 Frontespizio Carta topografica Top 25 degli Ecrins
 Schema dei sentieri di accesso al Refuge des Clots
 Panorama sulla cascata de La Pisse dalla RN91
 Zoom sulla cascata de La Pisse dalla RN91
 1° cartello della Via Ferrata a inizio sentiero
 Panorama sulla cascata de La Pisse dal guado
 Zoom sulla parte alta della cascata
 Parete di attacco della via ferrata
 Graziella e Dario a inizio ferrata
 Panorama sulla cascata e sulla via di salita
 Graziella e Dario su parte intermedia della ferrata
 Dario e Graziella su parte intermedia della ferrata
 Dario e Graziella su parte intermedia della ferrata
| Gruppo: - Ecrins (Hautes-Alpes)
Sottogruppo: - Massif de l’Oisans (Isère)
Topo-Carta: Cartes de randonnée IGN - Meije - Pelvoux - (Parc National des Écrins) - 1:25.000 - TOP 25-3436 ET
Accesso: La Via Ferrata "Cascade de La Pisse" è stata realizzata a fianco di una grande cascata formata dal Rif de la Pisse che si incontra presso la località Le Grand Clot (m 1328 slm), a metà percorso della statale RN91 da Briançon a Grenoble, nella valle del fiume Romanche, a cavallo tra i Dipartimenti francesi dell’Isère (nella Région Rhône-Alpes) e delle Hautes-Alpes (nella Région Provence-Alpes-Côte d’Azur). Per chi parte dal nord-ovest dell’Italia, il percorso più breve è quello che utilizza l’Autostrada A32 Torino-Bardonechia, uscendo a Oulx-Circonvallazione. Da qui si segue la strada statale n. 24, verso sud-ovest, raggiungendo prima Cesana Torinese, poi Claviere e quindi il confine francese al Colle del Monginevro (m 1850 slm). Dal Colle si scende e si supera il centro turistico di Mongenèvre e poi, seguendo molti tornanti sulla statale RN94, si raggiunge Briançon. Si lascia la grande città turistica di Briançon, piegando verso destra (nord-ovest) ed entrando nella valle del fiume Romanche lungo la statale RN91 che penetra lo spettacolare massiccio degli Ecrins all’interno del Parco Nazionale omonimo. Si superano località turistiche famose (Serre Chevalier, Le Monêtier-les-Bains, Le Casset, Le Lauzet), rese tali dal percorso del Tour de France e si raggiunge il Col de Lautaret (m 2057 slm), dove spesso si vedono numerosi cicloamatori in allenamento, diretti anche verso il famoso Col de Galibier. Si scende dal colle e si prosegue con direzione ovest (verso Grenoble) perdendo quota e toccando altre località della Vallée de la Romanche (Villar-d’Arêne, La Grave). Dopo la località di La Grave, si supera il piccolo centro Les Fréaux e, poco dopo, si raggiunge un piccolo piazzale con alcune costruzioni in legno, proprio sotto la grande cascata de La Pisse che incombe dall’alto. Si parcheggia l’auto in questo spiazzo, proprio vicino al sentiero che porta alle pareti di arrampicata (a sinistra della cascata) e al tracciato della via ferrata (a destra della cascata), sentiero evidenziato da un grande cartello esplicativo della Via Ferrata de La Pisse. Le pareti su cui è stata costruita la via ferrata si raggiungono in circa 15 minuti di cammino seguendo il sentiero sopra il piazzale di parcheggio, dirigendosi verso la cascata. Si supera un breve boschetto, poi una breve prateria con sfasciumi dove si incontra il bivio con il sentiero del percorso di ritorno. Infine, dove si può, si effettua il guado del torrente formato dalla cascata (il Rif de La Pisse), prima di raggiungere un secondo cartello indicante l’inizio della via ferrata, sotto un muro verticale, alto circa 25 metri. Fin qui si è percorso un tratto di sentiero in salita che ha fatto raggiungere una quota di circa 1350 metri, dopo aver superato un dislivello di c. 50 metri dal parcheggio.
Percorso stradale di ritorno: Si può seguire lo stesso percorso dell’andata, dove si incontrano altre vie ferrate del dipartimento di Hautes-Alpes. In alternativa, se si vogliono salire altre vie ferrate nel dipartimento dell’Isère, allora conviene proseguire in direzione ovest verso Grenoble e la sua rete di autostrade che portano in tutte le direzioni.
Considerazioni generali sul percorso: Si tratta di una nuova Via Ferrata molto aerea, verticale e sportiva, riservata a escursionisti molto esperti oppure a neofiti, ben equipaggiati e accompagnati da guide. Nonostante che la sua difficoltà dichiarata non sia eccessiva (D +), questa Via Ferrata non è da sottovalutare, per la sua altezza, per il suo sviluppo, per la salita molto atletica, soprattutto nella 2a parte, e per il fatto che non c’è una via di fuga. La struttura di questa via ferrata è stata posta in loco dalla soc. ROC Aventure a fine giugno 2011. Consigli pratici, noleggi di attrezzature e prenotazioni di guide sono possibili presso gli Uffici delle Guide delle vicine località di Les-Deux-Alpes, La Grave, Bourg-d’Oisans.
Breve descrizione della Via Ferrata: Superato il guado del torrente della cascata, si raggiunge rapidamente l’attacco della via ferrata nel punto più basso dell’enorme falesia; attacco indicato da un secondo cartello esplicativo posizionato sotto un muro verticale. La ferrata si presenta subito con un tratto aereo verticale e atletico anche se breve. Si superano questi primi 25 metri e si raggiunge un terrazzino erboso che conduce sotto la grande parete verticale che bordeggia la cascata da destra (sulla sx idrografica della cascata). Si prosegue la salita che diventa sempre di più verticale e difficile, man mano che ci si innalza. Si sale in obliquo a sinistra per circa 80 metri di dislivello, poi si piega a destra sempre in obliquo fino a raggiungere un piccolo terrazzino orizzontale a circa 140 metri d’altezza. Da qui in poi iniziano i tratti più verticali e difficili della via ferrata. Bisogna risalire un primo diedro verticale, molto atletico, di 25 metri che mette a dura prova le braccia. Al suo termine si raggiunge la sommità di un pilastro. Successivamente si sale obliquamente verso sinistra (verso il bordo della cascata), poi si risalgono due diedri verticali in successione, con passaggi molto aerei ed altletici e con visioni impressionanti sugli strapiombi della cascata. Al termine di questo tratto, a circa 250 metri d’altezza dalla base, si raggiunge un secondo piccolo ripiano orizzontale vicino a radi arbusti, proprio sul bordo della cascata, in una zona dove si possono scattare suggestive foto, sopra e sotto le pareti bagnate dalla caduta spumeggiante d’acqua e dove, spesso, si forma un piccolo arcobaleno. La salita prosegue su belle placche compatte che presentano ancora alcuni tratti verticali ed impressionanti. Sui bordi alti della parete, si notano diversi alberi, alcuni dei quali alti e svettanti sopra il baratro, che indicano la vicinanza dell’uscita. Dopo le placche verticali, si continua a salire su tratti meno difficili fino a sbucare sul terrazzo sospeso, dopo aver superato circa 350 metri di dislivello sulla parete della via ferrata. Si continua ancora un po’ verso nord sul pianoro fino a raggiungere la fine dei cavi. Poi, terminata la via ferrata e i suoi cavi, si prosegue in leggera salita seguendo tracce di sentiero, sempre verso nord, attraverso una prateria erbosa, fino a superare il pilone rilevatore di valanghe con le relative segnalazioni e a ritrovare, più in alto, il sentiero che attraversa il torrente. Durante il guado del torrente, guardando verso l’alto (a nord) si ha ancora una bella visuale della parte alta della Cascata de La Pisse con la balconata rocciosa che racchiude la Fontaine pétrifiante, una sorta di enorme vasca Jacuzzi a cielo aperto, uno degli spettacoli naturali riservati agli escursionisti di queste zone. Spostando lo sguardo verso sud, invece, si ha la spettacolare visione delle guglie e dei ghiacciai della Meije (m 3983 slm), la seconda cima più alta del massiccio degli Ecrins. Si segue il sentiero verso sinistra (ovest), prima in discesa e poi semipianeggiante e si raggiunge in breve il Refuge des Clots (m 1550 slm), dove si può fare sosta e gustare un delizioso spuntino.
Percorso di discesa: Dopo la sosta ristoratrice al rifugio, si possono seguire due itinerari di discesa: Il primo itinerario segue il sentiero che, a mezza costa e a volte aereo, attraversa l’altopiano conosciuto col nome di Plateau d’Emparis, supera il bivio per il Lac Lovitel e prosegue fino al successivo bivio che indica la località di Mizoën, per chi prosegue. Da questa altura si gode uno spettacolo eccezionale sulle montagne circostanti e sul lago artificiale di Chambon che raccoglie le acque della Romanche in uno specchio d’acqua color turchese. Qui occorre scendere a sinistra, lungo un crestone scosceso fino a raggiungere la strada statale RN91 nella località di Parizet. Questo percorso è indicato per coloro che vogliono proseguire solo su sentiero fino al parcheggio dell’auto. Questa scelta però comporta di camminare, dalla località Parizet, per circa 1,5 km (verso est) sull’asfalto della statale RN91, superando o oltrepassando su sentiero due gallerie. Il secondo itinerario segue lo stesso sentiero indicato sopra, fino al 1° bivio, quello per il Lac Lovitel; lo si raggiunge e, superatolo, si percorre in discesa un tratto di via ferrata. Al termine del tratto ferrato, si prosegue in discesa su tracce di sentiero tra sfasciumi, avvicinandosi al bordo destro (idrografico) della cascata. Questo sentiero termina al bivio con l’itinerario di salita della ferrata, proprio all’altezza di un paletto con i piccoli cartelli di Ferrata (su un lato) e di Retour (sull’altro). Occorre affrontare la breve discesa attraverso il boschetto, in comune con la prima parte di salita, che riporta direttamente al parcheggio dell’auto.
Difficoltà Escursione su sentiero: E
Difficoltà Ferrata de La Pisse: AD/D+
Dislivello: 300 m.
Sviluppo: 500 m.
Attrezzature metalliche: Numero gradini/maniglie: 600 Lunghezza cavi: 500 metri
Tempi: Accesso: 15 min. Salita: da 1 h 30 min a 2 h Discesa per ferrata: c. 1 h 30 min Discesa per sentiero: c. 1 h
Data di effettuazione dell’escursione e della Via Ferrata: 8 Settembre 2011
Fotografie di: Enea Fiorentini
Altre informazioni dettagliate: Assoc. ROC Aventure - Sito web ( ROC Aventure ) - 05100 - Puy Chalvin (Briançon) - Tél.: (0033) 04 92 20 08 48
Refuge des Clots - Sito web ( Refuge des Clots )
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