Cronaca della Camminata Francigena in Toscana:
da Serravalle Pistoiese a Castelfiorentino (dal 2/10 al 5/10/2003)

(Nuova esperienza di cammino attraverso le colline della Valdinievole e della Val d’Elsa, per 70 km)


Logo Francigena

Cronaca "seria" a cura di Enea Fiorentini (sez. G.M. di Roma)
  


Particolare dell’ospitalità ai pellegrini in cammino in una ceramica dei Della Robbia a Pistoia



E’ bello seguire nuovi "tratti" del Sentiero
Il "nostro" Sentiero, considerando tutte le tappe dei rami occidentali, orientali e centrali d’Italia, è lungo più di 1000 km e ci sono molti tratti che meritano di essere rivisitati.
Ecco perché ogni anno scegliamo zone nuove e chiediamo alle diverse sezioni G.M. di cimentarsi nell’organizzazione e nella guida lungo questi percorsi.
Ad un anno di distanza dall’esperienza piemontese, con la "Camminata" lungo il tratto da Torino al Santuario di Crea (AL), ecco una nuova proposta proveniente dalle sezioni GM di Modena e di Venezia.
Grazie all’attività di Giorgio Carpi (Presidente della sez. GM di Modena) e a quella di Tita Piasentini (Presidente della sez. GM di Venezia), è stata organizzata una nuova "Camminata" su un tratto toscano del "Sentiero" per il periodo autunnale del 2003.
La guida su questi sentieri è stata affidata agli amici della sezione GM di Modena, essendo stati proprio loro i primi rilevatori e oggi i migliori conoscitori di queste zone.



Il percorso scelto

Larciano castello visto
dalle colline del Montalbano
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Larciano Castello visto dalle colline del Montalbano

Il trekking è stato organizzato nel tratto di "Sentiero" che attraversa il territorio di tre province (Pistoia, Pisa, Firenze), dalle colline pistoiesi della Valdinievole e del Monte Albano (o Montalbano), attraverso le pianure acquitrinose del Padùle di Fucecchio fino alle colline della Val d’Elsa.   Un itinerario che, attraversando piccoli paesi ricchi di storia e di cultura e borghi con Pievi famose, ci ha fatto ripensare ai transiti degli antichi pellegrini in questi luoghi.   Il percorso di quest’anno, della lunghezza totale di circa 70 km, è stato suddiviso nelle seguenti tappe:

  • Serravalle Pistoiese (PT) -> Larciano Castello (PT) - circa 20 km
  • Larciano Castello (PT) -> San Miniato Alto (PI) - circa 32 km
  • San Miniato Alto (PI) -> Castelfiorentino (FI) - circa 18 km

Chi erano i partecipanti?
Giovedì 2 ottobre, molti soci GM si sono dati appuntamento a Montecatini Terme per iniziare il nuovo cammino.   Tantissimi i volti conosciuti e molti quelli nuovi di persone che iniziavano questa esperienza per la prima volta.   Quest’anno erano presenti:

  • 2 persone provenienti da Mestre (Angelo, Giovanni);
  • 9 da Modena (Amelia, Enrico, Francesca, Franco, Gianna, Giorgio, Giovanna 1°, Giovanna 2°, Silvia);
  • 4 da Sestola ma della GM di Modena (Anna, Iris, Paola, Pellegrino) che hanno partecipato solo alla prima tappa;
  • 2 da Moncalieri (Elio, Vittoria);
  • 1 da Padova (Giorgina);
  • 6 da Roma (Alberto, Enea, Françoise, Gianna, Giuliano, Noëlle);
  • 21 da Venezia (Alma, Anna, Bruno, Cesarina, Costanza, Daniela, Dina, Diomiro, Franco, Gianmario, Giorgio, Italo, Manuela, Marcella, Maria, Maria Teresa, Paola, Renzo, Rosanna, Sandra, Tita)

Ben 45 Soci di 6 sezioni G.M. si sono così radunati a Montecatini Terme, rinnovando anche quest’anno questo incontro tradizionale e rinsaldando una reciproca amicizia.



Il raduno a Montecatini Terme
Giovedì 2-10-03:  L’appuntamento è fissato per il tardo pomeriggio all’Hotel Millenium di Montecatini Terme, ma incontri estemporanei sono avvenuti anche prima.
Noi sei "pellegrini" provenienti in auto da Roma, dopo aver abbandonato l’autostrada, ci siamo fermati un po’ a Pistoia per fare una veloce visita a questa bella città e per fare due passi a piedi.
E chi incontriamo nel centro storico?

Il Duomo di Pistoia
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Il Duomo di Pistoia

Un primo gruppo di soci GM di Venezia con alla testa Tita il loro carismatico Presidente, anche loro qui per la stessa nostra ragione.
Dopo i calorosi saluti, terminiamo la nostra visita alla città e proseguiamo in auto verso Montecatini, sulla S.S. 435.
A metà distanza, nelle vicinanze di Serravalle Pistoiese, vediamo due persone camminare sui bordi della statale con uno zaino stracarico.   Li riconosciamo subito, sono: Elio e Vittoria della GM di Moncalieri che hanno trovato alloggio qui per la notte.

Invertiamo il senso di marcia dell’auto e li raggiungiamo per salutarli.   Li troveremo al punto di partenza di Serravalle l’indomani mattina.   Insieme con loro saranno presenti le 4 persone della sezione GM di Modena che provengono da Sestola per percorrere con noi solo la prima tappa.

Il Portale del Duomo di Pistoia
con le ceramiche dei Della Robbia
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Il Portale del Duomo di Pistoia
con le ceramiche dei Della Robbia

Finalmente raggiungiamo l’albergo di Montecatini Terme e ci sistemiamo nelle stanze.
Incontriamo qui una buona parte di amici veneziani e modenesi e ci ripetiamo in calorose strette di mano ed abbracci.
Alcuni hanno approfittato della bella giornata per salire a piedi o con la "cremagliera" sul poggio di Montecatini Alto.   In effetti, si è trattato di una scusa per fare una prima camminata.   Il bel poggio, da cui si gode un panorama a 360°, invitava a farla.
In albergo, incontriamo Giorgio Carpi e lui ci spiega i percorsi e le strategie logistiche.   Ci avverte che siamo in molti e che dovremo utilizzare almeno due auto, di grosse dimensioni, per caricare i bagagli extra da spostare da un luogo di sosta all’altro.
Occorrono quindi dei volontari per la guida delle auto e pensiamo di fare dei turni.   Ma il "destino" ha già deciso.
Francesca, moglie di Giorgio, si è sfortunatamente procurata una distorsione alla caviglia per un banale passo falso, capitatole appena dopo l’arrivo a Montecatini.
Sarà lei a condurre una delle due auto.

Alberto, coordinatore del nostro gruppo romano, guiderà la propria auto e ci farà da staffetta per i bagagli; lui è ancora convalescente dopo la recente operazione.
Siamo tutti presenti a cena e riempiamo un salone.   Salutiamo i vecchi amici e ci presentiamo alle persone che incontriamo per la prima volta.   La serata scorre veloce così come il vino e Giorgio ha appena il tempo di spiegare il percorso che faremo nei prossimi giorni, prima di ritirarci nelle nostre stanze per il riposo.
Domani ci dovremo svegliare presto per andare a prendere il treno per Pistoia.
Infatti, il nostro trekking a piedi inizierà con un primo viaggio in treno.



Si comincia a camminare... sul treno... poi sulle colline!
Venerdì 3-10-03:  Sveglia all’alba per fare una veloce colazione, per caricare i bagagli extra sulle auto adibite al loro trasporto e per raggiungere a piedi la stazione ferroviaria di Montecatini Terme, in tempo utile per prendere il primo treno diretto a Pistoia.
Si parte in treno per Pistoia alle ore 7,30, salendo sui vagoni con zaini e bastoncini in mezzo ai pendolari e ai ragazzi, i primi diretti al lavoro e i secondi a scuola.   Ma non è ancora finita poiché alla stazione ferroviaria di Pistoia scendiamo dal primo treno, cambiamo binario e saliamo, dopo pochi minuti d’attesa, su un altro treno stavolta diretto nuovamente a Montecatini Terme, per poter scendere alla stazione di Serravalle Pistoiese, dove solo il secondo treno fa una fermata.

Infatti, in queste ore mattutine, non esiste un collegamento diretto in treno o in pullman tra Montecatini Terme e Serravalle Pistoiese e gli organizzatori hanno trovato questa soluzione per poterci trasferire in questa ultima località, dove inizia la prima tappa del nostro trekking.   Alle ore 8,10 circa, iniziamo a camminare sull’asfalto della statale pistoiese S.S. 435 per qualche km fino a raggiungere un piccolo valico: il Ponte di Serravalle, sotto il poggio dove sorge il vecchio borgo di Serravalle Pistoiese.   Come previsto, incontriamo qui Elio e Vittoria della GM di Moncalieri con gli altri 4 amici di Sestola.   Alle ore 8,30, finalmente, abbandoniamo la statale e prendiamo un sentiero che ci porta verso piccole contrade in collina.   Giù in basso in una gola tra i monti, intravediamo il tunnel sotto il quale passa il tracciato dell'autostrada A11 (Firenze-Pisa-Lucca).   Risaliamo le colline su piccole strade in parte asfaltate, lasciando alle spalle la Valdinievole e risalendo le pendici del Montalbano, ampio ed articolato belvedere verso la pianura.   Inizia un piacevole saliscendi tra boschi di querce e castagni e attraverso ampie zone coltivate a viti e ad olivi.   Si superano poggi e casolari con nomi singolari: Poggio Cola, Podere al Monte, Monte Belvedere, Poggio de’ Papi, ecc.. e attraversiamo strade e luoghi solitari: Via del Monte, Monte Vettolini, Cà al Vento.

Nei boschi del Montalbano
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Nei boschi del Montalbano

In una radura, ombreggiata da grandi alberi facciamo sosta pranzo.
Nuvole nere e minacciose ci suggeriscono di riprendere il cammino prima che ci raggiunga la pioggia, ma siamo fortunati e non ci bagniamo.

L’offerta di vino della
signora Adriana a Giugnano
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L’offerta di vino della signora Adriana a Giugnano

A Giugnano, piccola frazione di poche case sulle pendici del Montalbano poco prima di scendere a Larciano Castello, ci riposiamo un attimo su uno spiazzo di una casa colonica.   La proprietaria, la signora Adriana (ci tiene a far sapere che è nata a Cortona - pr. di Arezzo, ma che vive qui da una vita) ci offre un boccione di 5 litri di vino rosso prodotto dalle sue vigne.   Il vino viene fatto fuori rapidamente da tutti noi mentre parliamo con la signora e ammiriamo il panorama da questo belvedere.   E dire che ci eravamo fermati per bere solo un po’ d’acqua...

Ringraziamo e salutiamo la signora.   Riprendiamo il cammino su un bel sentiero in discesa che ci conduce rapidamente al piccolo paese di Larciano Castello.

Sono le ore 15 e abbiamo percorso circa 20 km impiegando 6 ore circa di effettivo cammino.
A Larciano Castello una parte del gruppo è alloggiata nella canonica messa a disposizione dal parroco Don Agostino Cecchin, ben conosciuto dai modenesi frequentatori assidui di queste zone.
Un’altra parte del numeroso gruppo deve scendere al paese di Lamporecchio dove, in un albergo locale, ci sono alcune stanze prenotate per la notte.

Arrivando a Larciano Castello
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Arrivando a Larciano Castello

Grazie al trasporto in auto di Alberto e di Francesca, riusciamo a sistemare i bagagli nei vari alloggi e a fare una doccia, prima di essere riaccompagnati ancora a Larciano Castello, dove è prevista la messa prefestiva e la cena.   Francesca ed Alberto sono stati molto impegnati con le loro auto anche per accogliere a bordo alcuni camminatori in difficoltà.   Grazie!

Cena a Larciano Castello
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Cena a Larciano Castello

Senza il loro aiuto avremmo avuto molti problemi logistici.   E’ ormai buio quando ci sediamo attorno ad una lunghissima tavolata imbandita con ogni ben di Dio, sistemata all’aperto, dietro la chiesa e sotto l’imponente castello.   Il vento forte, che ci aveva accompagnato per tutto il pomeriggio, è cessato e ci consente di mangiare in santa pace e in allegria.
La cena è stata organizzata dagli amici modenesi e materialmente da alcune persone loro amiche: Talia e Danilo di S.Rocco (una frazione vicina a Larciano) e da Concettina tuttofare.

A tutti loro va ancora il nostro ringraziamento per l’enorme lavoro di preparazione e per la squisitezza del cibo.   Si susseguono i piatti e si chiacchiera molto.   Si sta molto bene insieme e lo scenario è stupendo.
Ed è bello ascoltare la storia antica di Larciano Castello, con le lotte e le vicende umane che emergono piano piano dalla cortina delle nebbie, raccontata fino nei più piccoli particolari da Roberto, chiamato da noi lo "storico".   Ancora un grazie anche a lui.
Dopo cena i quattro amici di Sestola ci lasciano e sono riportati a Serravalle da Giorgio.   E’ ormai notte fonda quando anche noi siamo riportati da Alberto all’albergo di Lamporecchio per il riposo.



Alla scoperta del Padùle di Fucecchio...
Sabato 4-10-03:  In albergo la sveglia suona alle ore 5,30 e dobbiamo fare in fretta per prepararci e portare i bagagli al piano terra, dove saranno caricati in seguito sulle auto da Alberto e da Francesca.   Fuori è buio e non si vedono stelle, cade qualche goccia di pioggia che non ci fa certo piacere, specialmente oggi che sappiamo di dover camminare a lungo.
Veniamo riaccompagnati velocemente a Larciano Castello dove c’è il raduno per la prima colazione e dove ha inizio questa seconda lunghissima tappa.
Dopo un caloroso saluto in chiesa ed un arrivederci a don Agostino, nostro cordiale e generoso ospite, siamo pronti per il cammino.   Il cielo è sempre plumbeo e minaccia pioggia.

Lasciando Larciano Castello
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Lasciando Larciano Castello

Pianta del Padùle
di Fucecchio
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Pianta del Padùle di Fucecchio

Barchini all’interno
del Padùle di Fucecchio
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Barchini all’interno del Padùle di Fucecchio

Lungo l’argine del «Canale del Terzo»
all’interno del Padùle di Fucecchio
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Lungo l’argine del «Canale del Terzo»
all’interno del Padùle di Fucecchio

Il Ponte mediceo nella
località di Ponte a Cappiano
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Il Ponte mediceo nella località di Ponte a Cappiano

L’Arno dalla località di San Pierino
con San Miniato Alto sullo sfondo 
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L’Arno dalla località di San Pierino (S.Miniato Alto sullo sfondo)

Arrivando a San Miniato Alto 
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Arrivando a San Miniato Alto

Cena nella Cappella di S.Urbano
a San Miniato Alto 
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Cena nella Cappella di S.Urbano a San Miniato Alto

Cena nella Cappella di S.Urbano
a San Miniato Alto 
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Cena nella Cappella di S.Urbano a San Miniato Alto

Alle ore 7,45 circa, lasciamo questo piccolo borgo seguendo una strada asfaltata in discesa che ci porta alle frazioni di San Rocco e poi di Castel Martini e finalmente arriva anche la pioggia.
Si tirano fuori ombrelli, mantelle, coprizaini e si prosegue.
Raggiunta la pianura, continuiamo a camminare ai bordi di strade asfaltate con grande traffico.
Mentre torna a comparire un pallido sole, ci fermiamo presso un bar per un breve riposo proprio vicino ad uno degli ingressi della Riserva Naturale del Padùle di Fucecchio.
Questa riserva è un’enorme palude ricca di animali che copre una vasta area di circa 1800 ettari, suddivisi tra la provincia di Pistoia e quella di Firenze.
Essa è ciò che rimane dell’antico enorme lago-palude che un tempo occupava gran parte della Valdinievole meridionale.
Percorriamo strade sterrate sul bordo dei canali tra bei casali fino a raggiungere il Porto delle Morette vero ingresso della Riserva Naturale "Le Morette".
Seguiamo un "braccio" al margine della palude, camminando su un alto argine di uno dei canali principali (Canale del Terzo) per molti chilometri, attraversando l’intera riserva, tra anse e barchini neri dal fondo piatto e grandiosi voli d’aironi cenerini tra i canneti.
Durante questo tratto, ci dissetiamo sbocconcellando qualche pezzo di melone e d’anguria trovati nei campi (supponendoli abbandonati) che hanno sostituito i grappoli d’uva dell’anno scorso.
Quest’anno la vendemmia è stata anticipata e non abbiamo potuto approfittare di qualche grappolino lungo il nostro cammino.
Nella riserva, passiamo dalla provincia di Pistoia a quella di Firenze.
Arriviamo così al ponte mediceo, un’ingegnosa opera del 1550 con chiuse ancora funzionanti che viene utilizzata per il controllo del regime delle acque dell’emissario "la Gusciana" (o "Usciana") all’uscita dal Padùle, nella sua corsa verso l’Arno poco distante da qui.
Quest’opera si trova nella località di Ponte a Cappiano dove facciamo la sosta pranzo in un parco giochi per bambini.
Dopo un meritato riposo e le foto di rito della zona, si riprende il cammino e ci dirigiamo verso Fucecchio, piccolo paese con il borgo vecchio posto su un piccolo dosso.
Transitiamo davanti alla chiesa della Vergine delle Ferruzze e attraversiamo l’intero paese, luogo di nascita di Indro Montanelli, camminando lungo stradine secondarie e suggestive e accanto ad antichi palazzi medioevali.
Usciamo da Fucecchio e proseguiamo verso sud, raggiungendo rapidamente il ponte sul fiume Arno che superiamo in località San Pierino.
Di fronte a noi già appaiono le colline sulle quali s’intravedono le torri di San Miniato Alto ma la strada è ancora lunga.
Dobbiamo superare un noioso tratto di strada asfaltata molto trafficata, sfruttiamo alcuni argini erbosi e quindi raggiungiamo San Miniato Basso.
Superiamo ancora strade asfaltate in piano e poi quelle in forte salita che ci conducono a San Miniato Alto, la città dalle XX miglia poiché si trova a tale distanza da molte altre città importanti toscane, da Firenze, Pistoia a Pisa, Volterra, Siena, ecc...
Un vero gioiello posto in cima ad un’altura e dominante tutta la pianura con un’ampia vista oltre l’Arno fino ai rilievi del Montalbano e sulla Val d’Elsa dall’altro lato.   Siamo ora in provincia di Pisa.
Raggiungiamo così questo bellissimo paese ricco di storia medioevale alle ore 16,15 dopo circa 8 ore e 30 min. di cui circa 7 ore di cammino effettivo e 32 km di strada percorsa.
Fortunatamente, abbiamo potuto completare la tappa senza ulteriore caduta di pioggia, ma il cielo rimane minaccioso.
Ci ritroviamo alla Foresteria del prestigioso convento di San Francesco, dove ci vengono assegnate le stanze per la notte.
Possiamo finalmente lavarci, riposare un po’ e cambiare gli abiti per esser pronti per la messa presieduta dal Vescovo per la solennità di San Francesco, nell’adiacente chiesa dedicata al Santo.
Dopo la messa, ci rimane ancora un po’ di tempo per compiere una breve visita a questa bella città, ai suoi monumenti, alle sue torri e ai suoi musei.
Poi, mentre si scatena un violento acquazzone, ci avviciniamo al centro storico di San Miniato ed entriamo nella chiesa di S.Domenico, grande costruzione del 1200, dove siamo attesi dalle persone del Movimento Shalom che ci offriranno la cena.   Inizialmente siamo accolti da Giampiero nella splendida cappella di S.Urbano del 1300, in stile gotico e tutta affrescata con scene a carattere religioso tratte dalla Via Crucis.   Egli, esponente dell’Az. Cattolica locale, ci racconta le vicende storiche della chiesa e di questa cappella così nascosta e riservata nella parte interna inferiore della chiesa a cui si accede percorrendo una caratteristica ed imponente scala: la Via Angelica.
Giampiero ci spiega le finalità del Movimento Shalom (fondato da Don Andrea Cristiani) che ci ospita e ci dice che esso è soprattutto impegnato in opere di carità e di sostegno ai ragazzi e alle famiglie disagiate in tutto il mondo, promuovendo le "adozioni a distanza".
Ci vengono presentate le persone di questo Movimento che ci stanno dando accoglienza e che hanno preparato la cena, in particolare Fiorenza.
Cena ricca e gustosa che ci aiuta a passare in allegria la serata mentre fuori continua a piovere.
Ancora un grazie di cuore a tutti voi per l’amicizia dimostrataci.
Salutati gli amici, a piccoli gruppi torniamo alla Foresteria e ci ritiriamo nelle nostre stanze per il meritato riposo.

Continua a piovere e mentre prepariamo gli zaini per la camminata di domani, noi tutti speriamo di avere un po’ di fortuna con il tempo.



Gran finale con rancio... e corteo medioevale...
Domenica 5-10-03:  Ci svegliamo alle ore 6 e iniziamo i soliti preparativi per il trasporto dei bagagli extra sulle auto.   Vediamo che il cielo è parzialmente stellato e c’è vento.   Non piove!
Bene!   Per ora, la fortuna ci assiste.

Con lo zaino in spalla torniamo alla cappella di S.Urbano, nella chiesa di S.Domenico, dove ci viene servita la prima colazione dalle stesse persone del Movimento Shalom.
Grazie anche per la levataccia a cui vi abbiamo costrette.
Sulla piazza attendiamo un incaricato del gruppo polisportivo "I.Giglio" di Castefiorentino che ha il compito di guidarci per le colline della Val d’Elsa e di accompagnarci sui percorsi francigeni riunendoci ad altri gruppi in cammino in questo ultimo giorno di manifestazioni create dall’iniziativa di questo attivo gruppo locale che, proprio in questo periodo dell’anno, promuove la conoscenza della Via Francigena, accompagnando gli escursionisti sui percorsi storici di questa regione e organizzando rievocazioni in costume medioevale con canti, musiche e cortei.
Il percorso della nostra "Via" da San Miniato Alto a Castelfiorentino coincide con uno degli itinerari proposti da questo gruppo e quindi oggi saremo in buona compagnia.
Con la nostra guida, che ci ha raggiunto alla chiesa di S.Domenico, lasciamo così San Miniato Alto e c’incamminiamo verso le colline della Val d’Elsa, avendo magnifici panorami sulla cittadina alle nostre spalle e sull’intera vallata di fronte a noi.
Il percorso è dolce, agevole, prevalentemente in falso piano o su crinali di colline e camminiamo un po’ su strade asfaltate e un po’ su sterrate ma sempre con poco traffico.
Il panorama è stupendo ed è apparso pure il sole.   Cosa vogliamo di più?
A circa metà strada, in una sosta presso un casale per rinfrescarci, siamo raggiunti da un altro gruppo di circa una decina di pellegrini.
Si tratta del gruppo di camminatori francigeni guidati da Renzo Malanca, che abbiamo incontrato più volte a Roma e che è stato il promotore e l’esecutore di un recente exploit di cammino sulla Via Francigena nello scorso giugno 2003 (dal Colle del Gran S.Bernardo, in Valle d’Aosta, al confine con la Svizzera, fino a Lucca, percorrendo a piedi oltre 500 km).
Ci salutiamo, lo presento agli amici delle altre sezioni GM e continuiamo il cammino insieme.   Il servizio di sicurezza e di assistenza è veramente imponente.

Alma e Renzo all’ingresso
della Cappella di S.Urbano
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Alma e Renzo all’ingresso della Cappella di S.Urbano

Lasciando San Miniato Alto
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Lasciando San Miniato Alto

Vista sulle colline
della Val d’Elsa
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Vista sulle colline della Val d’Elsa

La Pieve di Coiano
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La Pieve di Coiano

Incontriamo dappertutto, lungo il percorso, pulmini delle varie società locali di assistenza (cioè quelle che fanno capo alle "Misericordie"), auto dei vigili urbani e furgoni dei vigili del fuoco, pronti ad intervenire in caso d’emergenza.
Superiamo un ultimo paesino: Mellicciano e quindi affrontiamo una bella salita.
Arriviamo così sul bel poggio di Coiano, uno dei centri più conosciuti della Val d’Elsa, rinomato dalla presenza della famosa "Pieve", antica costruzione dell’VIII secolo in stile pisano, che domina il paese al culmine dei suoi 54 gradoni.

Qui incontriamo una moltitudine di pellegrini, escursionisti e turisti provenienti da vari itinerari.  Sono aperte le cantine del paese e ci viene offerta una libagione per assaggiare i buoni vini locali.  Mentre riempiamo i bicchieri vediamo molti personaggi in costume che si esibiscono in mezzo al pubblico: c’è il mangiafuoco che sputa fuoco con un forte odore di petrolio, assistito da una odalisca e ci sono i musicanti che suonano strumenti antichi.

Musicanti in abito
medioevale a Coiano
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Musicanti in abito medioevale a Coiano
Attore e pellegrini
al borgo di Coiano
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Attore e pellegrini al borgo di Coiano

Molta gente scende nei piani sottostanti e in una larga sala, tra i tini di vino, assiste con sorpresa ad uno spettacolo piacevole ed interessante.   Una compagnia di attori girovaghi ci intrattiene con storie antiche e reminiscenze del poema dantesco.   Suonano strumenti antichi e sanno cantare molto bene.   Molta folla è attorno a loro e li applaude.   Sapremo poi che questa compagnia di attori è molto attiva in zona ed è composta di elementi che provengono da molte contrade d’Italia, alcuni anche dall’estero.

Sfilata in costume a
Castelnuovo d’Elsa
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Sfilata in costume a Castelnuovo d’Elsa

Sfilata in costume a
Castelnuovo d’Elsa
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Sfilata in costume a Castelnuovo d’Elsa

Dopo una lunga sosta ristoratrice a Coiano, riprendiamo il cammino per un altro breve tratto.
Dobbiamo raggiungere infatti il paese di Castelnuovo d’Elsa dove sono ancora previste la sosta pranzo e una manifestazione in costume, il tutto organizzato dall’associazione "I.Giglio".
Imbocchiamo quindi la strada Coianense e, percorrendo ancora 3 km di strada asfaltata in leggera discesa, raggiungiamo questo piccolo paese, frazione di Castelfiorentino, costruito sulle alture dominanti la valle.
Qui assistiamo ad una prima sfilata di personaggi in costume e musicanti che provengono dalle varie frazioni del contado.
Ogni gruppo ha i suoi costumi con differenti colori.  Siamo chiamati a gruppi nel grande capannone dove ci sarà servito il pasto.  Siamo circa 300 persone di varie organizzazioni.  Noi della GM occupiamo un’intera fila.
Anche se con le limitazioni dovute al servizio di tante persone da parte dei volontari, questo pasto si conclude piacevolmente.
A fine consumazione avviene uno scambio di regali tra le varie associazioni.

Il presidente della GM di Venezia offre ai responsabili dell’associazione "I.Giglio" una piccola scultura che ricorda la prua di una gondola veneziana, mentre il presidente della GM di Modena offre un piccolo quadro in argento sbalzato che presenta l’immagine del duomo della sua città.

Vengono contraccambiati con una targa incisa che ricorda questo incontro tra associazioni legate in qualche modo allo sviluppo e alla promozione della Via Francigena.
A fine pasto, ci rechiamo in uno spiazzo vicino e gli eventi in costume riprendono.   Arrivano ancora dame, signori e alti prelati che si dispongono su alcune tribune mentre le varie compagnie di figuranti con divise in smaglianti colori fanno da corona a squadre di arcieri e di balestrieri che si sfidano nel lancio di frecce e di dardi.   Sono presenti adulti e bambini, vestiti con armature di ferro e cuoio e attrezzati con archi e frecce.   Sembra di fare un tuffo nel passato.   La manifestazione è un po’ rovinata dal forte vento ma riesce a terminare con grande soddisfazione del folto pubblico presente.   Siamo ormai alla conclusione del nostro cammino.   Proprio prima di abbandonare la comitiva ci raggiunge Pier Giorgio Pellacani, ex-Presidente della GM di Modena e primo promotore della Francigena, che ci è venuto incontro per un ultimo saluto.  Ci abbracciamo e scambiamo qualche parola.  Era qualche anno che non ci incontravamo.
Alcuni forti decidono di scendere a piedi a Castelfiorentino percorrendo ancora i circa 4 km che lo separano da Castelnuovo d’Elsa.
Molti altri, più stanchi e ormai sazi di cibo e di escursioni, sfruttano i passaggi in auto.
Questi ultimi sono tra i più fortunati poiché si scatena un nuovo acquazzone che colpisce gli ultimi camminatori sulla strada per la meta finale.

Pranzo a Castelnuovo d’Elsa
e consegna regali
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Pranzo a Castelnuovo d’Elsa e consegna regali

Coro GM a Castelnuovo d’Elsa
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Coro GM a Castelnuovo d’Elsa

Sfide di arcieri a Castelnuovo d’Elsa
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Sfide di arcieri a Castelnuovo d’Elsa

Dopo aver salutato il gruppo di Modenesi che fa ritorno a casa in auto, diamo l’appuntamento ai veneti alla stazione ferroviaria di Castelfiorentino e ci allontaniamo anche noi sotto un nubifragio.
Per alcuni la camminata della terza tappa è terminata a Castelnuovo d’Elsa dopo aver percorso circa 15 km in 4 ore.
Per pochi altri coraggiosi è terminata a Castelfiorentino dopo circa 18 km e 5 ore di marcia.
Terminiamo il nostro cammino di nuovo in provincia di Firenze e, a parere di tutti, si è trattato di una bella esperienza anche quest’anno.
Alle ore 17 raggiungiamo Castelfiorentino e ci rechiamo all’Ostello dove ci fermeremo per la notte.
Qui facciamo in tempo a fare una veloce doccia e a sostituire i vestiti bagnati con un cambio asciutto.
Poi andiamo alla stazione ferroviaria dove troviamo tutti i nostri amici veneti in attesa del treno per il rientro a casa.   Sono ancora carichi del bagaglio del trekking e di un enorme contenitore con dentro un bel po’ di "sarde in saor" preparate prima di partire e servite a tutti durante i tre giorni di escursione ma con un avanzo utile per il viaggio di ritorno.
Attendiamo con loro l’arrivo del treno, scherzando ed intonando motivetti finché li vediamo salire in treno e partire in direzione di Empoli, Firenze e quindi verso il nord-est.



Conclusioni...
Quando si termina un viaggio, c’è sempre un po’ di rimpianto.

Tita Piasentini
GM - Venezia
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Tita Piasentini
GM - Venezia
  
Giorgio Carpi
GM - Modena
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Giorgio Carpi
GM - Modena

La nostra guida
in questo trekking
insieme con Tita
  
Alberto Alberti
GM - Roma
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Alberto Alberti
GM - Roma

Pellegrino con flauto
nella Pieve di Coiano

Quando si termina un cammino a piedi fatto insieme con molti amici vecchi e nuovi, il rimpianto è maggiore e rimane solo l’augurio e il conforto di ripetere questi incontri, ormai divenuti una bella tradizione di alcune sezioni GM.
Andiamo avanti e cerchiamo di convincere altre sezioni GM a partecipare a questi periodici incontri insieme con noi.
Solo partecipando direttamente ci si può rendere conto dell’importanza di condividere un momento lieto della propria vita con molti amici e di continuare a mantenere vivo questo percorso per noi stessi e per molti altri che verranno.

Arrivederci al prossimo anno, su nuovi tratti del "nostro" Sentiero.

Ultreya!
Enea


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Aggiornamento - 28/1/2004