La Via Ferrata del Gorbeillon
o Via Ferrata di Valtournenche

(Una difficile ferrata che supera le rocce verticali di un contrafforte
del Mont Pancherot, al di sopra della palestra di roccia di Valtournenche)



 Avvicinamento:  Dalla zona del piazzale di parcheggio delle auto, si va verso sinistra e si imbocca il sentiero n. 6 per il lago artificiale di Cignana che si snoda, inizialmente, su ripidi tornanti nel bosco. Segnaletica per il lago di Cignana
all’inizio del sentiero n 6 che si
deve seguire per arrivare alla ferrata
(22681 bytes)
  Il sentiero, che a tratti è bordato da una balaustra in legno, procede poi a mezza costa in piano e successivamente, per un breve tratto, in discesa.   Si riprende a salire dolcemente, si supera un ponticello in legno e poco dopo si raggiunge la zona della palestra di roccia di Valtournenche. La palestra di roccia di
Valtournenche, nei pressi
dell’inizio della ferrata
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  Appena prima di raggiungere la "palestra", si incontra un segnale della ferrata (palo con cartello) posto vicino ad un masso che riporta i numeri 14 e 15 dipinti con vernice bianca.   Da qui, si sale direttamente sulla pietraia che incombe a monte, oltre il segnale, superandola su tracce. La numerazione 14-15
sul masso ed il cartello
che indica il percorso
per arrivare all’attacco
della ferrata
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  Oltre la pietraia, si ritrova il sentiero che, di nuovo ripidamente, porta all’attacco della ferrata.   L’attacco si trova proprio su una curva (a destra) del sentiero, appena all’ingresso del bosco di larici, a circa 1640 m di quota e dopo circa 15-20 minuti di marcia.   Per coloro che non conoscono le difficoltà di questa ferrata, i preparatori della stessa hanno organizzato una piccola "ferrata di prova" che si percorre in una decina di minuti; su questa ferrata si supera un piccolo strapiombo che dà una idea su cosa occorre affrontare sulla ferrata "vera".
L’accesso alla ferrata di prova è indicato qui di seguito.

 Ferrata di prova:  Dalla zona di attacco della ferrata, che inizia con un traverso verso sinistra, si sale nel bosco piegando a destra, si salgono alcuni tornanti tra i larici e poi si prosegue in falso piano per circa 150 metri.   Si arriva così al punto dove termina la discesa della ferrata con gli ultimi cavi ancorati alla roccia.   In piano, sulla destra quasi a livello del terreno, si nota un altro cavo metallico che prosegue verso destra.   Seguendolo per un breve tratto, si giunge ai piedi di uno strapiombo su cui si innalza il cavo.   Questo percorso di prova serve a verificare le capacità tecniche dei principanti e offre un’anticipazione delle difficoltà che si incontreranno sulla ferrata vera.   Dopo aver superato lo strapiombo, la ferrata diventa facile e supera un breve pendìo fino a giungere alla biforcazione nella parte terminale della ferrata, all’altezza di un gruppo di larici su cui c’è un cartello segnaletico della discesa.   Si scende a sinistra seguendo gli ultimi tratti di cavo della discesa della ferrata vera e propria e si torna nuovamente sul sentiero di accesso.   Questo percorso di prova si effettua in circa 10-15 minuti.   Tornando indietro sul sentiero (verso sinistra) per circa 150 metri, si raggiunge il punto di attacco della ferrata vera.

 Escursione sulla ferrata:  Al termine del tratto orizzontale del sentiero e proprio dove lo stesso inizia a salire verso destra per dirigersi verso la zona della Ferrata di Prova, c’è l’attacco della ferrata che inizia a sinistra (sud) con un traverso esposto e continua con un breve saliscendi fino a raggiungere la parte sommitale della palestra di roccia (si intravvede, a strapiombo, l’area di sosta della palestra). Zona di attacco
della ferrata
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  Da questa zona, l’itinerario della ferrata inizia a salire.   Si prosegue su un tratto delicato che transita sotto un grande tetto, poi la ferrata continua con un entusiasmante traverso aereo (da destra verso sinistra) attrezzato con piccole placche metalliche fissate alla roccia su cui occorre appoggiare i piedi con molta cautela. Zona del traverso
aereo della ferrata
(28518 bytes)   Sul traverso aereo
della ferrata
(36743 bytes)   La bella placconata aerea
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  Superato il traverso, si risale una bella placca e si inizia a guadagnare quota.   La visuale si amplia verso le montagne di fronte (che fanno parte del gruppo del Grand Tournalin m 3379 e del Mont Roisetta m 3334) e verso il fondo della Valtournenche (si nota, in primo piano, il lago artificiale di Maen).   Oltre la placconata, la parete si corica e si transita su tratti di sentiero attrezzato, tra ciuffi d’erba.   Si raggiunge così un altro terrazzino panoramico che porta ad uno strapiombo di alcuni metri. All’attacco
dello strapiombo
(29731 bytes)   All’attacco
dello strapiombo
(24618 bytes)
  Oltre lo strapiombo, si salgono rocce rotte tra ciuffi d’erba e si raggiunge una zona di rocce levigate dai ghiacciai.   Si sale su queste ultime, verso sinistra, fino ad uscire su un terrazzo erboso che offre una buona visione verso la bassa Valtournenche e sulle opere di pompaggio di Pramoron che portano l’acqua dalla centrale di Perrères alla diga di Cignana.   Dirigendosi verso destra (nord), si raggiunge il colmo di un dosso tra gruppi di piante (abeti), oltre il quale si apre un bel panorama sul Cervino.   Dall’altro lato del dosso, ci si affaccia su un vallone strapiombante che occorre superare su tre cavi d’acciaio tesi nel vuoto (che formano il famoso ponte tibetano), ancorati alle rocce poste a circa una trentina di metri sui due lati di questo baratro.   Si supera il dosso e si inizia a scendere, lungo una piccola cengia molto esposta ed inclinata verso il basso, per raggiungere la parete sottostante l’attacco dei cavi. Sotto i cavi del
ponte tibetano
(29741 bytes)   Sul ponte tibetano
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  I cavi e quindi l’inizio del ponte tibetano (un cavo per i piedi, due cavi per le mani e uno al di sopra della testa adatto ad ancorare i moschettoni del kit di ferrata) si raggiungono salendo la parete strapiombante per qualche metro.
Oltre al corto strampiombo, presente più in basso, qui ci sono i tre metri più atletici di questa ferrata.   Nonostante che ci sia una maniglia a metà parete (un anello d’acciaio ricoperto di plastica rossa), chi ha poca forza di braccia è bene che si prepari (sull’anello dell’imbrago) una corta fettuccia con un moschettone per potersi ancorare ad un gradino intermedio durante la salita di questo strapiombo, e per agevolare il cambio di moschettoni sugli ancoraggi. Dall’altro lato
del ponte tibetano
(28402 bytes)   Vista dall’alto del
ponte tibetano,
dall’altro lato
del vallone
(35757 bytes)
  Finalmente, ci si àncora ai cavi e si attraversa il vallone, facendo attenzione a tenersi in equilibrio sui cavi, e si arriva alla parete opposta dove la ferrata risale una bellissima placca.   Si sale su questa bella placca verticale e si raggiunge un pianoro alberato. L’ultima bella placconata
verticale della ferrata
(31829 bytes) Vista dall’alto del
ponte tibetano,
dall’altro lato
del vallone
(32791 bytes)
  Si segue una traccia di sentiero tra gli alberi, si supera una breve paretina attrezzata con cavi e ci si dirige su un evidente sentiero, verso destra (nord), fino ad incontrare nuovamente i cavi della ferrata ed il cartello indicatore dell’inizio della discesa.

 Discesa:  Si inizia a scendere, seguendo i cavi della ferrata, tra l’erba ripida intervallata da brevi tratti di roccia poco impegnativi.   Si perde così quota molto rapidamente. Il cartello che indica
l’inizio della discesa
(33288 bytes)
  Dopo un breve tratto su sentiero, la ferrata riprende a scendere con un traverso orizzontale che porta ad un gruppo di larici.   Arrivati a questa zona, occorre scendere verso destra (sud) in leggera pendenza, raggiungendo la biforcazione di due "ferrate".   Qui, infatti, si intravvede l’arrivo dei cavi della "Ferrata di Prova".   Si continua a scendere verso destra, superando alcuni saltini di roccia, sempre aiutati dai cavi metallici, fino a raggiungere il sentiero dove essi terminano. Rocce lisciate dai
ghiacciai, durante la
discesa della ferrata
(26966 bytes)
  Seguendo il sentiero (sempre verso destra) si ritorna, in circa 150 metri, alla zona di partenza della ferrata.   Da qui si ritorna alla zona del parcheggio dell’auto, ripercorrendo in discesa il sentiero n.6, già seguìto all’andata con una bella e riposante discesa che richiede circa 25 minuti di cammino.

 Tempi medi:  da circa 1 ora e 30 minuti a 2 ore per la salita (a seconda dell’allenamento e della presenza di neve); circa 45 minuti per la discesa.









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Aggiornamento - 12/09/2010