavese) (138528 bytes)
Foto del gruppo CAI al Lago di San Michele nel Parco della Polveriera di Ivrea (Canavese - Piemonte)
19-03-2017 (Foto di E.Fiorentini)


L’arrivo al Parco La Polveriera di Ivrea (19-03-2017)

 
Cartello all’ingresso del Parco della Polveriera a Ivrea (74440 bytes)
Cartello all’ingresso del Parco della Polveriera a Ivrea
 19-03-17 - (Foto di E.Fiorentini)

Enea presenta il percorso francigeno nella Polveriera di Ivrea, con Flora della Associazione "Serra Morena" (34027 bytes)
Enea presenta il percorso francigeno nella Polveriera di Ivrea,
insieme con la signora Flora V. dell’Associazione "Serra Morena" di Ivrea
 19-03-17 - (Foto di F.Rinaldi)

Sosta al Lago San Michele (22071 bytes)
Sosta al Lago San Michele
 19-03-17 - (Foto di F.Rinaldi)

Al bivio di Via Montodo (o Via Montaldo) verso Via Tinasse e il Lago di Campagna (45168 bytes)
Al bivio di Via Montodo (o Via Montaldo)
verso Via Tinasse e il Lago di Campagna
 19-03-17 - (Foto di E.Fiorentini)

Al bivio tra Via Tinasse e Via Lago di Campagna, nei pressi di Cascinette d’Ivrea, in cammino verso il Lago di Campagna (31212 bytes)
Al bivio tra Via Tinasse e Via Lago di Campagna,
nei pressi di Cascinette d’Ivrea, in cammino verso il Lago di Campagna
 19-03-17 - (Foto di F.Rinaldi)

Una breve premessa

Grazie all’interessamento e al coordinamento di Fabio Dal Dosso, ex-Presidente della sezione CAI (Club Alpino Italiano) di Aosta (il nuovo Presidente don Ivano Reboulaz non ha potuto partecipare per altri impegni, tra cui anche religiosi), è stata organizzata una nuova camminata sulla Via Francigena, lungo la tappa piemontese: Ivrea -> Viverone.  Lungo questo itinerario si percorre il sentiero storico in terra canavesana e biellese, sotto le pendici della Serra, nel bacino morenico dell’antico ghiacciaio Balteo.  Con gli amici del CAI della Valle d’Aosta e del Piemonte avevo già effettuato un lungo cammino sulla Via Francigena nell’aprile del 2013, in occasione delle manifestazioni per onorare il 150° anniversario di fondazione del CAI.
Ho già documentato queste escursioni sulla Via Francigena con i soci delle varie sezioni CAI, sulle pagine della sezione dedicata al CAI di questo sito:
  Cammina CAI 150
In particolare sulle pagine dedicate alle:
  Camminate sulla Via Francigena con il
CAI per i 150 anni di fondazione (20-29/4/2013)

Nel marzo 2014 avevo effettuato un’altra camminata sulla Via Francigena a cavallo tra Valle d’Aosta e Piemonte, documentata su questa pagina:
  Camminata sulla Via Francigena con il
CAI da Pont-Saint-Martin a Ivrea (9/3/2014)

Nella piovosa primavera del 2015, si è voluto comunque effettuare una camminata lungo la tappa della Via Francigena (da Châtillon a Verrès) per farla conoscere agli amici del CAI di Aosta e ad altri simpatizzanti, che non parteciparono alle camminate del 2013.  Di questa escursione c’è traccia sul mio sito, sulla pagina:
  Camminata sulla Via Francigena con il
CAI da Châtillon a Verrès (22/3/2015)

A inizio 2017, durante i contatti con i responsabili del CAI di Aosta per proporre un nuovo cammino sulla Via Francigena, è stato concordato di continuare il cammino francigeno nel territorio piemontese lungo un nuovo tratto partendo da Ivrea, luogo di arrivo di una delle precedenti escursioni.  L’idea iniziale era di seguire la direttrice da Ivrea a Cavaglià ma, la lunghezza del percorso di oltre 30 km e la mancanza di un servizio di trasporto pubblico, ci ha obbligato a ridurre il cammino ponendo il termine della tappa a Viverone.  In effetti, la mancanza di un servizio pubblico di trasporto, nei giorni festivi, in questo territorio da Ivrea a Santhià, ci ha costretto a utlizzare le auto private e a spostarne alcune al punto di arrivo di Viverone, per poter effettuare il recupero delle altre a fine escursione.  Ciò ha comportato anche una levataccia, domenica mattina 19/3, per essere puntuali al posto di ritrovo di Aosta, sul piazzale ex-Ferrando.
Alle ore 7, molte persone erano già arrivate all’appuntamento, e al termine dell’appello sono risultati presenti 39 partecipanti.
Ci siamo raggruppati in 8 auto e siamo partiti alla volta di Ivrea seguendo l’autostrada, per non perdere troppo tempo.  Per evitare di disperdere per strada qualche equipaggio, il primo stop è stato dato all’uscita di Ivrea dell’autostrada A5.  Poi, una volta radunate le auto, una lunga colonna ha raggiunto il centro di questa città facendo sosta in Piazza Carlo Freguglia (vicino all’Ufficio Postale) per permettere a molti partecipanti di fare la prima colazione.
Ci siamo sparsi alla ricerca dei pochi bar aperti in questa silenziosa mattinata cittadina, spendendo una mezz’ora.  Infine ci siamo spostati verso la zona est di Ivrea, fermando le auto in un parcheggio nei pressi del Parco La Polveriera [1]  della città.  Qui i partecipanti si sono preparati per l’escursione e indossate scarpe adatte e gli zaini, tutti hanno raggiunto in pochi passi l’ingresso del Parco.  Pochi minuti prima delle ore 9, siamo così entrati nell’area protetta adiacente al Lago San Michele [2] , dove la signora Flora V. della Associazione "Serra Morena" [1]  di Ivrea, era in attesa per accogliere il gruppo.
Dopo le presentazioni, abbiamo lasciato il gruppo nel Parco in compagnia della signora Flora per una visita e una conoscenza dei luoghi, mentre due auto si sono dirette verso il Lago di Viverone per lasciarne una (con molti posti) in un parcheggio vicino alla SP 228, nel centro della cittadina biellese.  Poi, dopo un veloce rientro ad Ivrea, abbiamo raggiunto il gruppo in nostra attesa.  Abbiamo salutato e ringraziato la signora Flora per l’accoglienza e abbiamo iniziato il nostro cammino alle ore 10 e 15 min.  Siamo usciti dalla recinzione del Parco e abbiamo svoltato a sinistra, percorrendo per qualche decina di metri la strada asfaltata Via Lago San Michele che contorna questo lago collegandosi alle strade che portano agli altri bacini lacustri e al paese di Chiaverano, fino a raggiungere, sulla destra, l’innesto con una piccola strada Via Montodo (o Via Montaldo su altre carte) che si dirige verso est.
Questa piccola strada si innesta a sua volta su Via Tinasse che continua verso est avvicinandosi al paese di Cascinette d’Ivrea poi, ad un bivio, piega a sinistra (nord) su Via Lago di Campagna che ci conduce verso l’ultimo lago della morena glaciale.


La camminata da Ivrea a Viverone

 
 
Lago di Campagna vicino a Cascinette (Ivrea) (68595 bytes)
Lago di Campagna vicino a Cascinette (Ivrea) - sullo sfondo la Serra e il campanile del paese di Cascinette
19-03-2017 (Foto di E.Fiorentini)
 
In cammino su Via Lago di Campagna (sullo sfondo la Serra) (35314 bytes)
In cammino su Via Lago di Campagna (sullo sfondo la Serra)
 19-03-17 - (Foto di F.Rinaldi)

Una Folaga nel Lago di Campagna (32586 bytes)
Una Folaga nel Lago di Campagna
 19-03-17 - (Foto di E.Fiorentini)

Panorama sul Lago di Campagna dal Belvedere alto (22731 bytes)
Panorama sul Lago di Campagna dal Belvedere alto
 19-03-17 - (Foto di F.Rinaldi)

Arrivo all’incrocio con Via Gorrere verso Burolo (34027 bytes)
Arrivo all’incrocio con Via Gorrere verso Burolo
 19-03-17 - (Foto di E.Fiorentini)

Incrocio con Via Maresco verso Burolo (74873 bytes)
Incrocio con Via Maresco verso Burolo
 19-03-17 - (Foto di E.Fiorentini)

Cartello stradale all’arrivo a Burolo (42040 bytes)
Cartello stradale all’arrivo a Burolo
 19-03-17 - (Foto di E.Fiorentini)

Innesto di Vivier sulla SP 76 sotto Burolo verso Bollengo (39404 bytes)
Innesto di Vivier sulla SP 76 sotto Burolo verso Bollengo
 19-03-17 - (Foto di E.Fiorentini)

Chiesetta di San Rocco e San Sebastiano sulla SP 76 verso Bollengo, costruita nel XVIII sec. per voto durante la pestilenza (48146 bytes)
Chiesetta di San Rocco e San Sebastiano a Burolo, sulla SP 76 verso
Bollengo, costruita nel XVIII sec. per voto durante la pestilenza del XV sec.
 19-03-17 - (Foto di E.Fiorentini)

Uno stop all’area di sosta della Via Francigena a Bollengo (40004 bytes)
Uno stop all’area di sosta della Via Francigena a Bollengo
 19-03-17 - (Foto di E.Fiorentini)

Camminiamo su Via Lago di Campagna e, in breve raggiungiamo, oltre una sbarra, un bel prato e il bordo del Lago di Campagna [3] .  Qui scattiamo qualche foto, quindi imbocchiamo un sentiero che si inerpica su un poggio sassoso (si tratta di un masso erratico proveniente sempre dall’antico ghiacciao Balteo).  Dopo altre nuove foto, proseguiamo in discesa attraversando un boschetto e tornando sui bordi del lago.
Seguiamo per un breve tratto il sentiero pianeggiante lungo le rive del lago e poi pieghiamo a destra e attraversiamo un grande prato che ci conduce alla strada asfaltata SP 74 che collega Ivrea a Chiaverano.  Raggiunta la strada provinciale, pieghiamo a sinistra e la seguiamo per poche decine di metri fino ad arrivare all’innesto di Via Gorrere, sulla destra.
Giriamo a destra su questa ultima strada, che presto diventa una sterrata, e iniziamo un lungo cammino tra campi coltivati e piccoli boschetti, ben indicato da molte segnaletiche francigene.
Al termine di questo lungo giro arriviamo su Via Maresco e la seguiamo a sinistra percorrendola in leggera salita, fino a raggiungere la strada SP 76, ormai nell’abitato di Burolo.
Giriamo a destra su quest’ultima provinciale e la seguiamo per poche decine di metri fino ad incontrare il bivio di Via Vivier che in salita ci porta più vicino al centro di Burolo incontrando ancora la SP 76.  Su quest’ultima strada, che inizia a scendere decisamente, continuiamo il cammino e transitiamo davanti la piccola chiesa dedicata ai SS. Rocco e Sebastiano [4] , prima di arrivare ad un nuovo bivio tra la SP 76 che prosegue diritto (verso sud) e Via Bollengo che piega a sinistra (ad est), ormai pianeggiante.  Su questa, transitiamo nei pressi del Cimitero di Bollengo e, proprio vicino al suo ingresso, facciamo un breve stop nella nuova zona di sosta per i pellegrini della Via Francigena, dotata di un rubinetto di acqua fresca, una panchina e una tettoia.  Fatto rifornimento d’acqua, seguiamo Via Bollengo che ci porta all’interno del paese facendolo attraversare completamente verso est.  All’uscita del paese, dove era in corso un mercatino di alimenti locali, abbiamo preso la strada SP 263, diritta davanti a noi oltre un grande incrocio di strade e, dopo poco più di un chilometro dal paese, abbiamo raggiunto il bivio con una piccola sterrata che a sinistra, in salita tra i prati, ci ha permesso di raggiungere l’antica chiesa romanica di SS. Pietro e Paolo in Pessano [5]  dell’ XI secolo.  Qui abbiamo fatto una sosta per un breve riposo e per visitare l’esterno di questa chiesa; abbiamo scattato molte foto al monumento e al gruppo di camminatori.
Ripartiamo, riprendendo il cammino sulla Strada Piane Inferiori che transita a nord della chiesa, andando verso destra (est) su questa.
Seguendo stradine asfaltate secondarie, e prendendo quota leggermente sulle pendici della Serra, raggiungiamo il centro del paese di Palazzo Canavese attraverso il suo percorso centrale e principale: Via Vittorio Emanuele II.
Transitiamo a fianco del municipio della cittadina e ci fermiamo poco più avanti in una grande piazza sovrastata dalla grande torre campanaria posta a fianco della Chiesa Parrocchiale dedicata a Sant’Egidio.  Sul bordo sud della piazza ci sono due distributori d’acqua, posti in un manufatto di mattoni rossi che riporta la scritta: Palatium Aqua.
Facciamo sosta pranzo in questa grande piazza e ci distribuiamo attorno alla grande torre e sotto l’arco che l’attraversa per trovare riparo dal sole ormai alto.  Riprendiamo il cammino e ci dirigiamo verso nord, lungo la Via del Castello che segue il lato occidentale della torre e poi la contorna a destra.  Si transita a fianco di Via Parrocchia poi, appena girato l’angolo, una stradina, cui si accede con una gradinata, ci conduce in pochi passi su Via XX Settembre e su questa giriamo a destra seguendola fino alla sua congiunzione con Via Asilo.  Al bivio, giriamo a sinistra (nord) e seguiamo Via Asilo per diverse centinaia di metri fino quando questa cambia nome in Via Piverone, proseguendo ancora diritta per un tratto e poi girando a destra e iniziando a salire leggeremente.
Proseguiamo su questa strada e costeggiamo alcune case e orti.  Presso una di queste, chiedo un attimo di sosta per salutare l’amico Giulio Tassi, un grande camminatore sui percorsi storici e di fede, in particolare sul Camino di Santiago di Compostella.  Un abbraccio e una foto per un momento di incontro sulla porta della sua dimora che mostra l’insegna per l’accoglienza dei pellegrini in transito.  Noi oggi siamo troppo numerosi per chiedergli una sosta "ristoro" o per un caffé per tutti e allora lo salutiamo e proseguiamo il nostro cammino.  Sempre camminando in leggera salita su Via Piverone raggiungiamo il paese di Piverone e lo attraversiamo lungo la strada principale che cambia nome in Via Giovanni Flecchia.  Su questa strada transitiamo a fianco del bell’Ostello comunale La Steiva e raggiungiamo la Torre del "Ricetto" che chiudeva e proteggeva la parte più interna del borgo di Piverone.  Appena raggiunto il centro del paese, andiamo a visitare la famosa statua in bronzo dedicata alla gallina in un angolo della piazza del paese (piazza P. Lucca) e scattiamo molte foto al nostro gruppo di donne (e in seguito anche di uomini) che si siedono ai suoi piedi.  Sono ormai le ore 15 e allora facciamo sosta per bibite e caffé distribuendoci nei due bar sulla piazza (Bar/Trattoria del Campanile e Rosso 19 Enoteca).  Riprendiamo il cammino più rinfrancati e lasciamo Piverone, proseguendo verso est lungo la Via Castellazzo che transita alle spalle della chiesa parrocchiale e che si inoltra tra i campi coltivati e i vigneti.
Dopo un lungo tratto a mezzacosta, con il Lago di Viverone già in vista, raggiungiamo uno spiazzo tra i vigneti dove sorgono i ruderi della chiesetta romanica conosciuta come il "Gesiun[6] .
Anche qui è obbligata una sosta con molte foto al monumento e al gruppo di escursionisti.
Riprendiamo il cammino e seguiamo, a sinistra e in salita, l’adiacente Strada Aronco asfaltata che si dirige all’interconnessione con la SP 56 - Strada per Zimone.  Dopo poche decine di metri, si abbandona la strada asfaltata e si gira a destra seguendo una sterrata che transita attraverso campi e fattorie.  In leggera discesa, percorriamo campi aperti e vigneti fino a raggiungere l’asfaltata Strada Rapella che seguiamo verso est.
Camminiamo per un lungo tratto su questa strada mentre essa cambia nome in Via Cascine di Ponente e si dirige verso la parte occidentale di Viverone alta.  Transitiamo nei pressi della Cella Grande [7] di Viverone, ammirando il suo bel campanile.  Raggiungiamo finalmente la parte ovest di Viverone ed entriamo nella cittadina seguendo la lunga Via Umberto I° che la taglia longitudinalmente.  Superiamo il Municipio e la piazza P.Lucca e proseguiamo in salita sulla stessa strada, superando a sinistra la Cappella dedicata a San Defendente [8]  e successivamente l’Ostello Rosy per pellegrini francigeni.
In cima alla salita arriviamo all’Oratorio di San Rocco [9] , costruito in mattoni rossi e in stile barocco.  Siamo nella zona est di Viverone alta ed è questo il punto stabilito per il termine della tappa odierna.  Sono ormai le ore 16 e 30 min. ed abbiamo percorso circa 20 km.
Il sentiero della Via Francigena prosegue da questo punto puntando verso est, sempre a mezzacosta in direzione di Roppolo e quindi verso Cavaglià, ma lasciamo questa tratta come proposta per il prossimo anno.  Continuamo un tratto di strada, oltre l’Oratorio e poi, ad un incrocio, pieghiamo a destra scendendo su Via Marchesi di Gattinara in direzione del lago di Viverone.  Per abbreviare la discesa, ad una prima curva a sinistra, pieghiamo a destra e scendiamo lungo una stradina più piccola (Via Melino) che ci porta rapidamente sulla strada provinciale SP 228, proprio di fronte al parcheggio dove è in attesa la voluminosa auto di Fabio.
I vari autisti delle auto lasciate al parcheggio vicino al Lago San Michele prendono posto sull’auto di Fabio e ripartono per recuperare le proprie auto e per fare ritorno a Viverone a recuperare le altre persone.  Nell’attesa, insieme con le altre 30 persone del gruppo, scendo lungo il Viale Lido Maggiore - G. Arturo Croce per raggiungere il bordo del lago.  Poi pieghiamo a destra e raggiungiamo il bar del Porticciolo, dove finalmente poniamo a terra gli zaini e le altre attrezzature e ci offriamo un po’ di riposo e una bibita.  Riusciamo a scattare anche qualche foto sul lago mentre si colora delle luci del tramonto.  Qui ho anche incontrato Franco Grosso (di Mosso [BI]), giornalista, camminatore, ideatore di percorsi storici e scrittore di guide, ora divenuto Vice Presidente dell’Associazione Rete dei Cammini in sostituzione dell’amico Alberto Alberti che ha diretto questa associazione dalla sua nascita nel 2009.  Con Franco scambio qualche informazione sui prossimi progetti di cammino delle varie organizzazioni di pellegrini.
Finalmente tornano gli autisti con tutte le auto per raccogliere i vari camminatori odierni.
Saluto Franco e salgo sull’auto degli amici che mi hanno portato ad Ivrea e, su questa, faccio ritorno ad Aosta.  Raggiungo casa alle ore 19,30, dopo circa 6 ore di cammino e il resto del tempo dedicato a soste, trasbordi e attese.
Ma, nonostante ciò, siamo riusciti a completare anche questa interessante tappa, facendo conoscere agli amici del CAI di Aosta questo tratto di percorso francigeno meno conosciuto.
Arrivederci alla prossima occasione.

Enea Fiorentini
Socio CAI (sezione di Roma) e Socio
Assoc. "Giovane Montagna" (sezione di Roma)

 
Cartelli francigeni e vari all’ingresso di Bollengo (32130 bytes)
Cartelli francigeni e vari
all’ingresso di Bollengo
 19-03-17 - (Foto di E.Fiorentini)
In salita verso la Chiesa dei SS. Pietro e Paolo in Pessano a Bollengo (31618 bytes)
In salita verso la Chiesa dei SS.
Pietro e Paolo in Pessano a Bollengo
 19-03-17 - (Foto di E.Fiorentini)
Chiesa dei SS. Pietro e Paolo in Pessano a Bollengo (23011 bytes)
Chiesa dei SS. Pietro e Paolo
in Pessano a Bollengo
 19-03-17 - (Foto di F.Rinaldi)

Arrivo alla Chiesa di San Pietro e Paolo in Pessano a Bollengo (34701 bytes)
Arrivo alla Chiesa dei SS. Pietro e Paolo
in Pessano a Bollengo
 19-03-17 - (Foto di E.Fiorentini)
Foto di gruppo durante la sosta alla Chiesa di San Pietro e Paolo in Pessano a Bollengo (38542 bytes)
Foto di gruppo durante la sosta alla Chiesa
dei SS. Pietro e Paolo in Pessano a Bollengo
 19-03-17 - (Foto di E.Fiorentini)
Foto di gruppo durante la sosta alla Chiesa di San Pietro e Paolo in Pessano a Bollengo (39080 bytes)
Foto di gruppo durante la sosta alla Chiesa
dei SS. Pietro e Paolo in Pessano a Bollengo
 19-03-17 - (Foto di E.Fiorentini)

Facciata della Chiesa dei SS. Pietro e Paolo in Pessano a Bollengo (24716 bytes)
Facciata della Chiesa dei SS. Pietro
e Paolo in Pessano a Bollengo
 19-03-17 - (Foto di F.Rinaldi)
Cartelli stradali arrivando a Palazzo Canavese (53990 bytes)
Cartelli stradali vari
arrivando a Palazzo Canavese
 19-03-17 - (Foto di E.Fiorentini)
Arrivo alla piazza centrale con la Torre Campanaria di Palazzo Canavese (29602 bytes)
Arrivo alla piazza centrale con la
Torre Campanaria di Palazzo Canavese
 19-03-17 - (Foto di F.Rinaldi)

Sosta pranzo sotto la Torre Campanaria a Palazzo Canavese (32086 bytes)
Sosta pranzo sotto la Torre Campanaria
a Palazzo Canavese
 19-03-17 - (Foto di E.Fiorentini)
Ripartenza da Palazzo Canavese nel tratto tra Via del Castello e Via Parrocchia (35669 bytes)
Ripartenza da Palazzo Canavese nel tratto
tra Via del Castello e Via XX Settembre
 19-03-17 - (Foto di E.Fiorentini)
In cammino su Via Piverone uscendo dal paese di Palazzo Canavese (33029 bytes)
In cammino su Via Piverone uscendo
dal paese di Palazzo Canavese
 19-03-17 - (Foto di E.Fiorentini)

Arrivo a Piverone (41937 bytes)
Arrivando a Piverone
su Via Piverone
 19-03-17 - (Foto di E.Fiorentini)
Cartello all’Ostello La Steiva a Piverone su Via G. Flecchia (49587 bytes)
Cartello all’Ostello La Steiva
a Piverone su Via G. Flecchia
 19-03-17 - (Foto di E.Fiorentini)
Torre del Ricetto di Piverone in fondo a Via G. Flecchia (34779 bytes)
Torre del Ricetto di Piverone
in fondo a Via G. Flecchia
 19-03-17 - (Foto di E.Fiorentini)

Scultura della gallina a Piverone in Piazza P. Lucca (44841 bytes)
Scultura della gallina a Piverone
in Piazza P. Lucca
 19-03-17 - (Foto di E.Fiorentini)
Le donne alla scultura della gallina in Piazza P. Lucca di Piverone (39719 bytes)
Le donne alla scultura della gallina
in Piazza P. Lucca di Piverone
 19-03-17 - (Foto di E.Fiorentini)
Gli uomini alla scultura della gallina in Piazza P. Lucca di Piverone (37186 bytes)
Gli uomini alla scultura della gallina
in Piazza P. Lucca di Piverone
 19-03-17 - (Foto di E.Fiorentini)

Il Gesiun di Piverone (44627 bytes)
Il Gesiun di Piverone
 19-03-17 - (Foto di E.Fiorentini)
Resti di affreschi nel Gesiun (44255 bytes)
Resti di affreschi nel Gesiun
 19-03-17 - (Foto di E.Fiorentini)
Cartello esplicativo del Gesiun (63309 bytes)
Cartello esplicativo del Gesiun
 19-03-17 - (Foto di E.Fiorentini)

Il Gesiun da nord-ovest (27891 bytes)
Il Gesiun da nord-ovest
 19-03-17 - (Foto di E.Fiorentini)
Il Gesiun da sud-est (33661 bytes)
Il Gesiun da sud-est
 19-03-17 - (Foto di E.Fiorentini)
Sosta al Gesiun di Piverone (40864 bytes)
Sosta al Gesiun di Piverone
 19-03-17 - (Foto di E.Fiorentini)

La Cella Grande di Viverone (41050 bytes)
La Cella Grande di Viverone
in arrivo a Viverone Alta
 19-03-17 - (Foto di E.Fiorentini)
La Cappella di San Defendente a Viverone Alta (38618 bytes)
La Cappella di San Defendente
a Viverone Alta
 19-03-17 - (Foto di E.Fiorentini)
Arrivo all’Oratorio di San Rocco a Viverone Alta (47450 bytes)
Arrivo all’Oratorio di San Rocco
a Viverone Alta
 19-03-17 - (Foto di E.Fiorentini)

Foto di gruppo all’Oratorio di San Rocco a Viverone Alta (34956 bytes)
Foto di gruppo all’Oratorio di San Rocco
 19-03-17 - (Foto di E.Fiorentini)
Tramonto sul lago di Viverone (29656 bytes)
Tramonto sul lago di Viverone
 19-03-17 - (Foto di E.Fiorentini)
Socie CAI in sosta al lago di Viverone (34875 bytes)
Socie CAI in sosta al lago di Viverone
 19-03-17 - (Foto di E.Fiorentini)
 
Panorama sul lago di Viverone tra Piverone e Viverone (53093 bytes)
Panorama sul lago di Viverone tra Piverone e Viverone
19-03-2017 (Foto di E.Fiorentini)


Le segnaletiche della Via Francigena in questa tappa

Lungo questa tappa, nel tempo, si sono moltiplicati i cartelli che indicano il percorso francigeno insieme con le etichette adesive poste sui pali.  Si sono aggiunte anche le insegne di trattorie o di B&B che fanno riferimento alla Via Francigena e che si trovano su questo percorso o poco distanti.  Qui di seguito, presento una parte di queste indicazioni che servono comunque a indicare la "Via".

 
Cartello verso Burolo (38630 bytes)
Cartello verso Burolo
dopo il Lago di Campagna
 19-03-17 - (Foto di E.Fiorentini)
Cartello all’innesto tra sterrata e strada asfaltata verso Burolo (50840 bytes)
Cartello all’innesto tra sterrata
e strada asfaltata verso Burolo
 19-03-17 - (Foto di E.Fiorentini)
Segnaletica varia sulla sterrata verso Burolo (32715 bytes)
Segnaletica varia sulla
sterrata verso Burolo
 19-03-17 - (Foto di E.Fiorentini)

Segnaletiche varie verso Bollengo (29092 bytes)
Segnaletiche varie, anche per
il percorso in bici, verso Bollengo
 19-03-17 - (Foto di E.Fiorentini)
Cartello a Bollengo e insegna B&B VF (29549 bytes)
Cartello a Bollengo e insegna B&B
con indicazione di Via Francigena
 19-03-17 - (Foto di E.Fiorentini)
Cartello su Via Piverone a Palazzo Canavese (30366 bytes)
Cartello su Via Piverone
a Palazzo Canavese
 19-03-17 - (Foto di E.Fiorentini)


    NOTE VARIE:

  1. Parco La Polveriera al Lago San Michele:    ->>> Back

    [ L’Associazione "Serra Morena" (Associazione Turistica Pro Loco di Ivrea ed associazione di Promozione Sociale) insieme con altre associazioni locali e il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Torino ha siglato un patto di collaborazione con l’amministrazione di Ivrea per la gestione del Parco comunale della Polveriera e per gestire un Laboratorio Ambientale nel Parco.
    La Polveriera è collocata sulle rive del Lago San Michele, in un’area delimitata dalle colline che circondano cinque laghi di origine glaciale.  La zona, che si trova all’interno del più vasto anfiteatro morenico d’Europa, è caratterizzata da un’elevata biodiversità e offre interessanti spunti per osservazioni naturalistiche e geologiche.  Il parco della Polveriera è situato lungo la perimetrazione del SIC (Sito di Importanza Comunitaria) "Laghi d’Ivrea" (Codice Natura 2000: IT1110021), istituito in ottemperanza alla direttiva 92/43/CEE "Habitat".  La Polveriera sia per la sua importanza logistica, sia perché dotata di locali attrezzati è il luogo adatto a fungere da centro di documentazione turistica e scientifica, fornendo in particolare informazioni sulle peculiarità dell’ambiente della zona dei cinque laghi.  Il parco che circonda il Laboratorio è caratterizzato da oltre 300 alberi suddivisi in 21 specie, su cui è stato strutturato un percorso come pure sui licheni che costituiscono, con la loro variegata presenza, un’altra importante risorsa e offrono la possibilità di approfondimenti di educazione ambientale.
    Per ulteriori approfondimenti, consigliamo di dare uno sguardo a questi siti web:
    http://www.serramorena.it/parco-della-polveriera/
    http://polveriera.comune.ivrea.to.it/dovesiamo.php ]




  2. Lago San Michele:    ->>> Back

    [ Il lago San Michele appartiene ai "Cinque Laghi di Ivrea" (gli altri sono i laghi: Sirio, Nero, Pistono e Campagna).
    Ha una superficie dello specchio d’acqua di km² 0,07, di bacino di km² 0,7 e si trova ad una quota di m 238 slm.
    Costituisce un’area interessante dal punto di vista zoologico, geologico e botanico.  Parte dell’area attorno al lago è compresa nel Parco della Polveriera del comune di Ivrea.  Come gli altri, anche questo è un lago glaciale formatosi con il ritiro del ghiacciaio Balteo.  È di proprietà ancora privata ed è difficile percorrere interamente i sentieri lungo il suo bordo. ]




  3. Lago di Campagna:    ->>> Back

    [ Il lago di Campagna è un lago del Canavese situato al confine tra i comuni di Cascinette d’Ivrea e Ivrea.
    Esso è anche noto con il nome di "Lago di Cascinette", e fa parte dei "Cinque Laghi di Ivrea" (gli altri sono i laghi: Sirio, Nero, Pistono e San Michele).  Ha una superficie dello specchio d’acqua di km² 0,1, di bacino di km² 4,1 e si trova ad una quota di m 238 slm, come il lago San Michele.  È un lago glaciale come gli altri, formatosi con il ritiro del ghiacciaio Balteo, e anch’esso è di grande interesse dal punto di vista zoologico, geologico e botanico.  È possibile percorrere il lungolago attraverso un sentiero di facile percorribilità, conosciuto come l’"anello del Lago di Campagna".
    Dallo stesso sentiero, attraverso un’apposita segnaletica, è possibile raggiungere il vicino Lago Sirio. ]




  4. Chiesetta dei SS. Rocco e Sebastiano a Burolo:    ->>> Back

    [ La piccola chiesa dedicata ai SS. Rocco e Sebastiano è un edificio del XVIII secolo, e si trova sulla via principale di accesso al paese di Burolo, lungo la SP 76 che collega questo al paese di Bollengo.
    Fu costruita a ricordo e per voto fatto durante pestilenza del XV secolo. ]




  5. Chiesa di San Pietro e Paolo in Pessano a Bollengo:    ->>> Back

    [ Luogo di confine di due diverse sfere di influenza, Vercelli e Ivrea, il paese di Bollengo, nel Medioevo, subì trasformazioni che ne segnarono profondamente la struttura originaria.  Nel X secolo il territorio del comune comprendeva tre piccoli centri abitati, probabilmente sorti su nuclei dì abitazioni di età romana e, forse, anche più antichi: il capoluogo Bollengo, Paerno e Pessano.
    All’inizio del Duecento, Ivrea, per contenere la politica espansionistica di Vercelli decise di costruire un castello franco - un nucleo difensivo - e di chiamare gli uomini dei preesistenti villaggi ad abitarvi, concedendo loro lo stato giuridico paritetico ai cittadini eporediesi.  Nel 1250 venne terminata l’edificazione del castello e del ricetto; il complesso, che sorse in un luogo presumibilmente già sede di antiche fortificazioni, venne circondato da mura e divenne un nucleo fortificato di abitazioni stabili.
    Nonostante i privilegi concessi, tuttavia, gli uomini del capoluogo non aderirono all’invito di spostare la loro dimora nel nuovo borgo; accorsero viceversa quelli di Paerno e di Pessano, villaggi che rimasero abbandonati e che nel tempo decaddero e successivamente scomparvero: fu quello un periodo in cui vennero rimodellate le geografie abitative del luogo.
    Delle antiche località di Paerno e di Pessano non rimangono che poche seppur significative vestigia: del primo, una imponente e suggestiva torre campanaria (il "Ciucarun") svettante solitaria su un pianoro che si apre fra i boschi della Serra; il campanile apparteneva alla romanica Chiesa di San Martino che venne demolita nel XVIII secolo, per decreto vescovile, essendo in pessime condizioni.  Della seconda località, Pessano, resta la Chiesa dei Santi Pietro e Paolo, anch’essa romanica, con il suo campanile.
    Per ulteriori informazioni, vedere il sito web:
    http://www.ecomuseoami.it/index.php?option=com_content&view=article&id=670:chiesa-dei-santi-pietro-e-paolo-di-pessano-&catid=73:chiese-romaniche&Itemid=120 ]




  6. Il Gesiun di Piverone:    ->>> Back

    [ Gesiùn è il nome dialettale con cui è comunemente noto un edificio sacro, di cui ora rimangono solo le rovine, situato nel comune di Piverone (TO), in località Torrone.  Le rovine sorgono completamente isolate all’incrocio di due stradine di campagna in mezzo a vigneti e campi coltivati.  Per le sue caratteristiche architettoniche il Gesiùn (letteralmente "Chiesona", a dispetto delle modeste dimensioni dell’edificio) rappresenta una delle testimonianze più singolari, e anche anomale, dell’architettura romanica nel Canavese e sicuramente uno dei punti più suggestivi del tratto canavesano della via Francigena.
    Non si hanno notizie storiche sull’origine della chiesa; alcune caratteristiche architettoniche dell’edificio portano a collocare la datazione tra la fine del X e la metà dell’XI secolo, altre fanno pensare a una datazione ancora più antica.
    I ruderi che si sono conservati sino ai nostri giorni vengono identificati con la chiesa dedicata a San Pietro, in località "Sugliaco" dove in antico sorgeva un centro abitato.  Si tratterebbe dunque della "ecclesia suliacj" citata per la prima volta in un documento del 14 giugno 1227.  Un’ipotesi alternativa (avvalorata dal cartello posto a fianco della chiesa) dice che si tratti della chiesa San Pietro di Livione, una borgata che all’inizio del XIII secolo contribuì alla fondazione del borgo franco di Piverone.
    Quanto resta dell’edificio in pietre e mattoni, diroccato in più punti (e fino a pochi anni fa completamente sommerso dagli arbusti), lascia ancora chiaramente comprendere la sua originaria struttura architettonica, con la navata unica ed il presbiterio che si conclude con un’abside poco pronunciata.  Le dimensioni della navata sono molto ridotte: 4,62 m in lungo e 3,80 m in largo; l’abside semicircolare ha solo 80 cm di raggio.  La navata era coperta da un solaio di cui ancora si vedono alcuni incastri nei muri.
    Alquanto suggestiva è la struttura che divide la navata dal presbiterio, costituita da due lesene in pietra e mattoni addossate alle pareti laterali che, assieme a due colonnine in granito con capitelli cubici, sorreggono i tre archi (triforium) che immettono al presbiterio, di cui quello centrale ha dimensioni maggiori.  I blocchi in pietra sui quali poggiano le colonnine costituiscono verosimilmente materiali di recupero di epoca romana (forse erano inglobati in un rivestimento che li rendeva cilindrici).
    Il presbiterio è coperto lateralmente da due volte a botte rampanti mentre al centro doveva esserci una piccola volta centrale a crociera, ora crollata.  Al di sopra del presbiterio si innalza un singolare campanile (quasi in forma di tiburio) che presenta su ciascuno dei quattro lati una finestra sormontata da un piccolo cornicione con archetti pensili in cotto.
    La singolarità delle struttura architettonica è sottolineata da C. Caramellino che, nella sovraccopertina del testo "L’arte romanica in Piemonte, Val d’Aosta e Liguria", la descrive in questi termini:
    " [...] è singolare la struttura del "Gesiùn" di Piverone, ad aula unica ma con la soluzione nel bema del triforium con volte a botte rampanti verso un campanile tiburio, che non trova riscontri se non nella chiesa di Santa Maria di Mili in Sicilia, di fondazione basiliana. "
    I lavori di restauro hanno consentito di riportare alla luce, nella zona presbiterale, un frammento di affresco con una mano che sostiene un libro, opera collocabile forse nel XV secolo.  Si può ipotizzare che sia parte di una perduta raffigurazione di San Pietro, santo al quale la chiesa era dedicata.
    Per ulteriori approfondimenti, dare uno sguardo al sito web:
    https://it.wikipedia.org/wiki/Gesi%C3%B9n_di_Piverone ]




  7. La Cella Grande di Viverone:    ->>> Back

    [ Intorno al XII secolo, fu eretta, sulla collina orientale, una prima chiesetta dedicata a San Michele, poi ampliata a piccolo convento e denominata Cella S. Marco (XV secolo), quindi nuovamente Cella S. Michele.  Infine, completamente ristrutturata, nel XVIII secolo fu definitivamente chiamata La Cella Grande, divenuta oggi una elegante sede di un’azienda agricola.
    Questa location speciale, oggi riservata per ricevimenti, si chiamava in origine Cella di San Michele, per via dell’antico convento recentemente restaurato di cui si possono ammirare il campanile romanico, la chiesa ed il chiostro benedettino del 1500. ]




  8. La Cappella San Defendente a Viverone:    ->>> Back

    [ La memoria del Martire Defendente si rifà alla leggenda della Legione Tebana che fu decimata e poi sterminata a Saint-Maurice-en-Agaune nel 287 d.C.  San Defendente fu ucciso sotto l’imperatore romano Massimiano perché si era rifiutato (insieme con i suoi compagni) di sacrificare al culto dell’imperatore rinnegando il cristianesimo a cui aveva aderito.
    L’uccisione di San Defendente e dei suoi compagni sarebbe avventa presso Agauno (l’attuale Saint-Maurice-en-Agaune in Vallese - Svizzera), non lontano dal Rodano, ove la Legione Tebana sarebbe stata accampata prima di essere inviata a combattere i Galli. ]




  9. Oratorio di San Rocco a Viverone:    ->>> Back

    [ La Chiesa, ora Oratorio di San Rocco, ubicata in via omonima, si presenta con una facciata in barocco piemontese con mattoni a vista (periodo 1710-1720). ]



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