 La zona della Via Ferrata Nito Staich
 Basilica Superiore del Santuario di Oropa
 Silhouette delle pareti della via ferrata Nito Staich dalla Basilica Superiore di Oropa
 Il "Delubro" a inizio sentiero per la ferrata
 Cartello esplicativo del Delubro a inizio sentiero per la ferrata
 Segnaletica varia e per la ferrata sul sentiero D13
 Particolare del pannello dedicato a Nito Staich a inizio pietraia sotto la ferrata
Gruppo a inizio ferrata
 Aldo sul primo traverso
| Gruppo: Prealpi Biellesi
Sottogruppo: Monte Tovo (m 2230 slm)
Cartografia: Cartina IGC - Torino Istituto Geografico Centrale: - 1:50.000 - n. 9 - Ivrea - Biella - Bassa Valle d’Aosta
Accesso: Da qualsiasi parte si provenga, occorre raggiungere la Città di Biella (m 420 slm), poi bisogna attraversarla facendo attenzione alle indicazioni per il Santuario di Oropa. Lungo la strada di collegamento da Biella al Santuario di Oropa, di circa 12 km, ci sono molti cartelli indicatori per il Santuario con scritte in giallo su fondo marrone. Arrivati al piazzale basso del Santuario (c. m 1160 slm), la strada piega a destra (est) in un senso unico e contorna, dal quel lato, l’intero lungo complesso religioso per ripiegare alla sua fine verso nord, dietro la Basilica Superiore. Superato il complesso religioso, si segue la strada per circa 1 km, con direzione "Galleria di Rosazza", si supera la trattoria "Cascina Nocca" e si ferma l’auto dopo poche centinaia di metri ad un tornante superiore, all’altezza di un tempietto (il "Delubro") costruito sul lato sinistro dell’imbocco della sterrata (D13) che occorre prendere per l’avvicinamento alla via ferrata. Nel caso di mancanza di posteggio in questa zona, si può parcheggiare l’auto più in basso, sul piazzale a fianco della trattoria sopra citata (a cui si può fare riferimento per uno spuntino post-ferrata), e si inizia il cammino a piedi già da lì seguendo un sentierino tra i prati e poi nel bosco. Con il "Delubro" come un segnavia, posto a sinistra dell’inizio della sterrata D13, non ci si può sbagliare. Da questa zona (a c. 1250 slm), si segue la sterrata: "Strada della Pissa" (dal nome di un alpeggio poco distante), molto larga, che si inoltra nel bosco. Si cammina su questa, il cui fondo si deteriora ben presto, per circa 1,5 km fino ad arrivare nei pressi di una cappelletta e poi, dopo un tornante, ai cartelli segnaletici (e segni su roccia) della via ferrata a c. m 1300 slm, di fronte ad una grande pietraia. Si risale la pietraia, guidati da segnali e da ometti, fino a raggiungere, dopo circa 45 minuti di cammino dal parcheggio, l’attacco della via ferrata (c m 1400 slm), posto alla base di rosse balconate rocciose verticali.
Percorso stradale di ritorno: Se non si devono salire altre ferrate in zona, conviene seguire lo stesso percorso dell’andata, salvo poter utilizzare alcune vie secondarie per chi deve tornare in Valle d’Aosta, senza scendere verso Biella. In questo caso, conviene seguire le indicazioni per Croce Serra, Andrate e Borgofranco d’Ivrea (o Settimo Vittone), fino a raggiungere la SS 26.
Considerazioni generali sul percorso: La "Via Ferrata Nito Staich" è stata realizzata dalle Guide Biellesi (Tike Saab) all’interno del Vallone, bagnato dal torrente Oropa, che sovrasta il Santuario di Oropa. È stata costruita sugli speroni rocciosi e verticali dei primi contrafforti sud del Monte Tovo (m 2330 slm) e la via ferrata, partendo dalla quota di m 1400, raggiunge la sommità del contrafforte a quota di circa m 1650. Per raggiungere l’attacco della via ferrata occorre però superare uno zoccolo iniziale della parete, formato da una grande pietraia, che presenta un dislivello di circa 100 metri, partendo dalla sterrata di avvicinamento (sentiero D13). Questo fatto porta ad un dislivello totale da superare di circa 350 m. Questa via ferrata è stata dedicata a Nito Staich (allievo di Emilio Comici), forte arrampicatore locale e grande conoscitore di queste montagne. Si tratta di una ferrata non difficile salvo in un paio di punti dove occorre superare pareti verticali con maggiore forza. Nel tratto intermedio, si raggiunge il pilastro in cemento armato che sosteneva le pulegge e i cavi del vecchio impianto funiviario e che ora sorregge i gradini e i cavi del primo ponte delle scimmie. Più avanti, un secondo e più corto ponte delle scimmie rappresenta una delle ultime difficoltà del percorso. È molto aerea e, in condizioni di cielo terso, si ha un’ottima visuale sull’intera parte alta della vallata e sul complesso religioso. Il punto terminale della via ferrata è sui prati in cima allo sperone roccioso che sostiene il traliccio della funivia per Oropa Sport 2000. Da questa zona parte un sentiero, inizialmente un po’ nascosto nell’erba, che scende ripidamente verso la sterrata D13 del vallone. La discesa su questo sentiero, aiutata da ometti, è resa difficoltosa dal pendìo ripido, dall’erba scivolosa e dall’attraversamento di alcune pietraie, per cui è bene fare molta attenzione. A questa ferrata, proprio per i suoi differenti aspetti, è stata attribuita una difficoltà di AD, mentre un semplice E per i sentieri di accesso e di discesa.
Breve descrizione della Via Ferrata: Dai cartelli segnaletici sulla sterrata, a quota 1300 m c., si risale la pietraia in 10-15 minuti fino a raggiungere l’attacco della Via Ferrata, ben segnalata da cartelli e da foto di Nito Staich. Si attaccano in verticale le prime balze rocciose, poi si effettuano alcuni traversi verso sinistra (nord-ovest) su placconi rossi, avvicinandosi sempre di più al pilastro dell’antica funivia. Raggiunto il pilastro, lo si risale per alcuni metri sui gradini ancorati al suo cemento fino alla sommità, dove si incontrano i cavi del primo ponte delle scimmie, lungo circa 8 metri. Si sale sui cavi e si attraversa il breve strapiombo fino a raggiungere la parete rocciosa di fronte. Sull’altro lato, si effettua un traverso verso destra fino a sbucare su un piccolo terrazzo erboso, che si risale per circa 10 metri senza cavi di assicurazione. Si piega verso sinistra e si raggiunge l’attacco di un diedro verticale ed aereo; lo si risale fino ad un’altra piccola cengia. Poi, si continua a salire lungo una continua alternanza di pareti verticali e di traversi fino a passare proprio sotto i cavi della nuova funivia, con un via-vai di passaggio di cabine. Qui si affronta un nuovo risalto verticale e poi una placca liscia ed obliqua, fino a raggiungere la base di un torrione, dove si innalza un diedro molto articolato. Prima di salire il diedro del torrione, sulla sinistra, c’è una via di fuga della ferrata, indicata da un segnale posto su un masso. Si continua a salire nel diedro verso il torrione, il quale è diviso dalla parete principale (più a sinistra) da un grande camino che viene superato dal secondo ponte delle scimmie. Superato il ponte, si risale la parete verticale e si prosegue su una aerea traversata che porta all’ultima sezione della via ferrata. Si tratta della salita di una serie di placche aeree verticali, un po’ faticose, che porta sotto un tetto esposto che si aggira a sinistra. Si salgono ancora paretine e qualche risalto ormai nelle vicinanze del traliccio posto in cima al crestone roccioso del Monte Tovo. Infine si raggiunge la sommità di questo crestone su un ripiano erboso, dove termina la via ferrata Nito Staich ad una quota di c. m 1650 slm, dopo 1h e 20 min. dall’attacco. Da questa zona, volendo, si può proseguire sulla cresta erbosa sud, non più ferrata, verso la vetta del Monte Tovo (m 2330 slm), seguendo i bollini bianco-rossi e la segnaletica n. 14. Si raggiunge questa vetta, con croce metallica e piramide di pietra, dopo altri 600 metri di dislivello e 1h e 30 min. di cammino. Per il ritorno, partendo dalla sella di fine ferrata, si prende a sinistra un sentierino, a volte seminascosto da erba alta, ma segnalato da bolli bianco-rossi e da ometti in pietra. Si scende alla "Bocchetta Finestra" e poi si prosegue sul sentiero n. 32 che riconduce alla "Strada della Pissa" e, da lì, al parcheggio dell’auto. Per il ritorno calcolare circa 1h di cammino.
Dislivello e lunghezza: Il dislivello totale da superare in ferrata è di c. 250 metri, a cui occorre aggiungere i c. 100 metri della pietraia iniziale. Lo sviluppo di tutto il percorso della ferrata è di circa 450 metri e, se si considerano anche i tratti di sentiero (c. 3 km A/R), la lunghezza complessiva dell’escursione diventa di circa 4 km.
Difficoltà Escursione: (E sul sentiero)
Difficoltà del tratto di Via Ferrata: AD
Tempi totali: da c. 2 h 30 min a c. 3 h
Data di effettuazione dell’escursione: 31 luglio 2011
Fotografie di: Enea Fiorentini
Altre informazioni dettagliate: Sulla guida:" Le Vie Ferrate - Alpi italo-francesi Dario Gardiol - Graphot Editrice - marzo 2011 - pagg. 44-45
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