Il Sentiero attrezzato "Pier Paolo Ventricini"

(Un bel sentiero attrezzato che aggira tutte le cime del Corno Piccolo
sul loro versante Nord, nel gruppo del Gran Sasso d’Italia)


Panorama sul Paretone del
Corno Grande, con la visione
della -Farfalla- e dei suoi Pilastri 
dal versante teramano, lato
autostrada A24 e paesi di
Castelli, Colledara, ecc..
(4002 bytes) Panorama sul gruppo del
Corno Piccolo dalla strada
per Pietracamela e Prati di
Tivo, nel versante teramano
(3331 bytes) Panorama sul Corno Grande
(Vetta Orientale), sul Vallone
delle Cornacchie e sul Corno
Piccolo, salendo lungo la
cresta dell’Arapietra
(4406 bytes) L’Albergo Diruto sulla
cresta dell’Arapietra
(9696 bytes) Salendo sulla cresta
dell’Arapietra
(4397 bytes) Il Paretone della Vetta
Orientale del Corno Grande con
l’Anticima Nord dalla cresta
dell’Arapietra
(7450 bytes) La zona della Pietra di Luna, nei
pressi della Madonnina e della
stazione alta della seggiovia di
Prati di Tivo; sullo sfondo cresta
Nord-Est del Corno Piccolo
(10228 bytes) Il bivio per il Vallone delle
Cornacchie ( a sinistra) e
per il Sentiero Pier Paolo
Ventricini (a destra)
(5279 bytes) Sul Sentiero Pier Paolo
Ventricini con il panorama
sulla 1° e 2° Spalla
(3038 bytes) 1° scaletta sul Sentiero
Pier Paolo Ventricini
(9061 bytes) Tra i canali rocciosi del
Sentiero Pier Paolo Ventricini
(9711 bytes) Targa del Sentiero Pier Paolo
Ventricini al termine del Sentiero,
ai piedi del Campanile Livia, dove
inizia la Via Ferrata Danesi
(5368 bytes) Ambiente invernale sul
Sentiero Pier Paolo Ventricini
(10676 bytes) Ambiente invernale sul
Sentiero Pier Paolo Ventricini
(8963 bytes) Ambiente invernale sul Sentiero
Pier Paolo Ventricini: il versante
nord-ovest del Campanile Livia
(8383 bytes)

 Gruppo:  Gran Sasso d’Italia
 Sottogruppo:  Sottogruppo del Corno Piccolo
 Cartografia:  Tavolette IGM 1:25.000, fogli: Monte San Franco, Gran Sasso d’Italia, Montorio al Vomàno, Pietracamela;
Carta IGM 1:100.000 - Fogli 139 e 140: Carta d’Italia;
CAI - sez. dell’Aquila - 1:25.000: Carta dei Sentieri.
 Guide:  Guida dei Monti d’Italia (CAI-TCI): Gran Sasso d’Italia.
 Accesso:  Il Sentiero attrezzato Pier Paolo Ventricini contorna il versante Nord del Corno Piccolo.   Il Corno Piccolo (2655 m) è la montagna che dà il nome al famoso sottogruppo, incluso nel più ampio gruppo montuoso del Gran Sasso d’Italia, gruppo che presenta le cime più alte dell’Italia Centrale e dell’intera catena dell’Appennino (escludendo il vulcano Etna).   L’accesso più veloce e comodo al Corno Piccolo è quello dal versante teramano, anche se è possibile accedere al Sentiero P.P.Ventricini provenendo dal versante aquilano con un lungo e complicato percorso.   Nel caso venisse scelto il versante aquilano, allora è conveniente percorrere il Sentiero P.P.Ventricini in senso contrario rispetto a quanto spiegato di seguito, partendo quindi dalla zona di attacco della Ferrata Danesi (2475 m), dove termina appunto il Sentiero P.P.Ventricini.
Gli accessi dal versante teramano sono:
 da Roma (1° possibilità): si percorre l’autostrada A24 (Roma-L’Aquila-Teramo) fino all’uscita di Aquila Ovest, poi si segue la strada statale SS.80 per il Passo delle Capannelle (1300 m), si continua sulla SS.80 per la Valle del Vomàno fino al bivio per Pietracamela, all’altezza del Ponte Rio Arno.   Al bivio si prende la strada che raggiunge Pietracamela (1030 m) dopo molti tornanti, e poi Prati di Tivo (1450 m), punto di arrivo del percorso stradale.
 da Roma (2° possibilità): si percorre l’autostrada A24 (Roma-L’Aquila-Teramo) fino all’uscita di San Gabriele-Colledara (prima uscita dopo aver attraversato il tunnel del Gran Sasso); poi si percorre la strada provinciale SP.491 per Tossicia e Montorio al Vomàno.   Raggiunto Montorio al Vomàno (265 m), si prende la SS.80 verso sinistra risalendo la Valle del Vomàno verso il Passo delle Capannelle, fino al bivio per Pietracamela indicato sopra.   Da qui in poi, si segue la strada che raggiunge Pietracamela e Prati di Tivo.
 da Roma (3° possibilità): si percorre l’autostrada A24 (Roma-L’Aquila-Teramo) fino all’uscita di Assergi (ultima uscita prima del tunnel del Gran Sasso); poi si percorre la strada della Valle del Vasto, girando a sinistra al vicino bivio per la strada di Fonte Cerreto e di Campo Imperatore, fino a raggiungere il Passo delle Capannelle.   Da qui si segue l’itinerario indicato per la 1° possibilità.
 da Teramo: si segue la statale SS.80, passando per Montorio al Vomàno e quindi seguendo l’itinerario indicato per la 2° possibilità provenendo da Roma.
 da Pescara (1° possibilità): si segue la costa adriatica (con l’autostrada A14 o con la statale) fino a raggiungere quasi Roseto degli Abruzzi.   Quindi si procede per Villa Vomàno e per Montorio al Vomàno seguendo la statale SS.150.   Da Montorio al Vomàno si segue la SS.80 in direzione del Passo delle Capannelle fino al bivio per Pietracamela.   Da qui si prende la strada che sale a Pietracamela e a Prati di Tivo.
 da Pescara (2° possibilità): si raggiunge Montorio al Vomàno via Giulianova e Teramo.
L’accesso dal versante aquilano è:
 da Roma (o da altre località): si percorre l’autostrada A24 (Roma-L’Aquila-Teramo) fino all’uscita di Assergi poi, al bivio per la strada della Valle del Vasto (vedi sopra), si prende, a destra, la strada per la località di Fonte Cerreto (1120 m, stazione bassa della Funivia del Gran Sasso).   Da qui si prosegue per la strada SS.17 di Campo Imperatore fino a raggiungere l’Albergo (2130 m) e le altre costruzioni disposte nei pressi della stazione alta della Funivia del Gran Sasso.   Lasciata l’auto sul parcheggio del piazzale dell’albergo, si procede a piedi seguendo il sentiero "estivo" per la Sella di Monte Aquila (2335 m) e da qui il sentiero della "Via Normale" del Corno Grande che transita per la Sella del Brecciaio (2506 m) e poi per il Passo del Cannone (2679 m), fino a raggiungere la Sella dei 2 Corni (2547 m) che divide il gruppo del Corno Piccolo da quello del Corno Grande.   Dalla Sella dei 2 Corni, si scende a sinistra nel Vallone dei Ginepri, per sentiero e tracce, fino a raggiungere il piede del Campanile Livia e l’intaglio con l’inizio della Via Ferrata Danesi e il termine del Sentiero P.P.Ventricini e di quello che conduce alla Via Ferrata Brizio (NON più agibile).   Contornando il Campanile Livia, si può proseguire sul Sentiero P.P.Ventricini in direzione della Madonnina.
 Considerazioni generali sul percorso:   Si tratta di una lunga escursione che supera speroni e piccoli valichi, aggirando il versante nord del Corno Piccolo.   Nella parte centrale, quella dove il sentiero scavalca le cosiddette 3 "Spalle" del Corno Piccolo, il sentiero è protetto con cavi d’acciaio, ringhiere e scale metalliche.   Queste protezioni sono state rinnovate recentemente (2002-2003) dal CAI.   A tratti, il sentiero è aereo e segue creste e cenge, a tratti passa incassato all’interno di canali e stretti passaggi.   E’ molto utilizzato dagli escursionisti che percorrono il periplo di tutte le vette del Corno Piccolo e dagli alpinisti che si avvicinano ai punti di attacco delle numerosissime vie del versante nord di questa montagna (specialmente nella zona delle Spalle).   La percorrenza del Sentiero P.P.Ventricini in inverno o, comunque, in presenza di neve, non è mai banale.   A seconda dell’accumulo di neve nei canali, sulle creste e sulle cenge, la sua percorrenza può risultare pericolosa, faticosa e lenta.   In queste situazioni occorre prestare molta attenzione e calcolare bene i tempi per non farsi sorprendere dal buio quando si è impegnati in passaggi difficili o delicati.  Alcune foto qui presentate, riguardano proprio una escursione completa attorno al Corno Piccolo che ha sfruttato il Sentiero P.P. Ventricini sul versante nord, ancora carico di neve; ciò per far notare la grande differenza, anche come difficoltà, tra il percorso estivo e quello in presenza di neve.
 Dislivello e lunghezza:  Il solo tratto con protezioni del Sentiero P.P.Ventricini inizia alla Forcella della 3° Spalla (2170 m), dove il sentiero scavalca la cresta e discende nel Canale del tesoro nascosto; poi supera un forcellino, ridiscende e risale per cenge, raggiungendo la Forcella del Belvedere (2230 m), importante zona per l’attacco di molte vie sulla 2° e 3° Spalla.   Qui terminano le protezioni e il sentiero scende leggermente e si mantiene in quota, attraversando sfasciumi e tratti erbosi fino a raggiungere, in leggera salita, l’innesto della Via Normale Sud del Corno Piccolo e, poco più avanti, il Campanile Livia, aggirato il quale perviene all’attacco della Via Danesi, dove termina.   Il dislivello del solo tratto attrezzato è di circa 100 metri, mentre la sua lunghezza è di circa 1 km.   La lunghezza complessiva del percorso a piedi, dalla zona della Madonnina (2015 m, stazione alta della seggiovia che proviene da Prati di Tivo) all’attacco della Via Ferrata Danesi (a quota di 2460 m circa) ai piedi del Campanile Livia (2580 m), è di circa 6 km, e il dislivello totale è di circa 450 m.
 Difficoltà Escursione:  E sul sentiero e EEA nel tratto di "ferrata"
 Difficoltà del tratto di "Via Ferrata":  PD
 Data di effettuazione della mia escursione, qui presentata:  Dal 1970 a oggi

 Escursione per raggiungere la "Madonnina":    Sul piazzale principale di Prati di Tivo, con pochi passi sul suo lato destro (faccia a monte), si raggiunge la stazione di partenza della seggiovia.   Si prende la seggiovia e, in circa 10-15 minuti, si raggiunge la stazione alta, situata nella zona della Madonnina (2015 m), al culmine della cresta dell’Arapietra, e la adiacente area della Pietra di Luna (2028 m) dove c’è una nicchia con la statua della Madonna del Gran Sasso (la Madonnina).   Questo è il punto di transito per tutte le escursioni di questo versante.   Da Prati di Tivo, oltre che con la seggiovia, si può raggiungere la zona della "Madonnina" anche con altri tre percorsi.
a) - Il primo consiste nel seguire rigorosamente il sentiero che transita nei pressi dei piloni della seggiovia.   A quota di 1750 m circa si raggiunge e si supera la stazione intermedia e, sempre più ripidamente, si raggiunge la stazione alta della seggiovia, in circa 1 ora e 40 minuti di cammino.
b) - Il secondo consiste nel seguire il sentiero (o tracce) che sale a destra dei piloni della seggiovia.   Dopo circa 10 minuti di cammino, si raggiunge la Fonte Cristiana (1564 m); si continua per dossi erbosi sopra la fonte e ci si allontana progressivamente dalla seggiovia, fino a incontrare un valloncello che si tiene sulla destra, colmo di ghiaie e sfasciumi.   Si segue questo vallone che, piano piano, piega a sinistra e presenta un sentiero che diventa sempre più marcato e comodo.   Su questo sentiero, si taglia verso sinistra il pendìo erboso che sostiene la cresta, si passa sotto la seggiovia e si sbuca sulla cresta dell’Arapietra, 50 metri a nord della stazione alta della seggiovia, dopo circa 1 ora e 40 minuti di cammino.
c) - Il terzo consiste nel partire dalla Piana del Laghetto, seguendo un percorso più breve con minor dislivello e molto panoramico.   Dal piazzale di Prati di Tivo, si prende a sinistra (faccia a monte) una strada asfaltata, poi sterrata, che sale ad un ampio valico fra la Cima Alta e il piede della cresta dell’Arapietra, in località Piana del Laghetto (1650 m), dopo circa 3,5 km da Prati di Tivo.   Sul valico, saltuariamente, compare un piccolo laghetto, che probabilmente ha dato il nome al luogo e che diviene zona di abbeveraggio di cavalli e bovini.   Si può parcheggiare l’auto sui bordi della sterrata nei pressi del valico. Partenza a piedi dal valico
della Piana del Laghetto
(31061 bytes) Lungo il sentiero della
cresta dell’Arapietra
(24281 bytes)
Su una curva a destra, poco prima di raggiungere il valico, un sentiero parte verso destra e costeggia un dosso erboso sovrastante una valletta.   Si nota subito una grande croce in legno, posta sul dosso a sinistra, e si attraversa la valle verso destra su sentiero e tracce, con l’aiuto di segnali giallo-rossi sulle pietre.   In breve si raggiunge prima il piede e poi, piegando verso sinistra, il filo della cresta dell’Arapietra. Lungo il sentiero della
cresta dell’Arapietra, nei
pressi dell’albergo diruto;
sullo sfondo: il vallone
delle Cornacchie (a sinistra)
e il Corno Piccolo con il suo
lungo spigolo Nord-Est e il
profilo della 1° e 2° Spalla,
ben visibili sulla destra
(18437 bytes) Lungo il sentiero della
cresta dell’Arapietra, nei
pressi della stazione alta
della seggiovia di Prati di
Tivo; sullo sfondo: le vette
del Corno Grande (a sinistra),
il vallone delle Cornacchie
(al centro), e il Corno Piccolo
con il suo lungo spigolo Nord-Est
e il profilo della 1° e 2° Spalla,
ben visibili sulla destra
(42618 bytes)
Il sentiero diventa progressivamente più ripido e segue fedelmente il crestone; dopo il tratto ripido il sentiero raggiunge un ripiano meno inclinato e si avvicina ad un albergo abbandonato, conosciuto come albergo diruto (1900 m circa), dopo circa 30 minuti di cammino.

Panorama dalla zona della Madonnina
sulle vette del Corno Grande, dalla
Anticima Nord della Vetta Orientale
(a sinistra) all’Anticima Nord della
Vetta Occidentale, con al centro la
conca del ghiacciaio del Calderone.
Sotto le cime, sopra un cocuzzolo nel
Vallone delle Cornacchie, si nota il
rifugio C.Franchetti
(31986 bytes) La zona della Madonnina, nei pressi
della stazione alta della seggiovia
con, sullo sfondo, il Corno Piccolo
e il suo versante nord con le Spalle
(20400 bytes)
Si prosegue in leggera pendenza sul dosso della cresta che diventa molto largo e, dopo aver superato una zona con massi sparsi, si raggiunge la stazione alta della seggiovia nella zona della Madonnina, dopo circa 45 minuti di cammino.

 Escursione "estiva" sul Sentiero P.P.Ventricini:    Dalla zona della "Madonnina", si prosegue per un breve tratto in direzione del rifugio Carlo Franchetti (2433 m), ma prima di arrivare al Passo delle Scalette (2100 m) ed imboccare il Vallone delle Cornacchie, ad un evidente bivio, si piega a destra e si prende il Sentiero P.P.Ventricini che, all’inizio, presenta alcuni paletti metallici come segnavia. In transito sotto la parete
nord-ovest della 2° Spalla,
con sullo sfondo il Canale
Bonacossa
(28342 bytes) In transito sul Sentiero
Pier Paolo Ventricini sotto
le pareti del versante nord
del Corno Piccolo, verso la
1° Spalla
(17083 bytes) La zona della Madonnina, nei pressi
della stazione alta della seggiovia,
vicino al bivio per il Vallone delle
Cornacchie (sinistra) e per il Sentiero
Pier Paolo Ventricini (destra)
(31301 bytes)
Lungo tutto il Sentiero ci sono molti segnali rosso-gialli, dipinti sui sassi, che lo evidenziano bene.   Si segue il sentiero, sempre ben marcato, che contorna le bastionate rocciose del versante nord del Corno Piccolo, ricche di vie di arrampicata e in leggera salita, superando brevi valloncelli che spesso contengono accumuli di neve persistente, si arriva nelle vicinanze della 1° e 2° Spalla, sui bordi del Vallone dell’Inferno di Rio Arno. Discesa all’interno del
Canale del tesoro nascosto
(67631 bytes) Discesa su spuntoni
rocciosi all’interno del
Canale del tesoro nascosto
(21201 bytes) Sosta alla Forcella del
Canale del tesoro nascosto,
sulla cresta della 3° Spalla
(25127 bytes)
Qui il Sentiero lascia il pendìo erboso, piega a sinistra e sale decisamente verso monte, attraversando un tratto ghiaioso che scende dal canale Bonacossa (che divide la 1° dalla 2° Spalla), fino a giungere sulla cresta che collega la 2° alla 3° Spalla.   Si arriva così ad un piccolo valico di questa cresta, conosciuto come Forcella del Canale del tesoro nascosto (2180 m), dove inizia il tratto protetto con cavi e scalette d’acciaio.   Con molta cautela, si scende una rampetta rocciosa dotata di corde fisse e si raggiunge il fondo del canale. Prima scaletta per
l’uscita dal Canale
del tesoro nascosto
(25041 bytes) Canale con la 2° scaletta
sul versante nord-ovest
della 2° Spalla
(31967 bytes) Versante ovest della 2° Spalla,
risalendo balze rocciose
(24592 bytes)
Si scende nel canale per un breve tratto fino a quando, sulla sinistra (2140 m c.), una scaletta permette l’accesso ad una rampa-canalino, che taglia obliquamente il versante nord-ovest della 2° Spalla e che la separa dal contrafforte ovest della stessa che precipita verso la sottostante Val Maone.   Un’altra scaletta, corde fisse e facili salti rocciosi, portano in cima ad una sella: la Forcella del Belvedere (2230 m), punto di partenza di molte vie alpinistiche sul versante ovest della 2° Spalla.   Si prosegue prima costeggiando il piede della parete ovest della 2° Spalla, poi si supera un valichetto e si scende per attraversare un canalone che risale fino alla base del versante sud della 1° Spalla. Versante ovest della 2° Spalla,
sulla Forcella del Belvedere,
dove iniziano molte vie di
arrampicata
(23597 bytes) Sulle cenge del Sentiero
Pier Paolo Ventricini nella
parte centrale del percorso
(24710 bytes) Targa in bronzo del
Sentiero Pier Paolo Ventricini
al suo termine, alla base del
Campanile Livia, dove inizia la
Via Ferrata Danesi
(45479 bytes)
Dopo il canalone, si continua a camminare su cenge a ridosso di pareti verticali con un continuo saliscendi attraverso forcellini e canali, incontrando ancora qualche corda fissa e contornando il versante nord-ovest del Corno Piccolo, sbucando sulla parte alta del Vallone dei Ginepri, prosecuzione della Val Maone verso sud e cioè verso la testata della valle.   In pochi passi si raggiunge a quota 2400 m circa l’inizio del sentiero della Via Normale da sud del Corno Piccolo che sale verso sinistra tra risalti rocciosi e canalini fino a sbucare sulla 1° Spalla poco a destra (est) della cima (2585 m).   Questo sentiero della "Via Normale Sud" del Corno Piccolo viene spesso usato come "Via" di discesa da questo monte dopo averne raggiunto la cima tramite la "Via Ferrata Danesi".   Dopo questo incrocio, il Sentiero P.P.Ventricini procede, più facilmente di prima, tra dossi erbosi e sassosi e riprende a salire contornando tutto il piede del Campanile Livia, prima importante cima del sottogruppo delle Fiamme di Pietra, aggirando la base di questa bellissima guglia da nord-ovest a ovest e quindi a sud.   Su questo lato, alla quota di circa 2475 m, il Sentiero P.P.Ventricini ha termine, ad un caratteristico intaglio del piede del Campanile Livia, proprio dove si riuniscono le tracce della Via Ferrata Brizio che provengono da sud e quelle della Via Ferrata Danesi che da qui parte, con direzione nord-est, verso la vetta del Corno Piccolo.

 Escursione "invernale" (o con neve) sul Sentiero P.P.Ventricini:    Ecco una serie di foto scattate sullo stesso Sentiero Pier Paolo Ventricini, ma con il percorso completamente innevato.   In queste condizioni, scompaiono scalette e cavi d’acciaio e allora occorre utilizzare corde, piccozze e ramponi.   Ovviamente servono anche prudenza, allenamento e un buon equipaggiamento per affrontare improvvisi cambi meteo.   Per tenere conto del minore periodo di illuminazione solare, è sempre consigliato iniziare l’escursione molto presto.

Zona della Madonnina,
nei pressi della stazione
alta della seggiovia
(30773 bytes) Panorama sul vallone
delle Cornacchie e sulle
Vette del Corno Grande
(19474 bytes) Primo traverso sul pendìo
nella parte iniziale del
Sentiero P.P. Ventricini
(17576 bytes) Primo traverso sul pendìo
nella parte iniziale del
Sentiero P.P. Ventricini
(20809 bytes)
Risalita con corde
nel Canale del tesoro
nascosto
(20272 bytes) Risalita con corde
nel Canale del tesoro
nascosto, con vista della
3° Spalla sullo sfondo
(22691 bytes) Primo traverso sul pendìo
innevato dopo la
Forcella del Belvedere
(23698 bytes) Discesa da piccolo
valico sotto la parete
ovest della 2° Spalla
(18218 bytes)

Risalita con corde su cenge
molto inclinate sotto la parete
ovest del Corno Piccolo
(24065 bytes) Panorama verso la
Forcella del Belvedere
ormai molto distante
(25939 bytes) Panorama verso la
parte alta della Val Maone
con il Pizzo Cefalone sullo
sfondo, con una parte dei
Pilastri del Pizzo Intermesoli
(21646 bytes) Panorama sul Pizzo
Intermesoli e sui suoi
pilastri a sbalzo sulla
Val Maone
(26575 bytes)

Panorama sulle bastionate rocciose
della Vetta Occidentale che si gettano
a strapiombo nel Vallone dei Ginepri
(23649 bytes) Risalita del Vallone
dei Ginepri verso la
Sella dei Due Corni
(15266 bytes) Risalita del Vallone
dei Ginepri verso la
Sella dei Due Corni con
le bastionate rocciose
dell’Anticima Nord
della Vetta Occidentale
del Corno Grande (Gran
Sasso), sulla destra
(18545 bytes) Panorama sul versante
est del Corno Piccolo, nel
Vallone delle Cornacchie
(10744 bytes)

 Ritorno alla "Madonnina" e a Prati di Tivo:    Dall’innesto dei sentieri e delle Vie Ferrate di quota 2475 m, si procede verso est su un sentiero molto ripido e ricolmo di sfasciumi, passando accanto a tutte le guglie che formano le "Fiamme di Pietra" fino a superare la base della Punta dei Due (2608 m) e a raggiungere la Sella dei 2 Corni (2547 m), importante valico che separa il Vallone dei Ginepri dal Vallone delle Cornacchie, ma anche il gruppo del Corno Piccolo da quello del Corno Grande. Il Campanile Livia e
una parte delle Fiamme di
Pietra, risalendo la parte
alta del Vallone dei Ginepri,
in secondo piano il Pizzo
Intermesoli e sullo sfondo
il lago di Campotosto
(47942 bytes) La Punta dei Due sulla Sella dei
Due Corni; in secondo piano le
guglie delle Fiamme di Pietra con
il Campanile Livia in ultimo piano
(36542 bytes) Panorama sul gruppo del
Corno Piccolo, con la Sella
dei Due Corni e le pareti dei
versanti ovest, sud e est,
dal Passo del Cannone
(37222 bytes)
Oltre la Sella dei 2 Corni, il sentiero scende rapidamente e in breve porta al rifugio Carlo Franchetti (2433 m).   Dal rifugio, il sentiero scende, con direzione nord, nel Vallone delle Cornacchie sfruttando molti tornanti e divenendo, via via, più comodo e largo.   Esso transita a fianco del versante est del Corno Piccolo, tenendolo a sinistra, con un’ampia vista sulle sue possenti bastionate calcaree che offrono le più belle ed importanti vie di arrampicata. Il Monolito del versante
est del Corno Piccolo che
sorregge la vetta principale
(46704 bytes) Sosta ristoratrice al
rifugio C.Franchetti, sotto
le pareti est del Corno
Piccolo, sullo sfondo la
Sella dei Due Corni
(25161 bytes) Sosta ristoratrice al
rifugio C.Franchetti, sotto
le pareti est del Corno
Piccolo, sullo sfondo la
Sella dei Due Corni
(29240 bytes)
Più a est, sulla destra, si ha la vista della Vetta Orientale del Corno Grande ed in particolare della sua imponente Anticima Nord.   Alle spalle, scendendo, si lasciano (un po’ più distanti, verso sud), le altre vette del Corno Grande (Vetta Centrale, Torrione Cambi, Vetta Occidentale) e la conca del ghiacciaio del Calderone.   Man mano che si scende, il panorama si fa più ampio e racchiude un vasto settore della pianura teramana fino al mare Adriatico, mentre a destra (est) si può ammirare tutta la catena sud-orientale del Gran Sasso, fino alle cime del Monte Camicia. Vette Orientale, Centrale,
Torrione Cambi e parte della
Vetta Occidentale oltre la
Forchetta del Calderone, che
fanno parte del Corno Grande
e che racchiudono il ghiacciao
del Calderone
(44772 bytes) Panorama sul Vallone
delle Cornacchie e sulla
cresta dell’Arapietra
dai pressi della Sella dei
Due Corni
(23551 bytes) Panorama sul Vallone
delle Cornacchie e sulla
cresta dell’Arapietra
dalla terrazza del rifugio
Carlo Franchetti
(20111 bytes)
In breve, si raggiunge lo stretto valico del Passo delle Scalette (2100 m) e quindi la zona della Madonnina (2015 m) e della stazione alta della seggiovia.   Qui si chiude la lunga camminata sul grande anello del Corno Piccolo e non resta che scendere a Prati di Tivo.   Se la seggiovia è ancora in funzione, si può approffittare di un passaggio per avere un comodo trasferimento a valle, altrimenti si può proseguire in dolce discesa sulla cresta dell’Arapietra fino a a raggiungere il valico della Piana del Laghetto (1650 m) e da qui Prati di Tivo, prima su sterrata e poi per strada asfaltata. Panorama sul Vallone
delle Cornacchie e sulla
cresta dell’Arapietra
dai pressi del Passo delle
Scalette
(18437 bytes)
Ma questo itinerario è consigliato solo se si è lasciata un’auto al valico.   Altrimenti non resta che scendere direttamente a Prati di Tivo per sentiero, sfruttando quelli che scendono verso nord-ovest e che seguono i piloni della seggiovia o il vallone poco distante dalla stessa.

 Tempi medi:  In estate: da 2 ore e 30 minuti a circa 3 ore per percorrere il tratto dalla "Madonnina" alla fine del Sentiero P.P.Ventricini, nella zona di partenza della Via Ferrata Danesi.   Da questo punto (a circa 2475 m) alla Sella dei due Corni, occorre calcolare circa 25 minuti e altri 10-15 minuti per raggiungere il rifugio C.Franchetti.   Dal rifugio alla Madonnina per il Vallone delle Cornacchie, bisogna considerare altri 50 minuti circa.   Si raggiunge così un totale di circa 4 ore e 30 minuti.   A queste ore vanno aggiunte quelle per la salita alla zona della Madonnina e la discesa fino a Prati di Tivo che, in caso di percorrenza a piedi, fanno aggiungere, al totale indicato sopra, altre 2 ore e 30 minuti circa.
In inverno (o in caso di percorso innevato): i tempi di percorrenza dalla zona della Madonnina fino al rifugio C.Franchetti variano molto a seconda del livello di neve e della sua consistenza, nonchè della presenza di ghiaccio.   Molto spesso questi tempi si raddoppiano e si arriva a circa 9-10 ore per effettuare il periplo del Corno Piccolo.


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Aggiornamento - 2/10/2004